I Mondiali si avvicinano Noè Ponti: «Per me non aveva senso cambiare»

ATS

15.7.2023

Secondo il proprio allenatore Noè Ponti non ha limiti.
Secondo il proprio allenatore Noè Ponti non ha limiti.
Keystone

Noè Ponti è la più grande speranza per una medaglia svizzera ai Mondiali in vasca lunga di Fukuoka in programma dal 23 al 30 luglio. Il ticinese ha tutto per costruire una splendida carriera.

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Hai fretta? blue News riassume per te:

  • Noè Ponti è l'atleta su cui il nuoto svizzero punta per una medaglia ai prossimi Mondiali in vasca lunga di Fukuoka.
  • Secondo l'allenatore Massimo Meloni, Noè Ponti «non ha limiti».
  • Oltre che per vincere una medaglia, gli imminenti Mondiali di Fukuoka serviranno all'atleta locarnese anche per acquisire esperienza e migliorarsi ancora di più in vista degli appuntamenti dei prossimi anni.

Tokyo, 31 luglio 2021: a soli 20 anni, Noè Ponti conquista una sensazionale medaglia di bronzo olimpica nei 100m farfalla, 24 ore dopo che Jérémy Desplanches aveva ottenuto la stessa medaglia nei 200m misti. Il talento del ticinese era indiscutibile, ma all'epoca non si immaginava (ancora) che potesse realizzare una tale impresa.

Da allora, altre quattro medaglie si sono aggiunte al suo palmares in importanti campionati internazionali. Tre nell'ambito dei Mondiali in vasca corta (argento nei 50m farfalla, argento e bronzo nei 200m), e una agli Europei in vasca lunga di Roma dello scorso anno (argento nei 100m).

Manca ancora una medaglia mondiale in vasca da 50 metri nel suo palmares. Quarto nei 200m farfalla lo scorso anno a Budapest, non è riuscito a dare il massimo nella sua ultima gara, la finale dei 100m farfalla, mancando di forza e classificandosi all'ottavo posto dopo essere stato contagiato dal Covid-19 durante quei Mondiali del 2022.

A un anno da Parigi

Le possibilità di colmare questa lacuna sembrano buone a Fukuoka, soprattutto perché Kristof Milak, campione del mondo del 2022 nei 100 e 200m farfalla, non sarà presente in Giappone. Ma, come sempre prudente nelle sue previsioni, Noè Ponti non pronuncia la parola "medaglia".

Fuori dalle prime 10 posizioni nella classifica 2023 sulle tre distanze della farfalla, il ticinese vuole soprattutto raggiungere la finale nelle tre prove. «Se ciò accadesse, in seguito potrebbero succedere cose belle. Mi sento bene in acqua», si limita a dire quando si parla delle sue ambizioni.

Noè Ponti è soddisfatto della sua preparazione e delle sue ultime competizioni. Nel 2023 ha svolto numerosi lunghi campi di allenamento, senza partecipare a nessuna competizione ufficiale. Per lui, il 2023 è in qualche modo un anno di prova in vista dei Giochi olimpici di Parigi 2024.

Noè Ponti è pronto per una nuova sfida.
Noè Ponti è pronto per una nuova sfida.
Keystone

Una crescita graduale

Già capace di stare a galla da solo all'età di due anni e mezzo, Noè Ponti è un nuotatore nato. A sei anni, seguiva sua sorella maggiore Asia nel club Nuoto Sport Locarno. Massimo Baroffio, l'allenatore che lo ha fatto crescere dal 2014 al 2019, lo ha costruito gradualmente. L'accento era posto su sessioni brevi e intense.

Sotto la guida di Massimo Meloni e Andrea Mercuri, oggi il ticinese nuota molto di più. Percorre da 70 a 80 km a settimana, distribuiti in dieci allenamenti di due ore ciascuno. Il volume viene ridotto a 45-50 km prima delle competizioni, ma la durata delle sessioni rimane la stessa. E si aggiunge anche l'allenamento con i pesi.

Un ambiente ideale

Markus Buck, responsabile dello sport d'elite a Swiss Aquatics, definisce il miglioramento come «salto, ma non è sempre necessario aumentare accorgimenti e allenamenti in modo lineare. Per Noè, quello che fa ora potrebbe essere esattamente ciò di cui ha bisogno. I suoi allenatori e lui si capiscono perfettamente. Vivere in un ambiente ideale è importante per crescere», suggerisce.

Anche Noè Ponti è dello stesso parere. È per questo che ha interrotto la sua esperienza americana alla North Carolina State University nel settembre 2021, dopo solo un mese. La sua medaglia olimpica ha, infatti, cambiato radicalmente la sua vita, e questo cambiamento di ambiente era avvenuto nel momento sbagliato.

«Non aveva senso per me cambiare qualcosa. E credo fermamente in quello che facciamo», dice il ticinese, che è felice e sereno solo quando è con la sua famiglia e i suoi amici. Il suo staff tecnico fa parte della sua famiglia.

Senza limiti

Per il suo allenatore principale Massimo Meloni, Noè Ponti non ha limiti. Markus Buck dice di lui che è «tra i migliori al mondo per quanto riguarda il feeling in acqua. Sa superare gli eventuali ostacoli». Alto (1,92 m) e slanciato, il ticinese ha anche «un grande motore», sottolinea ancora Buck.

Inoltre, Noè Ponti unisce serenità e determinazione. Da cinque anni lavora occasionalmente con uno psicologo dello sport, anche se «sono abbastanza forte mentalmente fin dalla giovane età». Sa quindi gestire bene le sconfitte e gli errori. «È importante perdere per migliorarsi», dice.

Il suo potenziale è ancora lungi dall'essere completamente sfruttato. «Acquisirà esperienza, il che gli permetterà di gestire meglio la sua energia durante l'intera competizione», spiega ancora Markus Buck, che spera che il motore del ticinese non si svuoti quando disputerà la sua ultima gara a Fukuoka, la finale dei 100m farfalla il 29 luglio.