Caso «Mike»Sei poliziotti losannesi in tribunale per omicidio colposo
ev, ats
12.6.2023 - 09:52
Sei poliziotti di Losanna compaiono oggi davanti alla giustizia vodese accusati di omicidio colposo nel cosiddetto caso «Mike»: il nigeriano di 40 anni nel 2018 morì per arresto cardiaco dopo essere stato fermato con la forza per un controllo antidroga.
Keystone-SDA, ev, ats
12.06.2023, 09:52
12.06.2023, 09:56
SDA
Gli accusati rischiano tre anni di carcere. La difesa chiederà l'assoluzione.
Visto l'eco mediatico dell'evento e il numero di imputati, il Tribunale correzionale del distretto di Losanna sarà trasferito nell'aula cantonale di udienze di Renens. Il processo durerà tre giorni.
Dalla morte del 40enne sono state organizzate diverse manifestazioni nel capoluogo vodese – l'ultima delle quali il 3 giugno a cui hanno partecipato oltre 400 persone – per denunciare il razzismo e la violenza della polizia.
Le indagini della procura vodese sono durate quasi cinque anni. Il procuratore Laurent Maye considera l'omicidio colposo. Tale reato è punibile con una pena fino a tre anni o una pena pecuniaria, si legge nell'atto di accusa.
Uso sproporzionato della forza?
I sei agenti della polizia municipale di Losanna chiederanno l'assoluzione, ha detto a Keystone-ATS Odile Pelet, uno degli avvocati. Ogni agente sarà rappresentato da un legale diverso. Tutti loro contesteranno una serie di punti dell'atto d'accusa, tra cui la questione della «compressione toracica presumibilmente esercitata» su Mike, ha spiegato Pelet.
«I poliziotti hanno reagito in modo proporzionato alla veemente opposizione della vittima», ha dichiarato l'avvocata. «Inoltre, i medici legali hanno concluso che la posizione prona in cui Mike è stato posto non può aver causato la morte», ha aggiunto.
L'avvocato della famiglia della vittima, invece, cercherà di dimostrare che c'è stato un «evidente» uso sproporzionato della forza. Per il legale Simon Ntah, è chiaro che la vittima è morta per arresto cardio-respiratorio a causa della violenza usata dalle forze dell'ordine.
Afferma che «i fatti descritti dalla Procura devono portare a considerare non l'omicidio colposo, ma l'omicidio intenzionale con dolo eventuale». Ciò significa che il comportamento degli agenti di polizia ha reso possibile un esito fatale per la vittima, che i poliziotti erano consapevoli del rischio e che lo hanno corso.