Ecco perché La politica USA valuta il bando di TikTok, Trump è l'ultima speranza per il social?

Di Dirk Jacquemien

23.3.2024

Da nemico ad amico: Donald Trump è improvvisamente un sostenitore di Tiktok.
Da nemico ad amico: Donald Trump è improvvisamente un sostenitore di Tiktok.
Imago

Il bando di TikTok negli Stati Uniti sembra sempre più vicino. Ma ora l'app cinese sta ricevendo sostegno da una fonte inaspettata: quello di Donald Trump, che ha infatti compiuto un'inversione di rotta in merito al controverso social.

Di Dirk Jacquemien

23.3.2024

Hai fretta? blue News riassume per te

  • Il Congresso degli Stati Uniti sta discutendo del divieto di TikTok.
  • Al momento solo il Senato sembra ostacolare l'entrata in vigore della relativa legge.
  • Ma Donald Trump si schiera improvvisamente contro il bando. Uno dei suoi principali donatori potrebbe aver avuto un ruolo in questo cambio di rotta.

Negli scorsi giorni la Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato una legge che prevede che «ByteDance», ossia il proprietario cinese di TikTok, debba venderlo entro 180 giorni dalla sua entrata in vigore. In caso contrario, il controverso social non potrà più essere distribuito attraverso gli app store americani.

TikTok considera la proposta di legge come un divieto di fatto dell'applicazione negli Stati Uniti e in una certa misura ha ragione.

La leadership dello Stato e del partito cinese ha già chiarito che non tollererà la vendita. Affermazione che però non aiuta a confutare le argomentazioni dei sostenitori della legge secondo cui TikTok è controllato direttamente dalla Cina.

La legge non è però ancora stata approvata: deve infatti ancora passare al Senato e poi essere firmata dal presidente. E se Joe Biden ha già annunciato il suo sostegno, è probabile che le cose si facciano più difficili nella seconda Camera del Congresso americano.

Questo anche perché TikTok ha ricevuto un sostegno inaspettato: quello dell’ex presidente Donald Trump.

Trump: «Facebook ne beneficerebbe»

Da notare che l'ex inquilino della Casa Bianca è stato la forza trainante del primo tentativo di vietare TikTok o almeno di strapparlo ai proprietari cinesi.

Nel 2020 ha cercato di farlo con un divieto presidenziale, presumibilmente perché infastidito dal fatto che i giovani utenti stessero sabotando la sua campagna elettorale. Ma poi i tribunali hanno bloccato il suo progetto.

Quindi cosa può aver causato il cambiamento di opinione di Trump? Sulla sua piattaforma, Truth Social, e in un'intervista alla CNBC, il repubblicano ha chiarito la sua posizione. A suo dire, il bando di TikTok non farebbe altro che ingrandire «Facebook, nemico del popolo».

Meta in effetti sarebbe uno dei maggiori beneficiari di un divieto. Con Instagram Reels ha creato un diretto concorrente che però non si avvicina nemmeno alla popolarità di TikTok.

Il miliardario di TikTok è un importante donatore

Ma Trump potrebbe in realtà avere anche un'altra motivazione. Uno dei suoi più importanti donatori è infatti uno dei maggiori investitori di «ByteDance»: il miliardario Jeff Yass possiede circa il 7% di quest'ultima, come riportato da «NBC News».

Questa partecipazione vale attualmente circa 21 miliardi di dollari. E Yass ne ha versati 47 milioni ai candidati repubblicani nel 2022, diventando così il terzo maggiore donatore.

Un divieto di TikTok colpirebbe dunque Yass in modo pesante e, anche se si riuscisse a concludere una vendita, il social dovrebbe probabilmente essere venduto a un prezzo massicciamente sottovalutato.

Trump ha incontrato Yass diverse volte e, secondo Bloomberg, lo starebbe anche considerando come segretario al Tesoro nel caso in cui vincesse le elezioni contro Biden.

Resistenza anche per altri motivi

Il potere di Trump nel Partito repubblicano è comunque ampio, ma non assoluto. Alla Camera dei rappresentanti, la legge è stata approvata da una maggioranza schiacciante, con 352 voti favorevoli e 65 contrari. Al Senato ci sono importanti sostenitori repubblicani come i senatori Cruz e Hawley, che però sono nemici di Trump.

L'opposizione alla legge non è dovuta solo alla preoccupazione per la possibile mancanza di donazioni per le campagne elettorali. Alcuni politici di entrambi i partiti vedono il piano come una potenziale minaccia alla libertà di espressione che potrebbe creare un pericoloso precedente.

Al Senato un singolo votante può ritardare significativamente una legge. TikTok può quindi sperare che anche questo progetto non vada a buon fine.

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