Perchè non una donna? Murray: «Spero che sempre più giocatori impieghino dei coach donne»

bfi

11.3.2020

Amelie Mauresmo e Andy Murray (2015)
Amelie Mauresmo e Andy Murray (2015)
Getty

Come fece lui alcuni anni fa con Amelie Amuresmo, Andy Murray spera che sempre più giocatori dell'ATP impiegheranno delle donne in veste di coach.

Amelie Mauresmo - vincitrice degli Australian Open e di Wimbledon - è stata il coach di Andy Murray dal 2014 al 2016. La ex tennista francese prese il posto di Ivan Lendl che la rimpiazzò a sua volta.

In occasione della giornata della donna, Murray ha voluto parlare di quell'esperimento, quasi unico. 

Il tennista scozzese raggiunse tre finali di un un torneo del Grand Slam sotto la guida della francese, nonostante ciò la Mauresmo ricevette molte critiche solo per essere una donna, come ha affermato lo stesso Andy Murray. 

«Le reazioni all'annuncio che avevo assunto Amelie in veste di coach furono significative - ha raccontato il 32enne tennista scozzese - tanto da farmi pensare che da qualche parte c'era un problema». 

Un problema di genere

Secondo Murray il problema nasce dalla non accettazione di avere un coach donna, «non certo per ciò che Amelie ha dimostrato in carriera», ha sottolineato il due volte vincitore di Wimbledon.  

«Feci molto bene sotto le direttive di Amelie, raggiungendo tre finali. Molta gente invece vide questo periodo come un fallimento, perché non vinsi nessun titolo del Grand Slam». 

Tifosi e giornalisti incolparono proprio la coach Mauresmo per i mancati titoli vinti da Murray in quel lasso di tempo. «Strano, perché nessuno mai azzardò questo genere di critiche quando ero affiancato da coach maschi».

«Solo nel periodo di collaborazione con Amelie - ha continuato lo scozzese - mi furono poste delle domande relative alla nostra relazione personale e professionale, cosa che non mi era mai capitata prima e non mi è più successa dopo». 

Murray ne è sicuro. «Quando si tratta di atteggiamento, qualità e intelligenza, non vedo perché una donna non possa essere altrettanto valida quanto un uomo».

«Spero vivamente che questo atteggiamento generale cambi e che più donne coach abbiano in futuro l'opportunità di essere messe alla prova». Questo è il messaggio di colui che sta tentando di risalire la china, dopo due anni alle prese con operazioni varie, convalescenze e falliti ritorni. 

Con Serena Williams a Wimbledon

Oltre alla collaborazione con Amelie Mauresmo, Andy Murray fece molta pubblicità al doppio misto l'anno scorso durante il torneo di Wimbledon, quando giocò in coppia con Serena Williams. Nel 2012, in compagnia di Laura Robson, sempre Andy Murray conquistò la medaglia d'argento nel doppio misto ai Giochi Olimpici.

«Giocare con Serena Williams fu davvero bello, anche la gente reagì in maniera diversa. Mi spiego meglio: quando vinco o perdo a Wimbledon la gente mi approccia dicendo: 'Bravo' o 'Peccato'. Dopo il match giocato in coppia con Serena invece molti dissero: 'Bello vedervi giocare insieme'. Bellissimo». 

Secondo Murray bisogna promuovere la collaborazione tra tennisti e tenniste, tra giocatori professionisti e allenatrici. Le donne devono insomma trovare più riconoscimento nel mondo del tennis. 

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