L'analisi dell'ex campione Leconte: «Djokovic c'è ancora, ma è più vecchio e più lento»

bfi

16.4.2024

Novak Djokovic in perdita di velocità.
Novak Djokovic in perdita di velocità.
Keystone

Henri Leconte, ex tennista francese, ha espresso un giudizio piuttosto severo sulla forma e sui risultati di Novak Djokovic nel 2024. Il finalista degli Open di Francia del 1988 ritiene che il serbo abbia perso il passo e che i giovani abbiano sempre meno paura di lui.

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16.4.2024

Hai fretta? blue News riassume per te

  • Dopo una stagione 2023 eccezionale, Novak Djokovic ha avuto un inizio difficile nel 2024, non avendo vinto titoli e mostrando segni di declino, nonostante sia diventato il numero 1 più anziano della storia.
  • Henri Leconte ha commentato l'evoluzione del serbo: «Novak c'è ancora, ma è più vecchio e più lento. Ha perso un po' di vivacità. I ragazzi più giovani hanno meno paura, perché sentono che non è più granitico, è friabile. Lentamente, tutto cambia».
  • Jannik Sinner emerge come una figura chiave, avendo sconfitto Djokovic agli Australian Open e vinto tre titoli nel 2024, mentre il tennis sta assistendo a un cambio generazionale.
  • Nonostante le sfide e i nuovi giovani rampanti Djokovic rimane ottimista riguardo al suo futuro nel tennis, riconoscendo l'ascesa di Sinner come una nuova forza dominante per l'intero movimento tennistico.

Dopo una stagione 2023 storica, in cui Novak Djokovic ha raggiunto tutte e quattro le finali del Grande Slam - stabilendo alcuni record piuttosto sorprendenti - dimostrando di essere ancora il migliore al mondo, l'inizio della stagione 2024 è stato tutto fuorché ideale per il 36enne.

Giova ricordare che il serbo, quest'anno, non ha ancora vinto un titolo. Anche a Monte Carlo, settimana scorsa, si è fermato in semifinale, battuto il tre set (6-4 1-6 6-4) dal norvegese Casper Ruud.

Ma più che altro preoccupa il fatto che il serbo non sia sembrato il solito nei primi mesi della stagione, e ciò denota qualcosa di strano. La separazione dal coach Ivanisevic e il ritiro al Miami Open hanno gettato nuove nubi nere sul momento del tennista serbo.

Dall'altra parte poi c'è un certo Jannik Sinner - ha sconfitto Djokovic nella semifinale degli Australian Open - che nel 2024 ha già vinto tre titoli. Inoltre, il mese scorso, anche Carlos Alcaraz ha posto fine alla sua mancanza di titoli da otto mesi vincendo il Masters di Indian Wells.

Più vecchio numero 1 di sempre

Nonostante ciò Novak Djokovic è stato incoronato il più vecchio numero 1 di sempre, battendo il precedente record di Roger Federer, con i suoi 36 anni e 321 giorni.

A Montecarlo, in compagnia dell'indiano Rohan Bopanna, il più vecchio numero 1 di sempre in doppio (44 anni), ha scherzato sulla loro età, dicendo che insieme fanno 80 anni, ma che la voglia di lottare e allenarsi e sempre ancora al massimo.

Leconte: «Novak c'è ancora ma è più vecchio e più lento»

«La ‹Next Gen› sta dominando dall'anno scorso, ma deve dimostrare di poter rimanere ai massimi livelli. Sinner continua a vincere e conferma così il suo eccezionale inizio di stagione», ha detto Henri Leconte, via «We Love Tennis France».

L'ex tennista transalpino è stato finalista al Roland Garros nel 1988, quando gli avversari rispondevano ai nomi di Wilander, Connors, Edberg, McEnroe e Lendl.

«Novak c'è ancora - ha continuato il 60enne - ma è più vecchio e più lento. Ha perso un po' di vivacità. I ragazzi più giovani hanno meno paura, perché sentono che non è più granitico, è friabile. Lentamente, tutto cambia».

Henri Leconte.
Henri Leconte.
Imago

Djokovic: «Ho ancora grandi speranze»

L'impressionante vittoria in finale di Sinner su Djokovic a Melbourne ha immediatamente fatto pensare che questo fosse l'inizio della fine per il 24 volte campione del Grande Slam.

Al termine della partita, al 36enne serbo è stato addirittura chiesto se finalmente stesse iniziando a giocare come uno della sua età.

«Vediamo. Non lo so. Ho ancora grandi speranze, sai, per gli altri Slam, le Olimpiadi e tutti i tornei che giocherò. È solo l'inizio della stagione».

Cosa dice di Jannik Sinner, il numero 2

Ai margini del torneo monegasco, il numero 1 si è così espresso sul suo maggior rivale del momento, Sinner: «Quest'anno Jannik è il miglior giocatore al mondo. Ha avuto un enorme successo. È migliorato molto. La differenza di Jannik negli ultimi sei mesi rispetto a prima è che sta vincendo i grandi match. Ha imparato dalle sue esperienze precedenti e si è reso un giocatore più duro. Un giocatore da grandi partite».

Anche l'italiano però, come lo stesso Nole, ha salutato il Masters 1000 di Monte Carlo in semifinale, battuto dal greco Stefanos Tsitsipas con il risultato di 6-4 3-6 6-4. Il 25enne di Atene ha poi vinto il torneo superando in finale il norvegese Ruud (6-1 6-4).