Coronavirus Cina: aumentano le infezioni e i morti 

ATS

27.1.2020 - 07:21

Mascherina d'obbligo per i Cinesi in questi giorni difficili.
Mascherina d'obbligo per i Cinesi in questi giorni difficili.
Source: KEYSTONE/AP/KZ

L'epidemia di coronavirus accelera, come aveva avvertito con preoccupazione Xi Jinping. Non è potente quanto la Sars, ma si rafforza e sta provocando nuove vittime in Cina.

Altri 444 casi confermati, per un totale di 2.744: è il nuovo bilancio delle infezioni per il coronavirus cinese. Lo ha riferito oggi, lunedì, la Commissione nazionale per la salute (Nhc) della Cina, confermando il bilancio di 80 morti finora.

Costringendo le autorità di Pechino a ulteriori restrizioni, come il divieto di commercio di animali selvatici, da cui ha avuto origine la malattia. Il contagio, tra l'altro, è arrivato fino a Toronto e si sospetta anche a Vienna.

Il virus muta

Come se non bastasse, il ministro della Sanità Ma Xiaowei ha spiegato che la capacità di diffusione del coronavirus, con un periodo di incubazione fino a 14 giorni, sembra diventare più forte e che non sono ancora chiari i rischi della sua mutazione.

L'ultimo salto di qualità è stato segnalato dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che ha riferito di un primo contagio da uomo a uomo fuori dalla Cina: si tratta di un caso in Vietnam una persona mai stata in Cina ma che era «familiare» con un'altra che aveva visitato Wuhan.

Prolungate le vacanze

Frattanto, il governo di Pechino ha deciso di prorogare le festività per il Capodanno cinese di tre giorni fino al 2 febbraio, come parte delle misure per combattere l'epidemia di polmonite virale.

Inizialmente i cinesi sarebbero dovuti tornare a lavorare venerdì 31 gennaio, dopo sette giorni festivi.

«Questa misura è stata presa per ridurre gli assembramenti e fermare la diffusione dell'epidemia», ha detto il governo cinese in un comunicato. Il periodo di ferie per il capodanno cinese è stato prorogato per «limitare i movimenti della popolazione», hanno affermato i media statali.

Hong Kong dichiara lo stato d'emergenza

In precedenza il governo aveva bloccato i viaggi organizzati all'estero, interrotto feste e istituito controlli a tappeto su tutti i mezzi di trasporto.

Diverse città del nord, come Pechino, Tientsin e Xian, hanno annunciato la sospensione delle linee di autobus a lunga percorrenza che le collegano al resto del paese.

A est, la provincia di Shandong, con 100 milioni di abitanti, ha fatto lo stesso. A Hong Kong, dove è stato dichiarato lo stato d'emergenza, è scattata una protesta contro la quarantena e la tensione è salita alle stelle quando alcuni manifestanti hanno assaltato un ospedale.

Wuhan, la situazione peggiora

Quanto a Wuhan, epicentro della malattia, è ormai una città fantasma, dove chi può resta barricato in casa. Per chi è costretto ad uscire per farsi visitare, si devono attendere delle ore prima di vedere un medico.

E gli ospedali sono al collasso, tanto che proseguono a ritmo forsennato i lavori per finire il nuovo maxi-ospedale dedicato al coronavirus entro i tempi previsti, ossia tra pochi giorni.

Ma l'emergenza appare lontanissima dall'essere risolta: il sindaco ha dichiarato di attendersi «almeno un migliaio di contagi in più».

Il virus conquista il mondo

Nel frattempo il coronavirus continua a viaggiare, allargando il suo raggio ben oltre la Cina e l'Asia. In Canada è stato segnalato un primo caso di contagio, a Toronto, di un cinquantenne che era stato a Wuhan.

Un caso sospetto è a Vienna e se fosse confermato l'Austria sarebbe il secondo paese europeo dopo la Francia a dover curare dei malati di coronavirus. Negli Stati Uniti sono stati confermati cinque casi.

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