Marco Tadè «Amo questo sport, anche se dalla vita in giù è come se avessi 65 anni»

fon - swisstxt

5.2.2022

Marco Tadé non vuole mollare.
Marco Tadé non vuole mollare.
Keystone

Nonostante un 18esimo rango e la partecipazione alla finalissima nelle gobbe il ticinese Marco Tadè è rimasto deluso dalle sue prestazioni olimpiche.

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Il primo ticinese ad essere entrato nel vivo di Pechino 2022 ha chiuso la sua Olimpiade con un 18esimo posto, risultato che non ha soddisfatto lo stesso atleta.

«Anche in finale è andata male - ha spiegato Marco Tadè ai microfoni della RSI pochi minuti dopo la sua ultima prova - in gara non sono mai riuscito ad atterrare come avrei dovuto dopo i salti ed ho commesso anche tanti piccoli errori nello sci. La voglia c'era, avevo dichiarato di puntare a una medaglia, invece ora me ne vado deluso».

Vincitore della medaglia di bronzo ai Mondiali del 2017 a Sierra Nevada, il ticinese è apparso molto amareggiato dalla sua prestazione olimpica. «È un po' la copertina di una carriera lunga 15 anni, piena di delusioni e con solo qualche lucina qui e là».

«Ho ingoiato tanto schifo in tanti anni di sport tra infortuni, amarezze varie e problemi personali - ha proseguito il ticinese che aveva dovuto saltare le Olimpiadi di Pyeongchang a causa di una contusione ossea ad un ginocchio - sarebbe stato bello chiudere questo capitolo in modo diverso».

Per ora comunque Marco Tadè non ha ancora intenzione di smettere, malgrado il suo sport logori il fisico in maniera importante. «Penso di fare ancora un anno perché amo questo sport, mi piace allenarmi e mi piace gareggiare. Più di così però il mio corpo dice no, ho diversi problemi, si può dire che dalla vita in giù io abbia già sui 65 anni».