ItaliaGiulia Cecchettin uccisa con diverse coltellate a testa e collo, l'ex fidanzato è in fuga
SDA
18.11.2023 - 21:42
Giulia Cecchettin, la ragazza italiana scomparsa da una settimana e il cui cadavere è stato ritrovato oggi nella zona di Barcis, in provincia di Pordenone, è stata uccisa da svariate coltellate che l'hanno colpita alla testa e al collo. Ecco la fuga fatta finora dall'ex fidanzato Filippo, il presunto omicida.
18.11.2023, 21:42
18.11.2023, 21:43
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È quanto emerso dall'ispezione cadaverica esterna svolta dal medico legale Antonello Cirnelli, alla presenza del sostituito procuratore di Pordenone Andrea Del Missier.
Secondo quanto apprende l'Ansa, la giovane presentava anche numerose ferite da difesa alle mani e alle braccia. Sempre nessuna traccia dell'ex fidanzato Filippo Turetta.
Da Vigonovo a Lienz. Dal Veneto all'Austria, passando per il lago di Bracis, in Friuli Venezia-Giulia, dove è stato trovato il cadavere della sua ex fidanzata, Giulia Cecchettin. La fuga di Filippo Turetta è stata immortalata dalle telecamere delle strade percorse alla guida della sua auto.
Per una settimana intera la targa della Grande Punto nera ha fatto il giro di social e televisioni, in un accorato appello globale a segnalare la presenza del mezzo a chiunque lo riconoscesse. L'ultimo frame è arrivato dall'Austria dove mercoledì scorso - a cinque giorni dalla scomparsa della coppia - il sistema targa-system, quello cioè di riconoscimento e controllo delle targhe, ha fotografato il passaggio della Grande Punto.
La fuga del presunto omicida però è partita da Vigonovo, il paesino a due passi da Padova dove sabato scorso le telecamere di un'azienda hanno registrato l'aggressione contro Giulia che prima cerca di fuggire ma poi viene caricata con violenza all'interno dell'auto.
Fondamentali i video delle telecamere del Piancavallo
Per ricostruire il tragitto percorso da Turetta sono stati fondamentali i video delle telecamere del Piancavallo, in provincia di Pordenone, che hanno immortalato il veicolo nella notte tra sabato e domenica.
L'ingresso in territorio friulano è avvenuto dalla zona di confine con il Veneto, a Caneva. Pochi minuti dopo, il passaggio dell'utilitaria è stato registrato dai dispositivi di lettura targhe di Polcenigo. Il veicolo ha proseguito poi fino ad Aviano, per risalire agli oltre mille metri della stazione turistica del Piancavallo.
Da lì, seguendo una strada secondaria - e poco conosciuta, la direttrice tramite Montereale Valcellina, la più consigliata dai navigatori satellitari - l'auto è scesa a Barcis, percorrendo l'arteria lungolago e poi transitando lungo l'intera Valcellina, passando per Claut e Cimolais.
C'è poi una registrazione in uscita dalle gallerie del Vajont, tra Erto e Casso e Longarone, in provincia di Belluno. Questa è una zona particolarmente impervia caratterizzata da burroni di notevole altezza. Da quelle località la Grande Punto è tornata in Veneto per proseguire nel Bellunese tanto che viene segnalata domenica mattina alle 9.07 tra Cortina e Dobbiaco, nella zona delle Dolomiti di Sesto.
L'ultima segnalazione della Punto
Da allora c'è un buco di tre giorni e l'auto ricompare mercoledì a Lienz, in Austria nel Tirolo Orientale. È l'ultima segnalazione della Punto.
Gli investigatori stanno cercando di capire per quale ragione l'auto - che non è stata ancora trovata - abbia scelto un itinerario piuttosto insolito e tortuoso per raggiungere la zona del Bellunese da Vigonovo.
Se la meta fosse stata chiara sin da subito, infatti, invece di proseguire verso Caneva l'utilitaria, in pochissimi minuti, e viaggiando comodamente in autostrada, avrebbe raggiunto la medesima località in meno della metà del tempo impiegato.