Turismo Corippo, l'albergo diffuso diventa realtà: pronta la licenza edilizia

Barbara Burzi

17.9.2018

Il progetto di recupero del borgo di Corippo finisce sul New York Times: le case abbandonate si trasformeranno in camere d'albergo, area benessere, ristorante e reception. L'apertura della struttura ricettiva è prevista nella primavera del 2020.

Gli svizzeri sanno che Corippo è un gioiello di architettura rurale da preservare. Lo sa bene anche la Confederazione, che ha deciso di investire nel recupero di questo borgo del locarnese, ma, se ad accorgersene è il New York Times, anche il più scettico degli abitanti non può che sentirsi lusingato. Il prestigioso quotidiano newyorchese ha infatti dedicato un articolo al progetto di albergo diffuso elaborato dalla fondazione Corippo per salvare il piccolo borgo da un destino di inesorabile calo demografico: ad oggi, con i suoi 12 abitanti (quasi tutti pensionati) Corippo è il comune più piccolo della Svizzera.

Lo spopolamento è iniziato negli anni Cinquanta, in seguito alla chiusura della scuola del villaggio ed è continuato nel corso degli anni a causa dell'abbandono di agricoltura e allevamenti a favore di nuove opportunità di lavoro in città.

Nell'articolo a firma di Raphael Minder si sostiene che «anche se Corippo si trova di fronte a una minaccia esistenziale, il progetto di recupero secondo il modello di albergo diffuso ha ricevuto una tiepida risposta da parte dei residenti, alcuni dei quali ritengono che venga data più attenzione ai turisti che ai bisogni reali degli abitanti, come quello di un sistema di approvvigionamento idrico più adeguato».

Il giornalista si è poi soffermato sui dettagli di questa operazione che mira a sviluppare un turismo sostenibile e a costruire lavoro per le nuove generazioni, affinché siano incentivate a non abbandonare il territorio. Tra le voci sentite, quella di Silvana Dal Tin, residente del posto: «L'hotel potrebbe aiutare Corippo, a patto che porti anche persone che non vengano solamente per fare foto». Il riferimento è all'interesse sviluppatosi in Valle Verzasca in seguito a un video girato nel 2017 da un videomaker italiano, che descriveva quella zona ricca di piscine naturali come "Le Maldive di Milano" per la sua vicinanza alle città del nord Italia.

Alcune persone fanno il bagno e prendono il sole sulle rive del torrente Verzasca.
Alcune persone fanno il bagno e prendono il sole sulle rive del torrente Verzasca.
Keystone

In arrivo la licenza edilizia, al via i lavori

L'articolo del giornalista americano entra nel dettaglio della struttura ricettiva, spiegando come sarà l'albergo, che in una prima fase metterà a disposizione ventisei posti letto distribuiti in un piccolo gruppo di case da restaurare. Bluewin ha contattato il presidente della fondazione Corippo Fabio Giacomazzi, per fare con lui il punto della situazione sullo stato dei lavori. «Siamo in attesa della licenza edilizia», dice assicurando che «ormai è questione di poche settimane».

Si tratta di un passaggio necessario per iniziare i lavori, programmati per l'autunno. «La nostra intenzione è di aprire dalla primavera 2020 - aggiunge Giacomazzi – sarà infatti una struttura di tipo stagionale, aperta da Pasqua fino a fine ottobre».

L'hotel che verrà

Si comincerà con il restauro di tre abitazioni che saranno riconvertite in camere per un totale di 12 posti letto. Quelli restanti saranno collocati in un'altra abitazione già a disposizione come casa vacanze e all'interno dell'osteria che, a sua volta, sarà sottoposta a lavori di ampliamento e diventerà un'area polifunzionale dotata di ristorante e reception.

Successivamente si penserà alla realizzazione di un'area wellness e di una cantinetta. «A livello architettonico l'obiettivo sarà quello di salvaguardare le caratteristiche storiche degli edifici: tipiche costruzioni rurali con mura e tetti in sasso», spiega Giacomazzi rivelando di aver già ricevuto richieste di soggiorno non solo dalla Svizzera, ma anche da fuori. Come riportato anche dal quotidiano newyorchese, trascorrere la notte in una camera doppia avrà un costo compreso tra i 100 e i 150 franchi svizzeri.

Il presidente della Fondazione Corippo, Fabio Giacomazzi, all'interno della sala da pranzo di una casa abbandonata, che sarà trasfromata in stanza per gli ospiti dell'albergo.
Il presidente della Fondazione Corippo, Fabio Giacomazzi, all'interno della sala da pranzo di una casa abbandonata, che sarà trasfromata in stanza per gli ospiti dell'albergo.
Immagine : Fabio Giacomazzi

Gli investimenti

La licenza edilizia servirà anche a sbloccare ulteriori finanziamenti per un importo pari a un milione di franchi, ovvero quanto manca per garantire la copertura dei costi. Per il momento, secondo quanto riferito dalla fondazione Corippo, sono già stati assicurati 2,2 milioni di franchi su 3,2 milioni preventivati per avviare l'hotel e per gran parte provenienti da contributi pubblici.

Lavoro

La struttura all'inizio potrà offrire fino a 2 posti di lavoro a tempo pieno e uno part time. Nei prossimi mesi sarà messa a concorso la figura del gestore della struttura, il cui profilo professionale non è stato ancora reso noto.

Niente lusso, ma una vacanza «autentica»

«L'obiettivo è di opporsi all'abbandono di questo territorio, un trend che non si potrà invertire ma che può essere arrestato trasformando questa località in una destinazione turistica», spiega Giacomazzi. Riguardo alla tipologia dei servizi della struttura alberghiera, il presidente della fondazione parla di ambienti all'insegna di un gusto «semplice e autentico» per «recuperare lo spirito di come si abitava una volta in queste case».

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