GenovaPonte Morandi, processo di degrado in atto da tempo
ATS
8.2.2019
"Tutti i trefoli e i fili (del reperto 132) mostrano segni di corrosione di diversi gradi. Diversi trefoli mostrano una perdita totale della sezione trasversale dovuta alla corrosione nella zona terminale. Ciò indica un processo di degrado in atto da molto tempo", si legge nella relazione sull'analisi dei reperti fatta in Svizzera dal Laboratorio federale di prova dei materiali e di ricerca (Empa) di Dübendorf (ZH), dove sono stati inviati i reperti del ponte Morandi di Genova.
La relazione, tradotta, è stata messa a disposizione delle parti durante l'udienza dell'incidente probatorio, ma la traduzione dovrà essere rifatta con un consulente nominato dal giudice delle indagini preliminari.
Presenti corpi estranei
"Nell'area dei trefoli rotti - proseguono gli esperti - sono stati rinvenuti corpi estranei come materiale di iuta concrezionato, residui di grasso su parti in acciaio e frammenti di asfalto libero. I numerosi frammenti indicano una certa fragilità dei singoli fili. Una controindicazione è rappresentata dalle evidenti deformazioni plastiche dei singoli pezzi di filo e trefoli. Inoltre, i frammenti potrebbero anche essersi separati dal resto del filo a causa della perdita totale della sezione trasversale locale dovuta alla alla corrosione.
Fragilità dei fili
Gli esperti del laboratorio svizzero hanno fatto una serie di test a campione per verificare il comportamento di fragilità dei fili con una prova di flessione di un filo del reperto corroso eseguita, in modo rudimentale, a mano.
"Il pezzo di filo selezionato a caso - scrivono gli esperti - è stato afferrato a mano su entrambe le estremità e deformato sempre più in un arco. Il campione si è rotto improvvisamente e senza preavviso (indicando che era fragile) nell'area di un punto di corrosione a conca. La rottura è stata accompagnata da un nitido rumore di spaccatura. Le superfici di frattura mostrano un aspetto estremamente fragile al microscopio ottico".
Necessarie ulteriori indagini
"Per una valutazione fondata - concludono i tecnici - di questo test rudimentale, sarebbero necessarie ulteriori indagini, compresa la frattografia con il microscopio elettronico a scansione e la metallografia. Per una conclusione o generalizzazione statisticamente supportata, dovrebbe essere testato un numero elevato di fili, preferibilmente in condizioni di laboratorio controllate".