È stata una sorpresa quando Patrick Fischer ha sottolineato che non avrebbe convocato Lian Bichsel. Dopo tutto si tratta di uno dei più grandi talenti difensivi del Paese e sta brillando nel campionato svedese.
Hai fretta? blue News riassume per te
- Il 19enne svizzero Lian Bichsel gioca per il Rogle, in Svezia.
- Il difensore ha firmato un contratto con la franchigia di NHL dei Dallas Stars, dopo essere stato scelto come 19esimo nel Draft del 2022.
- Il suo Rogle sta giocando la serie finale del massimo campionato svedese di hockey contro lo Skelleftea, e il pubblico di casa impazzisce per il colosso svizzero di quasi due metri.
- Ma Bichsel non farà parte della Nazionale ai prossimi Mondiali in Cechia. Anzi, ne rimarrà fuori fino al 2026.
- Patrick Fischer ha spiegato così la sua severa decisione: «Avrei perso la mia credibilità».
Il grande talento dell'hockey svizzero Lian Bichsel ha saltato gli ultimi due Campionati del Mondo U20, perché voleva aggiungersi al gruppo più tardi, a causa del draft di NHL e per non perdere la possibilità di giocare con il Rogle, squadra svedese con la quale milita tutt'ora.
Decisione che non è piaciuta all'head coach della Nazionale Patrick Fischer che, con grande stupore di molti addetti ai lavori, ha deciso di non convocarlo per i prossimi Mondiale di maggio in Cechia.
Bichsel non giocherà in Nazionale fino al 2026
L'allenatore della Nazionale, giovedì in conferenza stampa, tra le altre cose ha proprio parlato anche del possente diciannovenne (196 centimetri per 102 chilogrammi).
«Non se ne discuterà più fino ai Mondiali di casa 2026 compresi. Sarebbe molto difficile inserirlo in squadra. Molti giocatori non capiscono che ci ha deluso due volte».
Ci sono regole, implicite, che ritengono fondamentale l'impegno verso la Nazionale o, meglio, verso la Federazione.
«Se fosse stato un caso 'solo' della Nazionale maggiore probabilmente Lian sarebbe venuto. E questo non è giusto. Se lo avessi convocato per ultimo avrei perso credibilità e la faccia con la squadra», ha aggiunto colui che guida la Svizzera dal 2015.
Dunque, poiché i suoi atteggiamenti non sono piaciuti nemmeno alla squadra, il Consiglio dei giocatori ha posto il veto alla nomina.
Quella regola sull'impegno
La «regola» citata da Fischer non è stata stabilita solo dal commissario tecnico o dalla dirigenza della Nazionale, ma anche dai dirigenti della squadra rossocrociata di qualche anno fa.
Nel 2018, per esempio, ci fu un gruppo di giocatori che non fu convocato per i Mondiali per aver mancato di impegno nelle fasi preparatorie. E questo senza motivazioni imprescindibili. Così i vari Denis Malgin, Simon Bodenmann, Fabrice Herzog, Dominik Schlumpf e Dean Kukan non parteciparono al torneo iridato nel 2019.
Malgin, Herzog e Kukan sono poi stati riammessi, come ha raccontato l'allenatore al «Blick»: «Perché sono stati riabilitati dalla squadra». Il gruppo era favorevole al loro reintegro, «a condizione che questa regola venga mantenuta».
Conseguenze severe onde evitare che nessun giocatore possa pensare di prendersi una pausa e tornare sul ghiaccio solo per i momenti salienti. «Non vogliamo nessun cherry-picker (raccoglitore di ciliegie, in italiano»), aveva detto allora sempre Fischer.
Fischer è consapevole delle qualità di Bichsel
L'allenatore della Nazionale è ovviamente consapevole delle qualità di Bichsel: «È un giocatore incredibilmente bravo. Un giovane talento di cui siamo orgogliosi. Ma noi viviamo lo spirito di squadra. Nessuno è più grande di essa, nemmeno Lian».
Anche il direttore sportivo della Nazionale, Lars Weibel, ha sottolineato che il ragazzo era consapevole delle conseguenze: «Avevamo informato Lian di quello che poteva succedere con le sue decisioni».