L'allenatore del Marocco Walid Regragui ha parlato alla stampa in vista dell'attesissima semifinale dei Mondiali contro la Francia.
«Vogliamo cambiare questa mentalità. Ho detto ai giocatori: se siete contenti di aver raggiunto le semifinali e vi dite che qualunque cosa accada avremo avuto successo a questa Coppa del Mondo, io non la penso in questo modo», così ha risposto il commissario tecnico del Marocco alla domanda se effettivamente i Mondiali siano già riusciti alla nazionale nordafricana.
«Vogliamo vincere la Coppa del Mondo, non sono solo chiacchiere», ha poi tenuto a sottolineare il tecnico nato e cresciuto in Francia, in una famiglia di origini marocchine.
A Qatar 2022 il Marocco si è fatto strada sino alle semifinali, grazie a un gioco molto bene organizzato, basato su intelligenza, corsa e spirito di sacrificio. Sino a ora nella competizione internazionale la squadra di Walid Regragui ha subito solamente una rete, che tra l'altro è un autogol, contro il Canada. Croazia, Belgio, Spagna e infine anche il Portogallo non sono riuscite a trafiggere l'estremo difensore Yassine Bounou, e non solo grazie alle parate del portiere, ma soprattutto per l'eccellente gioco difensivo dell'intera squadra.
Possesso o non possesso?
«Se la Francia ci lascerà il possesso palla, dovremo usarlo bene. Se invece non ce lo lascerà, cosa che io penso succeda, dovremo fare una grande partita difensiva concedendo loro il minor numero possibile di occasioni da rete», ha in seguito spiegato il 47enne sorridendo.
«Possesso palla? Chiederò al presidente della FIFA Gianni Infantino se non vuole dare dei punti alla squadra che ha il maggior possesso», ha poi scherzato Walid Regragui quando diversi giornalisti gli hanno chiesto se non si preoccupa alla possibilità di vedere poco la palla nella sfida di mercoledì sera contro i transalpini.
«Ci sono passato anch'io: allenare come Pep Guardiola (allenatore del Manchester City) era il mio sogno - ha raccontato il ct - naturalmente, quando si dispongono di giocatori come Kevin De Bruyne, Bernardo Silva, ecc. costruire un gioco basato sul possesso palla è qualcosa di sensato e che riesce bene. Ma non tutti possono giocare così, e negli ultimi anni si è visto a più riprese».
«Abbiamo voglia di vincere»
«Ci sono giornalisti europei che criticano il nostro gioco: credo che gli dia fastidio vedere una squadra africana che gioca come loro. A loro sono piaciuti i balli, la festa, Sofiane Boufal che fa due grandi azioni, la "stravaganza" africana e le nazionali che vanno a casa. Ora invece non è più così. Abbiamo voglia di vincere».
«Vogliamo vincere per l'Africa, per i Paesi in via di sviluppo nel calcio. Ripeto, non siamo stanchi, domani correremo per l'Europa, per l'Africa, per il Maghreb, per i nostri fratelli dell'Africa subsahariana, per tutti coloro che sognavano di vedere l'Africa in finale o in semifinale della Coppa del Mondo», ha voluto specificare il commissario tecnico dei marocchini.
«Non voglio che tra 40 anni si tenga ancora la stessa conferenza stampa per dire che c'è la possibilità di vedere per una volta una squadra africana in finale. Ci sono state molte critiche nei confronti dei Paesi africani, ora è arrivato il momento di andare fino in fondo, daremo tutto per farlo, Inshallah (se dio vuole ndr.)!», ha concluso un battagliero e speranzoso Walid Regragui.