Zurigo «Carlos» resta in prigione

fc, ats

8.11.2022 - 17:43

Un disegno dell'Alta Corte di Zurigo con i giudici e gli avvocati del 26 maggio 2021.
Un disegno dell'Alta Corte di Zurigo con i giudici e gli avvocati del 26 maggio 2021.
KEYSTONE

Il giovane delinquente zurighese un tempo conosciuto con il soprannome «Carlos», ma che oggi preferisce farsi chiamare con il suo vero nome Brian, non uscirà di prigione come inizialmente deciso dal Tribunale cantonale di Zurigo. Il giudice dei provvedimenti coercitivi ha infatti ordinato la custodia cautelare.

Keystone-SDA, fc, ats

Il Ministero pubblico ha indicato oggi, martedì, a Keystone-ATS che la detenzione di Brian è stata decisa a causa del rischio di recidiva. Ulteriori dettagli non sono stati comunicati.

Brian, che oggi ha 27 anni, ha problemi con la giustizia da quando aveva nove anni e ha alle spalle una lunga serie di condanne per reati violenti: in tutto più di 30, di cui due da maggiorenne. La vicenda più grave risale al 2011, quando accoltellò ripetutamente alla schiena un giovane, che riportò gravi ferite.

Il giovane si trova da più di cinque anni ininterrottamente in regime di detenzione preventiva o di sicurezza. Stando alla nota del Tribunale cantonale, dev'essere rilasciato perché la detenzione di sicurezza risulterebbe più lunga della condanna con cui potrebbe essere confrontato.

In corso un'inchiesta per lesioni, violenze e minacce

Nei suoi confronti è in corso un'inchiesta per lesioni personali e violenze e minacce contro funzionari commesse in prigione fra il gennaio 2017 e l'ottobre 2018. Secondo il Tribunale, si può quindi pensare che la pena prevista sia già stata scontata.

Con il rinnovo della detenzione preventiva, la decisione del Tribunale cantonale è però da considerarsi nulla. Contro il prolungamento della custodia cautelare può essere inoltrato ricorso al Tribunale cantonale. In ogni caso, fino a una sentenza cresciuta in giudicato, Brian resterà in carcere.

A fare diventare «Carlos» un caso «nazionale» è stato un reportage televisivo del 2013, in cui si riferiva delle misure di presa a carico decise nei suoi confronti dalla giustizia minorile. Il tutto ad un costo di circa 29'000 franchi al mese: una cifra a prima vista esorbitante, ma paragonabile ai costi di una presa a carico in una struttura chiusa.