Pechino 2022 Ecco perché Marco e Beat possono ripetere l'epopea della Streif

bfi

31.1.2022

Marco Odermatt (sinistra ) e Beat Feuz 
Marco Odermatt (sinistra ) e Beat Feuz 
KEYSTONE

Primo e secondo nella classica di Kitzbühel, i due atleti svizzeri hanno aumentato le aspettative sulle possibili medaglie olimpiche in discesa per la delegazione rossocrociata. La pista olimpica dovrebbe inoltre favorire le caratteristiche dei due. Vediamo perché?

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Sabato 6 febbraio alle 4:00 (ora svizzera) partirà la discesa maschile olimpica.

Dopo il grande successo elvetico a Kitzbühel, con Beat Feuz sul gradino più altro del podio e Marco Odermatt secondo, le aspettative della squadra olimpica e di tutto il popolo rossocrociato per le gare di velocità sono molto alte.

L'ultima volta che la Svizzera ha vinto l'oro olimpico in discesa libera è stato nel 2010 a Vancouver con Didier Defago. L'Austria, invece, tradizionale potenza in discesa che non è riuscita a salire sul podio nella sua Kitzbühel nella prima discesa di quest'anno, nella gara principale - non accorciata - ha raccolto solamente il terzo posto con Daniel Hemetsberger.

Il 34enne Feuz, campione in carica della Coppa del Mondo di discesa, ha attaccato sulla Streif lasciandosi tutti alle spalle, anche Marco Odermatt, nato come specialista di gigante, ma che in stagione ha mostrato di saperci fare anche in discesa. Il 24enne non ha ancora vinto in discesa libera, ma quest'anno il nidvaldese è arrivato tre volte secondo. 

«Marco e io siamo buoni l'un per l'altro - ha detto Feuz al termine della gara di Kitzbühel - lui è giovane e non ha tanti pensieri in testa. Ma quando parliamo di sci, siamo sulla stessa lunghezza d'onda».

I due dunque possono caricarsi a vicenda, Odermatt può alleggerire la tensione, Feuz può dispensare pillole di esperienza.

Ma a Pechino non ci saranno solo loro. Tra i più pericolosi, nonostante il 27esimo posto a Kitz, rimane l'italiano Paris, quinto nella Coppa del mondo di discesa, capace di esaltarsi quando è richiesto. L'austriaco Meyer, terzo in classifica, e soprattutto il norvegese Kilde, primo nella corta di Kitzbühel e al comando della classifica di specialità in Coppa del mondo.

Xiaohaituo Alpine Skiing
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Screenshot nbcolympics

L'opinione di Bernhard Russi

Sulle pagine del Blick è Bernhard Russi, leggenda dello sci elvetico, a spiegare perché Beat Feuz e Marco Odermatt potrebbero ripetere l'impresa compiuta a Kitzbühel poco più di una settimana fa. Magari anche a ruoli inversi. 

Secondo Russi infatti «The Rock», come viene chiamata la pista olimpica nei pressi di Pechino, è fatta su misura per le nostre due grandi speranze.

La sezione iniziale, con lunghe curve ad alta velocità sembra fatta apposta per Feuz. La prima sezione chiave, «The White Face», è invece una parete ripida al sessanta per cento con quattro cambi di direzione stretti, più adatta alle caratteristiche di Marco Odermatt.

La sezione centrale è costellata da tre lunghi salti e lunghe curve: secondo Russi in quel punto i due dovrebbero equivalersi. Si arriva poi sul «Haituo Bowl», lungo 300 metri, un pendio molto ripido con 4-6 curve, dove il giovane Odermatt dovrebbe trarre vantaggio dalla sua tecnica.

E infine si arriva su un lungo falso piano di circa 15 secondi, dove Feuz può far valere le sue capacità di scivolatore.

I nostri uomini-proiettile, anche secondo l'esperto Bernhard Russi hanno dunque delle ottime possibilità di medaglia. Hopp Schwiiz!