Visse in Ticino Highsmith 100 anni, un'inedita regina del thriller

SDA

16.1.2021 - 13:29

Patricia Highsmith (1921-1995) fotografata in un ristorante di Locarno il 4 agosto 1988.
Patricia Highsmith (1921-1995) fotografata in un ristorante di Locarno il 4 agosto 1988.
Keystone

La regina del thriller Patricia Highsmith ci conquista a cento anni dalla nascita, il 19 gennaio 1921, anche come autrice di storie brevi che hanno una morbidezza estranea ai romanzi e alle serie di lungo respiro.

L'autrice di 'Sconosciuti in treno' che ispirò ad Alfred Hitchcock 'L'altro uomo' e della serie di polizieschi con protagonista il serial killer truffatore e bisessuale Tom Ripley, ha trascorso gran parte della sua vita appartata e lontana di riflettori in Ticino, trasferendosi nel 1963 nella sua casa di Aurigeno, nel comune di Maggia, e poi in quella di Tegna.

Per il centenario esce 'Donne', sedici racconti, per la maggior parte completamente inediti in Italia, pubblicati da La Nave di Teseo nella traduzione di Hilia Brinis, Lorenzo Matteoli e Sergio Claudio Perroni. In contemporanea arrivano in libreria anche le nuove edizioni di 'Sconosciuti in treno', nella traduzione di Ester Danesi Traversari, con cui la Highsmith esordì nel 1950, e 'Ripley sotto l'acqua', tradotto da Hilia Brinis.

Come suggerisce il titolo, le storie di 'Donne', ambientate a New York e nei sobborghi degli anni Quaranta e Cinquanta, sono accomunate dall'avere come perno della narrazione le donne e il loro ruolo, anche quando non sono protagoniste.

Quasi 300 pagine che si aprono con 'La campionessa del mondo di rimbalzi sul marciapiede', una storia sulla solitudine dell'infanzia che vede protagonista Ellie e la madre Elspeth, e sui fragili sogni riposti nella spinta a cambiare luogo, scritta nel 1946 e pubblicata per la prima volta in «Woman's Home Companion' nel 1947. E si conclude con 'Il Guardalumache' pubblicato originariamente nel 1963 in 'Gamma' con protagonista Mr Knoppert, che lavora in una banca d'affari, con l'hobby di guardare le lumache e più la moglie e gli amici deplorano quel suo passatempo ripugnante, più lui sembra «ricavarne piacere».

Grandi protagonisti delle storie sono anche il viaggio e la scoperta di nuovi luoghi di provincia, apparentemente monotoni o insignificanti. Come accade in 'Mattinate radiose', scritto fra il 18 luglio 1945 e il 15 febbraio 1946, con un uomo che si precipita giù dal treno su cui sta viaggiando quando vede dal finestrino una cittadina ai piedi di una montagna.

Fulcro dei racconti anche piccoli dettagli come accade ne 'Le finestre magiche', scritto tra il dicembre 1945 e la fine del febbraio 1946, che attirano ogni sera Hildebrandt in un bar deserto. «Erano soltanto ingressi fatti in modo da sembrare le aperture della poppa del galeone che, sbucando assurdamente da una parete tappezzata di broccato rosso, formava l'entrata della gigantesca Pandora Room», scrive la Highsmith in questo racconto sulla solitudine che lei stessa ha conosciuto e perseguito.

Mary Patricia Plangman, vero nome di Patricia Highsmith è morta ad Aurigeno il 4 febbraio 1995. Nata a Forth Worth, in Texas, nel 1921, ha sempre indagato il confine fra il normale e l'anormale facendolo sfumare fino quasi a svanire.

Della Highsmith bambina, figlia di genitori divorziati, si è presa cura la nonna materna. Fin da piccola ha mostrato un grande talento per l'arte, la pittura e la scultura, ma la sua vera vocazione era scrivere storie. Trasferita a New York, prima di esordire con 'Sconosciuti su un treno' ha lavorato alla sceneggiatura di volumi di fumetti.

Dai suoi libri sono stati tratti 24 adattamenti cinematografici. Anche l'ambivalente eroe Tom Ripley è stato una grande fonte di ispirazione per il cinema da 'L'amico americano' di Win Wenders a 'Il talento di Mr Ripley' di Antony Minghella a 'Il gioco di Ripley' di Liliana Cavani.

La Highsmith è autrice anche di libri e saggi a sfondo psicologico che raccontano l'angoscia contemporanea come 'Catastrofi più o meno naturali' del 1989 e nel suo ultimo romanzo, 'Idilli d'estate' del 1995 ha affrontato il tema della omosessualità che lei stessa ha vissuto nelle sue relazioni.

«È una narratrice che ha dato vita a un mondo tutto suo, un mondo claustrofobico e irrazionale nel quale entriamo ogni volta con una sensazione di personale pericolo» come ha detto Graham Greene. I suoi gialli sono ormai dei classici e lei resta una maestra, non solo della suspence, che non finisce mai di stupire.

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