Giustizia militare Una condanna e un'assoluzione per lo schianto dell'F/A-18 sul Susten

gf, ats

9.1.2024 - 16:40

Jet da combattimento F/A-18 analoghi a quello coinvolto nel crash del 2016 sul Susten.
Jet da combattimento F/A-18 analoghi a quello coinvolto nel crash del 2016 sul Susten.
Keystone

Una multa sospesa per omicidio colposo è la pena che il Tribunale militare 2 a Muttenz (BL) ha inflitto oggi, martedì, nel processo per lo schianto fatale di un F/A-18 sul Passo del Susten (BE/UR) nel 2016 a un controllore del traffico aereo. Assolto invece il pilota leader.

Keystone-SDA, gf, ats

Nella sentenza emessa martedì a Muttenz (BL), il Tribunale militare 2 ha inflitto al controllore del traffico aereo di Skyguide una multa di 60 giorni con aliquote di 170 franchi.

I giudici, dopo quattro giorni di processo, hanno condannato il controllore solo per omicidio colposo e hanno chiuso il procedimento per le altre accuse.

Secondo il tribunale, il controllore ha commesso un errore fatale indicando l'altitudine minima di volo sbagliata al 27enne vodese, pilota in formazione, che ha perso la vita il 29 agosto 2016 nello schianto del suo F/A-18 contro una parete rocciosa, 11 metri sotto la cresta dell’Hinter Tierberg, a 3’319 metri, nella zona del Susten.

L'impiegato di Skyguide non è stato in grado di correggere il suo errore in tempo.

D'altro canto, i giudici militari hanno assolto il capo pattuglia, il pilota leader. Era accusato di aver violato le regole di precauzione nei confronti del compagno in fase di decollo, cosa che avrebbe costretto quest'ultimo a parlare con il controllore del traffico aereo.

Il processo

Nel corso dei dibattimenti l'accusa aveva chiesto una pena detentiva sospesa con la condizionale per entrambi gli imputati. Per il controllore del traffico aereo sono stati domandati dodici mesi, per il pilota leader nove. Entrambi – secondo l'uditore – erano da condannare per omicidio colposo, anche se tutti e due hanno cercato di evitare il peggio.

Il controllore di volo aveva ordinato per errore un'altezza minima troppo bassa al pilota vittima dello schianto. «Suppongo si sia trattato di un mio lapsus», ha detto ieri, adducendo all'elevato livello di stress. Se ne era reso conto solo parlando con la centrale d'intervento, ha aggiunto. Ma era già troppo tardi per reagire.

Il pilota leader, accusato di non aver rispettato le procedure di decollo, ha respinto la sua responsabilità: «non sono d'accordo. Non viaggiavo a una velocità troppo bassa», ha detto dichiarandosi innocente. Ha poi spiegato di aver sentito entrambi in segnali di Break-Lock, ovvero la mancanza di collegamento radar tra i due velivoli. Questo però non comporta una situazione critica alla quale bisogna reagire con urgenza. Era inoltre impossibile intervenire, poiché non poteva modificare a distanza l'andamento dell'altro velivolo.

La vicenda

Il 29 agosto 2016 il velivolo, partito dall'aerodromo militare di Meiringen (BE), si schiantò contro il fianco occidentale della montagna di Hinter Tierberg nella regione del passo del Susten. Nell'incidente perse la vita il pilota, un vodese di 27 anni con poca esperienza. Il velivolo e la sua scatola nera andarono completamente distrutti, per cui durante l'inchiesta non è stato possibile basarsi sui dati di volo.

L'incidente avvenne nel corso di un allenamento del volo di combattimento: il pilota che poi si sarebbe schiantato voleva collegare il proprio radar a quello del cosiddetto pilota leader. L'operazione non riuscì e quindi il 27enne contattò il controllore del traffico aereo di Meiringen per ricevere ulteriori istruzioni.

Il controllore diede ordine di salire a quota 10'000 piedi (3048 m), ordine che venne eseguito. Solo 58 secondi dopo l'ultimo contatto radar ci fu lo schianto contro il fianco della montagna a 3319 metri di quota. L'uomo radar si era accorto dell'errore, ma non era più stato in grado di contattare il pilota.