Finanziamenti Abusi nella Chiesa svizzera, al vaglio il taglio delle tasse versate ai vescovi

falu, ats

17.9.2023 - 08:47

Secondo Renata Asal-Steger, con un tale taglio il vescovo non sarebbe più in grado di svolgere le sue funzioni. (immagine d'archivio)
Secondo Renata Asal-Steger, con un tale taglio il vescovo non sarebbe più in grado di svolgere le sue funzioni. (immagine d'archivio)
Keystone

La presidente della Conferenza centrale cattolica romana della Svizzera (RKZ) Renata Asal-Steger sta valutando la possibilità di sospendere le tasse ecclesiastiche per i vescovi recalcitranti.

«Non posso escludere che in futuro ci si possa rifiutare di pagare le tasse ai vescovi», dichiara Renata Asal-Steger alla SonntagsZeitung.

Se i dieci cantoni – tra cui il Giura – che versano una parte delle imposte ecclesiastiche alla diocesi di Basilea partecipassero al boicottaggio, al vescovo mancherebbero 3,8 milioni di franchi, indica Asal-Steger.

«Non sarebbe più in grado di svolgere le sue funzioni», aggiunge la presidente dell'organizzazione mantello delle Chiese cantonali, che amministra le tasse ecclesiastiche ed è anche co-commissaria dello studio dell'Università di Zurigo pubblicato martedì.

Bisogna cambiare le strutture fondamentali che rendono possibili gli abusi, indica Asal-Steger, che è pure membro dell'organismo della RKZ che risarcisce le vittime di abusi all'interno della Chiesa. L'importo massimo di questo risarcimento è di 20'000 franchi, una somma che considera «non particolarmente generosa» rispetto ai Paesi dell'UE.

«Molto discutibile»

La Conferenza centrale ha anch'essa una parte di responsabilità nei casi di abusi portati alla luce, prosegue la presidente. La gestione del personale dovrebbe essere professionalizzata, lo scambio di informazioni chiarificato e la distruzione dei fascicoli vietata, stima.

La lucernese giudica inoltre problematico il fatto che il vescovo di Coira Joseph Bonnemain sia responsabile dell'indagine incaricata dalla Conferenza dei vescovi svizzeri (CVS) sull'occultamento dei casi di abusi. «È molto discutibile e dimostra che la questione del potere deve essere chiarita», afferma.

Asal-Steger condivide quindi la posizione della presidente della Commissione di ascolto, conciliazione, arbitrato e riparazione (CECAR) Sylvie Perrinjaquet e della teologa e giornalista cattolica tedesco-svizzera Jacqueline Straub che si sono espresse sui giornali ieri.

Abolizione del celibato obbligatorio

Asal-Steger chiede inoltre l'abolizione del celibato obbligatorio nella Chiesa cattolica. «Chi trova questo stile di vita giusto per se stesso dovrebbe poter continuare a viverlo, ma non dovrebbe più essere obbligatorio per la professione sacerdotale».

Più di mille abusi sessuali sono stati perpetrati da chierici cattolici e appartenenti all'Ordine dal 1950 in Svizzera. Lo ha rivelato la prima analisi degli archivi segreti delle istituzioni cattoliche romane effettuata dagli storici dell'Università di Zurigo (UZH), pubblicata martedì.

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