Guerra in Ucraina Donbass: «Presa Lyman», bombe e morti a Mykolaiv

SDA

28.5.2022 - 20:21

Bombe e missili nella regione del Donbass.
Bombe e missili nella regione del Donbass.
Keystone

Le forze russe continuano l'avanzata nel Donbass: Severodonetsk è assediata, Lyman è caduta, Sloviansk e Kramatorsk le stanno aspettando.

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Al sud Mosca consolida l'occupazione di Kherson e bombarda Mykolaiv, ultima difesa prima di Odessa che resiste brandendo missili anti nave Harpon, forniti dall'Occidente, «capaci di affondare l'intera flotta russa del Mar Nero».

Davanti all'offensiva russa, Kiev continua infatti a riceve armi dagli alleati, facendo irritare sempre di più Vladimir Putin che ha ammonito gli occidentali: «Armare l'Ucraina è pericoloso». Ma proprio oggi il ministro della Difesa, Oleksii Reznikov, ha annunciato l'arrivo «una variante aggiornata degli obici semoventi americani M109 da 155 mm», definendolo «un equipaggiamento di alta qualità» consegnato grazie alla «cooperazione tra diversi Paesi».

«La città di Lyman è stata completamente liberata dai nazionalisti ucraini», ha invece dichiarato stamani, con la consueta retorica sulla guerra in Ucraina, il ministero della Difesa di Mosca rivendicando la conquista della città, strategica via d'accesso a importanti ponti ferroviari e stradali sul fiume Siverskyy Donets. E secondo l'intelligence britannica «è probabile che nei prossimi giorni le unità russe nell'area diano la priorità all'attraversamento del fiume.

Per ora concentrano probabilmente i loro sforzi 40 km a est, intorno alla zona di Severdonetsk, ma una testa di ponte vicino a Lyman darebbe a Mosca un vantaggio nella potenziale fase successiva dell'offensiva nel Donbass», ovvero l'avanzata verso Sloviansk e Kramatorsk.

Severodonetsk

A Severodonetsk intanto «i bombardamenti continuano, l'esercito russo sta distruggendo la città», ha dichiarato su Telegram il capo militare dell'oblast di Lugansk, Serghei Gaidai, secondo cui le forze russe, entrate nei sobborghi della città, hanno poi subito «pesanti perdite» e sono state costrette «a ritirarsi nei distretti di Severdonetsk, Toshkivka e Oskolonivka» per poi ripiegare ancora sulle loro «posizioni precedenti».

Gaidai, replicando a un responsabile dei separatisti di Lugansk che ieri aveva annunciato l'accerchiamento di Severodonetsk, ha aggiunto che la città «non è circondata» e che esiste ancora un accesso per gli aiuti umanitari.

Regione di Kherson

A sud l'esercito ucraino ha annunciato di aver lanciato una controffensiva nella regione di Kherson occupata, infliggendo anche qui «perdite» alle forze di Mosca». Nell'oblast della città sul delta del Dnepr, caduta in mano ai russi sin dalle prime fasi della guerra, le autorità occupanti hanno chiuso i passaggi verso il resto del territorio ucraino, in particolare con le regioni di Dnipropetrovsk e Mykolaiv ancora sotto il controllo delle truppe di Kiev.

«Il confine – come lo ha chiamato il vice capo dell'autoproclamata amministrazione russa della regione, Kirill Stremousov – è ora chiuso per ragioni di sicurezza. Sconsigliamo qualunque viaggio verso l'Ucraina, qualunque sia il motivo».

Mykolaiv intanto continua a essere presa di mira dai missili russi: un civile è morto e altri sei sono rimasti feriti in un nuovo attacco in una zona residenziale della città. Non ci sono vittime invece nel bombardamento «senza sosta» della notte scorsa nella regione nordorientale di Sumy.

Il ministero della Difesa rassicura i residenti di Kiev, dopo voci diffuse rapidamente sui social, su un secondo possibile attacco alla capitale previsto per oggi: «Non disponiamo di informazioni che indicherebbero un possibile attacco il 28 maggio», ha detto la viceministra della Difesa Hanna Malyar. Secondo Kiev, inoltre, sono 30.000 ormai i militari russi uccisi dall'inizio dell'invasione.