Le scommesse della redazioneI Mondiali entrano nel vivo: chi saranno le rivelazioni?
fon & bfi
15.6.2018
Islanda e Senegal stupiranno ai Mondiali?
Getty Images - Teleclub
La Coppa del Mondo è iniziata. Due membri della nostra redazione hanno voluto sbilanciarsi, cercando di sbirciare nella sfera di cristallo le squadre che potrebbero creare la sorpresa in Russia.
Nicolò Forni: «I Leoni della Teranga hanno le frecce necessarie per centrare il bersaglio delle semifinali»
Sedici anni dopo la prima partecipazione ad una Coppa del Mondo il Senegal si è guadagnato di nuovo un posto nella fase finale dei Mondiali. Già, lo so avete ragione, non sembra possibile che siano passati così tanti anni da quando la Nazionale dei Leoni della Teranga aveva sorpreso il mondo intero ai Mondiali organizzati in Corea del Sud e Giappone. Allora con una nazionale praticamente sconosciuta i senegalesi erano riusciti a farsi strada fino ai quarti di finale, dove in seguito avevano dovuto salutare la ribalta internazionale a causa di una sconfitta patita ai supplementari contro la Turchia.
A questo giro invece il Senegal si presenta in Russia con una compagine tutt’altro che misteriosa. La maggior parte dei giocatori selezionati per questi Mondiali milita infatti in squadre che fanno parte dei migliori campionati europei: principalmente Premier League, Serie A e League 1.
Per fare solo qualche nome basti pensare a Kalidou Koulibaly, roccioso difensore centrale del Napoli, i centrocampisti Cheikhou Kouyaté e Badou Ndiaye impegnati in Inghilterra dove risultano essere giocatori decisivi per i loro rispettivi club (West Ham e Stoke City). Per quando riguarda la sezione d’attacco c’è solamente l’imbarazzo della scelta. La star è senza dubbio Sadio Mané, centrocampista offensivo ma all’evenienza anche ala del Liverpool, squadra con la quale ha raggiunto la finale di Champions League giocando come protagonista. Davanti i senegalesi possono contare anche sulla giovane punta M'Baye Niang, ex milanista ora in forza al Torino, senza dimenticare una nostra vecchia conoscenza, Moussa Konaté, ex cecchino del Sion.
L’allenatore Aliou Cissé, forse qualcuno lo ricorderà come centrocampista e leader del Senegal dei miracoli del 2002, una volta atterrato a Kaluga, cittadina situata a 200 chilometri da Mosca dove la Nazionale africana ha piazzato il proprio campo base in Russia, non ha avuto paura a rivelare le proprie emozioni e sentimenti. «Sto vivendo le stesse sensazioni che ho vissuto 16 anni fa quando come giocatore insieme ai miei compagni della Nazionale siamo partiti per i Mondiali in Corea del Sud e Giappone». Una freccia supplementare presente nella già ben fornita faretra dei senegalesi? Secondo me i Leoni della Teranga hanno le frecce necessarie per centrare il bersaglio delle semifinali, traguardo mai raggiunto da una Nazionale africana ad un Mondiale.
E se in semifinale il Senegal si trovasse di fronte la nostra Nazionale svizzera? La possibilità è tutt’altro che remota, a patto di riuscire a far fuori i campioni del mondo in carica della Germania in un ipotetico ottavo di finale...
Igor Sertori: «L’Islanda dei figli di Thor non ha ancora finito di stupire»
L’Islanda è a poche ore dalla sua prima apparizione alla Coppa del Mondo. Insomma, non male per una nazione che conta poco più di 330’000 abitanti (quasi la popolazione del Canton Ticino) e che ha già scritto di per sé una pagina di storia, in quanto trattasi della più piccola nazione partecipante alla fase finale dei campionati del mondo di calcio.
Attenzione però, gli islandesi non hanno nessuna intenzione di rivestire il ruolo delle mere comparse sul palcoscenico calcato dai soliti attori principali.
Sævarsson, Sigurðsson, Árnason, Gunnarsson, Finnbogason, Magnússon, Traustason, sono tutti figli di Thor, il dio con il martello dalla forza sovrumana.
Nessun appassionato di calcio avrà dimenticato la marcia trionfante di questi vichinghi agli ultimi campionati europei, quando al grido di “Afram Island!” (“Avanti Islanda”), il gruppo guidato da Lagerbäck pareggiò con il Portogallo e l’Ungheria, prima di andare a vincere contro l’Austria e aggiudicarsi così l’accesso agli ottavi di finale.
La prima partita ufficiale della nazionale islandese risale al lontano 1930, quando i figli di Thor si scontrarono contro la Nazionale ancor più scarna delle Isole Faroe vincendo per 1-0. Già nel 1906 nacque la prima società calcistica dell’isola del nord. Da allora le condizioni climatiche e dunque la possibilità di giocare al calcio all’aperto sono rimaste pressoché immutate: il campionato islandese inizia a marzo per terminare a ottobre.
Nonostante queste condizioni non ideali, il gioco del calcio è sempre piaciuto agli islandesi, che durante i mesi senza gelo e neve si riversano all’aperto approfittando di ogni occasione utile. Il giocatore di maggior classe - votato quale miglior giocatore islandese di tutti i tempi - è l’attuale centrocampista dell’Everton Gylfi Thor Sigurdsson, che in precedenza ha vestito le maglie di Tottenham, Swansea City e Hoffenheim.
Ma torniamo al 27 giugno del 2016; ottavi di finale del campionato europeo di calcio. La piazza Ingolfstorg di Arnarholl diventò luogo di aggregazione di migliaia di islandesi, il grido ‘Afram Island’ giunse fino in Francia caricando di energia i giocatori della Nazionale che batterono la favoritissima Inghilterra di Wayne Rooney.
Poi, il 3 luglio, in occasione dei quarti di finale, la forza di Thor dovette cedere alla sontuosa qualità dei giocatori di Francia, che prevalsero per 5-2.
I vichinghi sconfitti uscirono dal campo a testa alta, furono accolti a casa come degli eroi nazionali perché capaci di aver riscaldato le notti fresche d’estate, di aver sostenuto con fierezza la propria bandiera.
Per questo, credo che l’Islanda dei figli di Thor non abbia ancora finito di stupire; il mito non conosce ostacolo se continua a vivere nella memoria della gente.
Argentina, Croazia e Nigeria saranno le avversarie dell’Islanda nel gruppo D. Argentina e Croazia faranno delle loro immense qualità tecniche la loro arma migliori, la Nigeria si affiderà alla vigoria fisica del proprio gruppo, mentre l’Islanda, statene certi, manderà in campo i soliti Árnason, Gunnarsson, Finnbogason, Magnússon, Traustason con il martello tra i denti… e allora la terra tremerà. E se il destino vorrà che la classe cristallina di Modric, o la genialità di Messi dovranno avere il sopravvento sul questo gruppo di vichinghi venuti dal nord, allora i tifosi islandesi alzeranno al cielo la birra per festeggiare i loro mercanti di sogni.