Guerra in Ucraina Biden invia missili di precisione a Kiev scatenando l'ira di Mosca

SDA

1.6.2022 - 20:57

Il presidente statunitense Joe Biden saluta durante una cerimonia di cambio del comando della Guardia Costiera statunitense presso il quartier generale della Guardia Costiera a Washington, il 1° giugno 2022.
Il presidente statunitense Joe Biden saluta durante una cerimonia di cambio del comando della Guardia Costiera statunitense presso il quartier generale della Guardia Costiera a Washington, il 1° giugno 2022.
KEYSTONE/EPA/BONNIE CASH/POOL

Joe Biden alza il tiro nel conflitto in Ucraina e invia i sistemi missilistici di precisione a guida satellitare e a media gittata «Himars» con la garanzia da parte di Kiev che non verranno usati per colpire in territorio russo. Rassicurazioni che non bastano a placare l'ira e la minaccia del Cremlino.

Anche perché i nuovi lanciarazzi multipli (Mlrs) potrebbero fermare la lenta ma inesorabile offensiva russa nel Donbass consentendo agli ucraini di attaccare oltre le linee nemiche restando al riparo dalla loro artiglieria.

«Riteniamo che gli Stati Uniti stiano deliberatamente e in modo mirato gettando altra benzina sul fuoco», ha accusato il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, osservando che «tali consegne non contribuiscono a risvegliare il desiderio della leadership ucraina di riprendere i colloqui di pace».

«Si crea il rischio del coinvolgimento di Paesi terzi nel conflitto», gli ha fatto eco il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov. «Qualsiasi fornitura di armi a Kiev aumenta il rischio di uno scontro diretto tra Stati Uniti e Russia», ha ammonito ancor più esplicitamente il suo vice ministro Serghei Ryabkov.

Mentre anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha promesso a Kiev quattro Mlrs e un moderno sistema di difesa contraerea, l'Iris-T, prodotto dall'azienda tedesca Diehl.

«Quello che l'America farà e non farà in Ucraina»

Biden ha spiegato in un editoriale su New York Times «quello che l'America farà e non farà in Ucraina», fissando scopi e paletti. L'obiettivo «chiaro» è «vedere un'Ucraina democratica, indipendente, sovrana e prospera con i mezzi di deterrenza e di difesa contro ulteriori aggressioni».

Il commander in chief ha giustificato la sua decisione di fornire i nuovi missili agli ucraini con lo scopo di rendere la loro posizione «più forte possibile» al tavolo negoziale, perché la guerra finirà solo «attraverso la diplomazia».

Il presidente ha precisato che le nuove armi consentiranno a Kiev di «colpire più precisamente obiettivi chiave nel campo di battaglia in Ucraina» e che «non stiamo incoraggiando o abilitando gli ucraini a colpire oltre i loro confini: non vogliamo prolungare la guerra giusto per infliggere dolore alla Russia».

Dagli Stati Uniti continui rifornimenti di armi

Il segretario di Stato Antony Blinken ha riferito poi che Kiev ha fornito garanzie in questo senso, come ha confermato lo stesso Volodymyr Zelensky, mentre si aprono spiragli per un futuro incontro con Vladimir Putin.

Biden ha elencato quindi cosa gli Stati Uniti continueranno a fare insieme ad alleati e partner: sanzioni a Mosca, assistenza finanziaria a Kiev, impegno contro la crisi del grano, aiuto agli europei per ridurre la loro dipendenza dai combustibili fossili russi, rinforzo del fianco est della Nato e rafforzamento dell'Alleanza con l'auspicato ingresso di Svezia e Finlandia.

E, ovviamente, continueranno a fornire armi, come gli Himars, facenti parte di un nuovo pacchetto di aiuti militari per 700 milioni di dollari che comprende anche i Javelin, gli Stinger, artiglieria pesante, droni ed elicotteri Mi-17.

«Non cerchiamo una guerra tra Nato e Russia»

Il presidente statunitense ha lanciato infine due messaggi importanti. Il primo è che «non cerchiamo una guerra tra Nato e Russia» e che «per quanto sia in disaccordo con Putin e trovi le sue azioni vergognose, gli Stati Uniti non tenteranno di destituirlo. Finché l'America e i suoi alleati non saranno attaccati, non saremo coinvolti direttamente in questo conflitto, né mandando truppe americane per combattere in Ucraina né attaccando le forze russe».

Il secondo è che «qualsiasi uso di armi nucleari in questo conflitto su qualsiasi scala sarebbe completamente inaccettabile per noi, così come per il resto del mondo». E «comporterebbe gravi conseguenze», ha messo in guardia, pur precisando che gli Stati Uniti «al momento non vedono alcuna indicazione» che la Russia intenda usare l'atomica, sebbene proprio oggi le forze nucleari di Mosca abbiano iniziato delle esercitazioni nella provincia di Ivanovo.

In ogni caso per Biden la difesa dell'Ucraina è vitale anche per garantire un'Europa «pacifica e sicura», la sopravvivenza delle democrazie e dell'ordine internazionale. «Se Putin si aspetta che vacilleremo o ci divideremo nei prossimi mesi, si sbaglia nuovamente», lo ha sfidato.