Tennista squalificato Scaglia pallina e racchetta verso l'arbitro, poi calcia con violenza la sua sedia

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14.3.2024

Renzo Olivo
Renzo Olivo
imago/DeFodi

L'ex numero 78 del mondo Renzo Olivo ha perso le staffe nei confronti dell'arbitro di sedia al Challenger di Santiago dopo essere stato chiamato, a suo avviso erroneamente, per un tocco a rete in un momento chiave. Il match è quindi terminato anzitempo. 

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  • Renzo Olivo, tennista argentino 32enne, era impegnato al torneo Challenger di Santiago del Cile opposto al brasiliano Orlando Luz.
  • L'ex numero 78 della classifica ATP ha perso le staffe nel secondo set, facendosi dapprima ammonire, poi costringendo l'arbitro a fare entrare un supervisore e chiudere anzitempo la sfida.

Al primo turno del torneo Challenger di Santiago del Cile, Renzo Olivo, attualmente classificato al n. 286 del mondo, era sotto di un set contro Orlando Luz, numero 363 della classifica ATP.

Nel secondo set, sul punteggio di 1:1, l'argentino si è trovato a dover difendere un break point, quando l'arbitro di sedia ha chiamato un tocco a rete contro di lui.

Escalation di rabbia

Il 32enne ha così perso il punto, concedendo a Luz di passare in vantaggio (6-3 2-1) anche nel secondo set. Olivo non ha digerito bene la decisione del giudice di sedia e ha iniziato a gridare «No, no, no!». Poi si è portato a rete nel tentativo di mostrare all'arbitro che la sua decisione era sbagliata.

Questa reazione gli è costata un'ammonizione per comportamento antisportivo.

Non pago, dopo aver ricevuto l'antisportivo, il 32enne ha continuato a inveire e, dopo aver scambiato alcune parole con l'arbitro di sedia, gli ha dato del «delinquente».

L'adirato tennista non si è fermato nemmeno qui: dapprima ha lanciato la palla verso la sua sedia e poi ha scagliato anche la racchetta che è andata a sbattere contro la parte bassa della torretta.

Poi, avvicinatosi alla panchina, ha sferrato un calcio con forza prima alla base della sedia su cui c'era l'arbitro e si è sentito un forte botto. Il direttore di gara gli ha inflitto una seconda ammonizione, prima di chiamare in campo il supervisore e sospendere la partita.