Papa Francesco Dopo l'appello alla pace, il Pontefice pregherà insieme a una famiglia ucraina

SDA

26.5.2022 - 16:31

Papa Francesco chiede ancora una volta pace per l'Ucraina.
Papa Francesco chiede ancora una volta pace per l'Ucraina.
Keystone

Ancora un appello per la pace arriverà da Papa Francesco martedì 31 maggio, al termine del mese mariano. Nella basilica di Santa Maria Maggiore pregherà il rosario e accanto a lui ci sarà anche una famiglia ucraina.

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In collegamento con la basilica romana, per sostenere questa nuova iniziativa del Pontefice per la fine del conflitto in Ucraina, ci saranno i più importanti santuari mariani del mondo. Tra questi ci sarà quello di Zarvanytsia, proprio in Ucraina.

Ma si pregherà anche dalla Siria e dall'Iraq, dalle Filippine e dalla Nigeria, da Loreto, Pompei, Medjugorje, Jasna Gora, Lourdes e dal santuario messicano della Madonna di Guadalupe, patrona dell'America Latina e tanto cara al Pontefice argentino.

Dopo la Via Crucis al Colosseo, con la stazione che aveva visto pregare insieme una donna ucraina e una russa, rispetto alla quale dall'Ucraina era arrivato un moto di contrarietà e dispiacere, questa volta il Vaticano sceglie una linea diversa, quella di stare accanto al popolo aggredito, così come anche a tutti gli altri Paesi vittime delle guerre.

Una scelta verosimilmente frutto dell'esperienza diretta, fatta qualche giorno fa, con la sua missione in Ucraina, dal Segretario per i Rapporti gli Stati, mons. Paul Richard Gallagher. A Leopoli e Kiev l'inviato del Papa non solo ha ribadito la disponibilità della Santa Sede a facilitare il processo di pace ma ha anche insistito sulla vicinanza del Papa al popolo ucraino, fugando i dubbi di quella Chiesa locale che non aveva compreso alcune scelte, come quella della Via Crucis, appunto, o come l'affermazione del Papa di volere andare a Mosca.

Il Papa pregherà davanti alla statua di Maria Regina Pacis

Il Papa pregherà davanti alla statua di Maria Regina Pacis, l'opera scultorea voluta da Benedetto XV e realizzata dallo scultore Guido Galli, all'epoca vicedirettore dei Musei Vaticani, per chiedere alla Vergine la fine della Prima Guerra Mondiale nel 1918.

«Come segno di vicinanza a chi è più coinvolto nelle dinamiche di questi tragici eventi – spiega il Pontificio Consiglio per la Nuova evangelizzazione –, sono stati invitati a recitare le decine del Rosario: una famiglia ucraina, persone legate a vittime di guerra e un gruppo di cappellani militari con i rispettivi corpi».

Ci saranno poi ragazzi e giovani: un gruppo di quelli che ha appena ricevuto la prima comunione e la cresima, gli scout, insieme ad alcune parrocchie e alla comunità ucraina che vive a Roma. In basilica anche la Guardia svizzera e la Gendarmeria vaticana, 'eserciti', questi, a servizio del Papa e della pace.