ViaggiA piedi da San Bernardino a Milano: un nuovo itinerario da scoprire
Barbara Burzi
15.10.2018
Il duomo di Milano non è mai stato così vicino: raggiungerlo a piedi diventerà presto alla portata di tutti. Grazie alla realizzazione di un sentiero tra Abbadia Lariana e Lecco e al suo collegamento con un itinerario preesistente, si potrà camminare o pedalare dal San Bernardino alla città della Madonnina.
Appassionati di camminate all'aria aperta, iniziate a scaldare i muscoli: nell’ambito di un programma di cooperazione tra Svizzera e Italia è stato infatti finanziato il progetto "Le vie del viandante 2.0”, che vede come enti capofila di un partenariato internazionale Regione Moesa e Comune di Lecco. Il progetto consiste nella realizzazione di un nuovo sentiero che si aggiunge alla rete dei cammini europei.
Fino a oggi le vie del Viandante (l'insieme di strade tra i territori italiani al confine con i Grigioni e i valichi alpini che conducono in Svizzera) scendevano dal San Bernardino verso la Val Chiavenna e si fermavano proprio ad Abbadia Lariana, un comune della provincia di Lecco dove la presenza di un promontorio impedisce il passaggio. Il nuovo itinerario tra Abbadia a Lecco sarà lungo 45 chilometri e oltre ad ampliare la sentieristica sul territorio, permetterà di arrivare fino a Milano superando la barriera fisica che rende inaccessibile l'attraversamento di quel tratto di strada alla maggior parte delle persone, ad eccezione degli escursionisti più esperti.
Viaggiare a piedi
L'intero cammino è lungo circa 300 chilometri: un insieme di tragitti immersi nella natura che regalano panorami di montagna e di lago tra borghi e centri abitati. «Si potrà scegliere di percorrere l'interno tragitto, soltanto una tappa o costruire il proprio itinerario strada facendo, ma soltanto a piedi o in bicicletta», spiega il presidente della regione Moesa, Christian De Tann, sottolineando che l'obiettivo è rendere il percorso alla portata di tutti.
Un prodotto turistico
Il finanziamento complessivo è di 1.728.825 euro provenienti da fondi europei, federali e cantonali, a cui si aggiunge un contributo della Regione Moesa e dall'ente turistico moesano del San Bernardino. Si tratta di un bel gruzzoletto per una manciata di chilometri, ma i soldi non serviranno soltanto a realizzare l'itinerario, bensì a creare un prodotto turistico vero e proprio.
Servizi per un turismo "slow"
L'obiettivo dei promotori del progetto è quello di creare attorno all'itinerario una rete di servizi utili al viandante: alloggi per la sosta, la possibilità di noleggiare attrezzature o di chiamare un taxi e posti dove mangiare a prezzo fisso con menù di prodotti tipici. A circa metà strada, sul versante italiano, sorgerà un rifugio. «Il progetto valorizzerà il territorio sotto ogni punto di vista» afferma De Tann spiegando che «quest'iniziativa favorirà lo sviluppo di un turismo "lento" che privilegia percorsi alternativi a contatto con la natura assecondando i ritmi una mobilità sostenibile e alla scoperta dei sapori e delle tradizioni locali».
I tempi
«Il sentiero è tracciato ma va reso praticabile al maggior numero di persone possibile, comprese famiglie con passeggini» afferma De Tann. Si prevede che il percorso sarà pronto tra un anno, completo di apposita segnaletica e inaugurato da una serie di eventi. In attesa dell'apertura al pubblico le mappe aiutano a orientarsi nel percorso.
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