I cinquantenni di oggi sono cresciuti un po' con lui, quel bambinetto sofferente e sensibile, scontroso e solitario con tutti eppure capace di farsi amare e obbedire da Furia, indomabile cavallino nero.
Da molto tempo in lotta con il cancro, è morto a 75 anni Bobby Diamond, avvocato e attore americano che grazie alla serie tv «Furia Cavallo del West» lanciata negli anni '50 dalla Nbc era diventato un po' un'icona del piccolo schermo. Anche se a quell'exploit non era seguita poi una vera e propria carriera nella recitazione. A dare la notizia della sua morte, a esequie avvenute, è stata oggi l'autrice tv e sua grande amica Laurie Jacobson, che ne ha parlato con l'Hollywood Reporter.
Il ciuffo riccioluto sul volto minuto, l'aria sempre un po' schiva e imbronciata, Diamond in Furia era Joey Clark Newton, un ragazzino orfano adottato dal burbero proprietario di un ranch che aveva perso la moglie e il figlio naturale in un incidente d'auto. Un ruolo decisamente tipico nelle narrazioni dell'epoca nel quale quel ragazzino piccolo borghese, maglietta a righe e pantaloncini corti, era molto credibile, tanto da diventare il paladino di tantissimi coetanei e poi nel tempo di altri ragazzini come lui che si identificano nelle fughe solitarie con il cavallino, con quelle carezze e le parole sussurrate all'orecchio dell'animale.
Dopo le cinque stagioni da protagonista nella serie tv, che negli Usa andò in onda fino al 1968 con grandissimo successo (la versione in italiano arrivò invece negli anni '70 ed è rimasta un tormentone anche la sigla affidata alla voce di Mal), Diamond, che era figlio di un broker immobiliare e di una casalinga, proseguì gli studi, si fece notare anche come brillante ginnasta e diventò avvocato, professione che alternò per tutta la vita a piccoli ruoli d'attore, soprattutto in tv. Fino all'età adulta fu la madre a guidarlo nello show business e a fargli da manager per film come «Il più grande show sulla Terra» (1952), «Gli uomini preferiscono le bionde», «Ring Circus» e «All'inferno e ritorno».
Negli anni '60 è stato premiato per «Airbone», un film sui paracadutisti, ed è apparso in «Billie» (1965) nella parte di un ragazzino atletico. Qualche ruolo lo ha avuto anche negli show tv degli anni '80 e '90, il Loretta Young Show, Handy Griffit Show, Lassie, Medical Center e Divorce Court. Anche come avvocato è rimasto nel mondo dello spettacolo rappresentando gli interessi di diversi attori. Lascia due figli Robbie e Jesse.
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