La sfida 'quasi impossibile' di Ivan Ljubicic«Tentare di migliorare Federer è maledettamente complicato»
bfi
16.4.2018
Ivan Ljubicic si è concesso per un'intervista alla Gazzetta dello Sport, durante la quale ha pure parlato di come è complicato allenare un atleta straordinario come Roger Federer.
Ascoltare e ascoltare, secondo Ivan Ljubicic questa è la caratteristica più importante che un allenatore di tennis di alto livello deve avere. Il croato inoltre, affina questo pensiero: «Se cominci il lavoro con un atleta a metà stagione, come mi era successo con Milos Raonic, non puoi dire 'Voglio cambiare tutto'. Perchè un giocatore che gioca da diversi anni ha acquisito idee e abitudini sue, ed ha le proprie opinioni su molte cose. Dunque, ti tocca scegliere su quali temi vuoi lavorare, per avere un impatto sul gioco».
E se il tuo pupillo gioca da quasi vent'anni come professionista, ha vinto 20 Grand Slams e risponde al nome di Roger Federer, allora le cose si fanno ancora più complicate.
«La chiave è trasmettergli le mie idee in maniera semplice. Il mio lavoro con Federer è molto complicato perchè tentare di migliorare uno come lui non è semplice, ma è una delle parti più importanti del nostro lavoro».
Ljubicic ha imparato tutto del tennis, o quasi, dal suo ex - e unico - allenatore Riccardo Piatti: «Abbiamo visto tennis, mangiato tennis, dormito pensando al tennis, ogni cosa l’abbiamo fatta insieme. Prima che esistessero gli smartphones o gli iPad, vedevamo moltissimo tennis insieme e condividiamo tutt'ora questa passione».
Tutto ciò non è lontanamente immaginabile con Federer, e diciamolo, non ce n'è nemmeno bisogno. I pochi 'temi' sui quali Ljubicic ha lavorato da quando segue il tennista di Basilea hanno però dato frutti, eccome, quasi insperati: 3 Grand Slams in poco meno di 18 mesi ... e scusate se è poco all'alba dei 37 anni.