Cinema Valeria Golino presenta «L'Arte della Gioia» a Cannes

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23.5.2024 - 16:31

Valeria Golino
Valeria Golino

Presentata per la prima volta a livello globale, questa serie basata sul romanzo postumo di Goliarda Sapienza narra il percorso di vita di Modesta, una figura turbolenta e ribelle che sfida ogni convenzione.

Nel panorama del Festival di Cannes, dove storie e visioni si fondono per creare cinema d'arte, è emersa «L'Arte della Gioia», la nuova serie televisiva di Sky, diretta e co-sceneggiata da Valeria Golino.

Presentata in anteprima mondiale, questa serie tratta dal romanzo postumo di Goliarda Sapienza è un viaggio attraverso la vita turbolenta e ribelle di Modesta, un personaggio che rompe ogni schema.

Modesta, interpretata dalla giovane e talentuosa Tecla Insolia, è un simbolo di ribellione e rinnovamento. La sua storia inizia in Sicilia, nel cuore del Novecento, dove cresce in un ambiente rurale marcato da abusi e disperazione.

Da bambina analfabeta che assiste alla violenza del padre, Modesta si evolve in una figura che sfida la società con un'ambizione sfrenata e un desiderio di libertà. La sua vita è una serie di rinascite, in cui cerca amore e una posizione elevata nella società, senza mai scendere a compromessi sui suoi desideri o valori.

Sei episodi prodotti da Sky Studios

La serie è strutturata in sei episodi, prodotti da Sky Studios e HT Film di Viola Prestieri, e verrà rilasciata anche nelle sale in due parti distinte. Questa narrazione estesa permette di esplorare in profondità le dinamiche tra i personaggi, tra cui spiccano Leonora, la madre superiora interpretata da Jasmine Trinca, e la principessa Gaia dei Brandiforti, una figura materna complessa e contraddittoria, interpretata da Valeria Bruni Tedeschi.

Durante il festival, Golino ha espresso un legame personale e profondo con l'opera della Sapienza. «Il mondo di Goliarda ti turba, è scabroso, ha un eros morboso», ha dichiarato la Golino, sottolineando come il libro l'abbia catturata tanto da spingerla a dirigere questo adattamento televisivo.

La regista, al suo terzo intervento a Cannes dopo «Miele» e «Euforia», ha ribadito il messaggio di empowerment femminile intrinseco nella serie. Anche Nils Hartmann di Sky Studios Italia ha sottolineato l'importanza della serie come un inno alla libertà, all'autodeterminazione e alla disobbedienza.