Documenti trapelati Carte segrete svelano in quali scenari Putin premerebbe il bottone del nucleare

twei

5.3.2024

In quali casi Vladimir Putin potrebbe decidere di usare armi nucleari? Documenti segreti russi divulgati da un giornale britannico rivelano gli scenari possibili, con dettagli sorprendenti.

Il presidente russo Vladimir Putin possiede il più grande arsenale nucleare del mondo.
Il presidente russo Vladimir Putin possiede il più grande arsenale nucleare del mondo.
Alexander Kazakov/Pool Sputnik Kremlin/AP/dpa

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5.3.2024

Hai fretta? blue News riassume per te

  • Nessun Paese al mondo possiede più testate nucleari della Russia. Un articolo del Financial Times ha rivelato i criteri che Vladimir Putin applicherebbe per il loro dispiegamento.
  • Sebbene i documenti segreti trapelati al giornale si riferiscano a uno scenario di minaccia che coinvolge la Cina, gli esperti ritengono che i criteri valgano anche per altri conflitti.
  • Nonostante i documenti venuti a galla, gli esperti ritengono improbabile un attacco nucleare russo contro l'Ucraina.

La Russia possiede quasi la metà delle testate nucleari totali nel mondo. Se Vladimir Putin dovesse concretizzare i suoi finora vaghi accenni a un attacco nucleare nel corso della guerra in Ucraina, il mondo si troverebbe a un bivio. Anche per questo Liviu Horovitz, esperto sul tema presso l'Istituto tedesco per gli affari internazionali e di sicurezza di Berlino, ha chiesto all'Europa di aumentare il proprio arsenale nucleare.

Carte segrete provenienti dalla Russia hanno fornito al quotidiano britannico «Financial Times» un'idea di quanto il dito di Putin sia già vicino al grilletto.

«I documenti mostrano che la soglia operativa per l'uso di armi nucleari è piuttosto bassa se il risultato desiderato non può essere raggiunto con mezzi convenzionali», ha dichiarato al Blick Alexander Gabuev, direttore del Carnegie Russia Eurasia Center di Berlino.

Il documento parla dello «scenario dell'invasione della Cina»

Fatti trapelare da «fonti occidentali» anonime, i documenti delle forze armate russe contengono «ipotetici scenari d'invasione cinese». Questo fa capire che, sebbene i due Paesi si siano avvicinati negli ultimi mesi, Putin sembra nutrire ancora una grande diffidenza nei confronti di Pechino.

I documenti contengono anche dettagli sulla comprensione delle armi nucleari da parte della Russia e sulle misure concrete che sta adottando per addestrare le sue truppe al loro eventuale uso.

Secondo la dottrina militare russa, «l'uso di armi nucleari tattiche nella fase preliminare di un conflitto con le principali potenze mondiali» è certamente possibile.

Stando alle valutazioni degli esperti, riportate nei documenti, la soglia per l'uso di armi nucleari è significativamente più bassa di quanto la propaganda di Putin avesse suggerito in precedenza.

Ecco i criteri di Putin

I documenti sono molto specifici: Mosca ritiene plausibile l'uso di armi nucleari se dovesse perdere così tante truppe da «non poter fermare una grande aggressione nemica».

Lo stesso vale nel caso in cui il 20% dei sottomarini dotati di armi nucleari venisse inabilitato o tre o più incrociatori, campi d'aviazione o centri di comando sulla costa fossero vittime di attacchi.

Nei documenti, l'unico potenziale aggressore menzionato è la Cina. Ma se la Russia dovesse riconoscere una minaccia in un altro Paese, gli esperti sospettano che i contenuti del documento verrebbero applicati allo stesso modo.

Ci sarà un attacco nucleare russo in Ucraina?

Nel 2023 Putin ha dichiarato che un attacco nucleare verrebbe lanciato solo in risposta a un attacco nucleare nemico o se si ritenesse che l'esistenza della Russia sia in pericolo.

A prescindere dalla bassa probabilità di questi eventi, il presidente fa regolarmente esercitare le sue truppe per essere pronto a possibili emergenze. Le esercitazioni si sono tenute, ad esempio, nel giugno e nel novembre 2023.

Secondo gli esperti, la strategia del leader del Cremlino potrebbe essere quella di sorprendere gli avversari con l'uso di armi nucleari o di sfruttare l'«incentivo della paura» a suo favore per porre fine alla guerra in Ucraina.

Minacce verbali o meno, William Alberque, direttore del think tank statunitense IISS, ha dichiarato al Financial Times che un attacco nucleare russo all'Ucraina è improbabile. Provocherebbe un'escalation della situazione e un intervento britannico o statunitense nella guerra. «Questa è assolutamente l'ultima cosa che Putin vuole», ha detto Alberque.

Inoltre, l'Ucraina non dispone di testate nucleari, il che alza la soglia di tolleranza della Russia.