Esposizioni Losanna: la storia del flou e le lastre Lippmann al Photo Elysée

sj, ats

2.3.2023 - 17:23

Reportage e fotogiornalismo daranno anche una nuova legittimità al flou: la foto vera, in diretta e senza messa in scena. (qui uno scatto di Robert Capa)
Reportage e fotogiornalismo daranno anche una nuova legittimità al flou: la foto vera, in diretta e senza messa in scena. (qui uno scatto di Robert Capa)
Keystone

Una storia del flou (sfocato) fotografico, i profumi di Jean Paul Gaultier visivamente rivisitati da studenti dell'ECAL e il lavoro di Gabriel Lippmann. Sono le tre nuove mostre presentate oggi da Photo Elysée a Losanna e aperte da domani e fino al 21 maggio.

2.3.2023 - 17:23

«È una grande traversata e immersione nella storia della fotografia», dai suoi inizi ai giorni nostri, ha riassunto la direttrice del museo Nathalie Herschdorfer davanti ai media. Tre esposizioni per sguardi, visioni e tecniche molto variate.

Ad accogliere i visitatori fin dall'entrata nel museo, fotografie su tessuto in formato XXL sospese, dai colori vivi e sofisticati, dei profumi di Jean Paul Gaultier. Con «ECAL x Jean Paul Gaultier: Under Your Smell», gli studenti del Bachelor di fotografia della Scuola cantonale d'arte di Losanna (ECAL) propongono le loro interpretazioni visive dei profumi della marca.

Il flou, da difetto ad arte

Il flou è poi il tema di un'esposizione che ripercorre la sua evoluzione nella storia della fotografia, da difetto iniziale divenuto espressione artistica. Sono circa 400 le opere di più di 180 artisti presentate – tratte dalle collezioni del museo o prese in prestito dal MoMA di New York o dal Centro Pompidou di Parigi -, da Alfred Stieglitz a Gerhard Richter, passando per Auguste Rodin, Man Ray, William Klein fino a Sarah Moon.

Costellate di paragoni con la pittura e il cinema, raccontano l'evoluzione di questa forma, nonché i valori che le sono associati a seconda delle epoche e delle diverse pratiche fotografiche. «Flou. Una storia fotografica» è organizzata in dodici sezioni storiche e tematiche (flou pittorialista, scientifico, moderno, soggettivo, contemporaneo, ecc).

Con il passare del tempo, lo sfocato viene poco a poco valorizzato, in particolare grazie al cinema ma anche in rapporto alla rappresentazione dell'azzardo, del movimento, della velocità, della modernità o ancora della soggettività. Il reportage e il fotogiornalismo daranno anche nuova legittimità al flou: la foto vera, in diretta, senza messa in scena.

Lastre Lippmann

L'ultima esposizione mette in luce immagini provenienti dal Fondo Gabriel Lippmann conservato a Photo Elysée e permette di scoprire per la prima volta un vasto insieme di lastre dette proprio Lippmann. Queste ultime sono prodotte grazie alla tecnica interferenziale, un processo di riproduzione di colori tramite ondulazioni, per il quale Lippmann ha ricevuto il premio Nobel per la fisica nel 1908.

L'osservazione di queste lastre scientifico-fotografiche è un'esperienza solitaria: l'oggetto può essere osservato bene da una sola persona alla volta. Il museo conserva il più grande insieme di lastre realizzate da Lippmann stesso e riunite in una sola istituzione (ossia 137 lastre su circa 300 ripartite su tutti i continenti).

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