Ecco perché L'isola paradisiaca di Zanzibar è a secco... di alcolici

gbi

12.2.2024

Se ordini un cocktail nell'arcipelago di Zanzibar, in molte isole riceverai solo la versione analcolica.
Se ordini un cocktail nell'arcipelago di Zanzibar, in molte isole riceverai solo la versione analcolica.
Imago/Pond5 Images

«Non c'è birra alle Hawaii», cantava una volta Paul Kuhn strizzando l'occhio. Questo scenario in realtà si è avverato sull’isola turistica dell’Africa orientale Zanzibar, dove l’alcol sta diventando sempre più scarso. Ecco perché.

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Hai fretta? blue News riassume per te

  • L'alcol scarseggia sempre di più a Zanzibar.
  • I gestori di ristoranti e bar dell'isola dell'Africa orientale avvertono che la carenza potrebbe rovinare l'umore dei turisti.
  • Il motivo di questa penuria è la controversa assegnazione delle licenze di importazione per gli alcolici.
  • La vicenda ha raggiunto anche i massimi livelli governativi: le dimissioni del ministro del turismo sembrerebbero essere legate alla crisi dell'alcol.

Zanzibar, il «paradiso delle vacanze al largo della costa della Tanzania», pieno di «spiagge di zucchero finissimo e bianco»: così i tour operator svizzeri pubblicizzano l'isola dell'Africa orientale, che politicamente appartiene appunto alla Tanzania.

D'altra parte l'industria turistica di Zanzibar è al momento scossa da una crisi che probabilmente è persino costata il posto al ministro del turismo. Sull'arcipelago c'è infatti una grave carenza di alcol.

«Nel mio bar sto finendo la birra e ho solo una scorta di bibite gasate», si lamenta alla BBC un albergatore che lavora nella località balneare di Matemwa, molto frequentata dai turisti. «Il governo deve agire. Adesso è alta stagione, fa molto caldo e i turisti hanno bisogno di felicità, hanno bisogno di birra fresca su queste spiagge».

L'idilliaca isola si trova quindi a secco... Come è potuto succedere?

Una situazione complicata con le importazioni di alcolici

A Zanzibar – la cui popolazione è a maggioranza musulmana – è vietata la produzione di bevande alcoliche. La birra e i liquori sono importati principalmente dalla Tanzania continentale e in piccola parte dal Sudafrica, come scrive la BBC.

Negli ultimi 20 anni le stesse tre società hanno ricevuto le licenze per importare gli alcolici. Ma all'inizio dell'anno non sono state prorogate per ragioni non chiare. Al contrario sono entrate in gioco tre nuove società, continua l'articolo. Ma gli operatori di alberghi, ristoranti e bar stanno ancora aspettando le forniture.

La situazione è intricata: secondo la BBC le tre nuove aziende fornitrici sono coinvolte in lunghi processi di audit perché nella gestione sono interessati anche dei soggetti esterni. E secondo la legge, solo i locali di Zanzibar possono commerciare alcolici. La situazione è ulteriormente complicata perché le tre società a cui non è stata rinnovata la concessione della licenza dopo due decenni contestato le nuove circostanze.

Questa situazione di stallo è stressante per gli abitanti dell’isola che vivono di turismo. E questo settore rappresenta la maggior parte delle entrate. Ovunque sia ancora possibile acquistare la birra, il prezzo è raddoppiato. Alcuni tipi di bevande sono completamente esauriti.

Il ministro del turismo caduto per la penuria di alcol?

Secondo la BBC anche le dimissioni della scorsa settimana del ministro del turismo Simai Mohammed Said sono state collegate alla carenza di alcol. Ufficialmente ha citato le difficili condizioni di lavoro come motivo di questo passo.

Ma i media locali ricordano che di recente aveva criticato pubblicamente la ZLCB, l'autorità responsabile delle licenze per gli alcolici. «Se non pianifichiamo, anche con una scorta sufficiente di bevande alcoliche, infastidiremo i nostri visitatori», stando alla BBC.

L'ex ministro potrebbe anche aver avuto un conflitto di interessi: sarebbe imparentato con dei detentori di un'azienda la cui licenza di importazione di alcolici non è stata rinnovata.

Almeno questo è quello che ha detto il presidente Hussein Mwinyi quando ha prestato giuramento il nuovo ministro del turismo. Ha consigliato ai proprietari dei bar di parlare apertamente della situazione con i loro ospiti e di spiegare in questo modo la mancanza di alcol.

Resta da vedere come andrà a finire questo periodo di «siccità» inaspettato e complicato.