ChiesaPapa: «Tolleranza zero sugli abusi, denunciateli»
SDA
14.7.2022 - 17:48
Papa Francesco è tornato giovedì con chiarezza su uno dei problemi cruciali nella Chiesa degli ultimi decenni, quello degli abusi sessuali sui minori. E ha ribadito il concetto d «tolleranza zero» invitando i consacrati a denunciare i casi di cui vengono a sapere.
Keystone-SDA
14.07.2022, 17:48
14.07.2022, 18:03
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«Siete tre Congregazioni religiose, e uno dei problemi, lo sappiamo, che esistono tante volte, è il problema degli abusi», ha detto il Pontefice a braccio, sottolineando: «per non dimenticare». «Per favore, ricordare bene questo – ha proseguito -: tolleranza zero sugli abusi sui minori o le persone incapaci, tolleranza zero. Per favore non nascondere questa realtà». «Noi siamo religiosi, siamo sacerdoti per portare la gente a Gesù, non per mangiare la gente con la nostra concupiscenza – ha avvertito -. E l'abusatore distrugge, mangia, per così dire, l'abusato con la sua concupiscenza».
«Tolleranza zero – ha ribadito Francesco -. Non abbiate vergogna di denunciare: Questo ha fatto questo, quell'altro.... Ti accompagno, sei un peccatore, sei un ammalato, ma io devo proteggere gli altri. Per favore vi chiedo questo, tolleranza zero. Non si risolve questo con un trasferimento. Ah, da questo continente lo mando all'altro continente.... No».
Una nuova causa contro George Pell
Le forti parole del Papa sul problema della pedofilia sono arrivate mentre si apprendeva stamane di una nuova causa intentata, stavolta in sede civile, contro il cardinale australiano George Pell, ex prefetto vaticano per l'Economia ed ex arcivescovo di Melbourne e Sydney, dal padre di una asserita vittima di abusi.
Il padre di un ex chierichetto ora deceduto, che nel quadro del processo del 2018 secondo l'accusa aveva subito abusi nel 1996 dall'allora arcivescovo di Melbourne George Pell, ha avviato infatti un'azione legale presso la Corte Suprema contro il prelato e l'arcidiocesi cattolica di Melbourne.
Lo ha riferito oggi il quotidiano di Melbourne The Age. In quel processo Pell fu riconosciuto colpevole di abusi su due chierichetti allora minorenni, ma la condanna fu poi annullata dall'Alta Corte nel 2020 e il cardinale fu scarcerato dopo oltre un anno in detenzione.
L'Alta Corte in seduta plenaria annullò la condanna, dopo che i sette giudici conclusero che c'era «una significativa possibilità che una persona innocente» fosse stata giudicata colpevole al processo.
Durante il processo del 2018 uno degli ex chierichetti testimoniò che l'allora arcivescovo aveva abusato di lui e del suo amico nella sacrestia della cattedrale di Melbourne dopo una messa domenicale. L'altro ragazzo era intanto morto per overdose di droga nel 2014, senza aver mai denunciato Pell. Il padre del giovane defunto, che non può essere identificato, ha ora avviato una causa civile contro l'arcidiocesi cattolica di Melbourne e contro Pell, cercando così di far riaprire il caso ai fini di un risarcimento.