Eliseo 2022 Ancora scintille tra Macron e Le Pen in vista del ballottaggio

SDA

13.4.2022 - 20:31

La leader francese di estrema destra Marine le Pen ascolta un giornalista durante una conferenza stampa a Parigi, mercoledì 13 aprile.
La leader francese di estrema destra Marine le Pen ascolta un giornalista durante una conferenza stampa a Parigi, mercoledì 13 aprile.
KEYSTONE/AP Photo/Francois Mori

Mentre sui social media e la TV impazzano le immagini di una militante anti-Le Pen cacciata brutalmente da una conferenza della candidata, si vanno moltiplicando gli appelli, incluso del mondo sportivo, a bloccare l'avanzata dell'estrema destra verso il vertice del potere.

Keystone-SDA

Lo scontro tra i due candidati è ormai totale, con polemiche e invettive a mezzo stampa che raggiungono ritmi vertiginosi, senza soluzione di continuità, dall'alba a notte fonda.

Dopo l'appello per l'Europa lanciato martedì sera a Strasburgo, Macron è tornato ad attaccare la sfidante già questa mattina presto su France 2, mettendo in guardia da quello che considera «l'inizio di una deriva autoritaria».

Un riferimento, in particolare, ai giornalisti non graditi della trasmissione Quotidien che la candidata del Rassemblement National ha lasciato alla porta, suscitando polemiche sulla sua concezione della libertà di stampa. O al cosiddetto «primato nazionale» che Le Pen vorrebbe introdurre in Francia modificando la Costituzione.

«Il vero volto dell'estrema destra sta tornando – ha avvertito Macron parlando con la giornalista Caroline Roux sulla tv pubblica – è un volto che non rispetta le libertà, il quadro costituzionale l'indipendenza dei media e libertà fondamentali che sono al centro dei nostri valori».

«Macron non ha evidentemente abbastanza argomenti contro di me», ha ribattuto la diretta interessata, ironizzando sul «nervosismo» dello sfidante. Parlando in mattinata da una fabbrica di Gennevillers, alle porte di Parigi, Le Pen ha poi accusato il rivale di non proporre nulla contro «il muro dell'inflazione e il potere d'acquisto dei francesi».

«Bisogna ripristinare il posto della Francia nel mondo»

Qualche ora dopo, in occasione di una conferenza stampa consacrata al suo programma diplomatico, ha poi denunciato la visione «limitata» del presidente uscente in politica estera.

«Bisogna ripristinare il posto singolare della Francia nel mondo»; ha ammonito, ribadendo la volontà di far uscire la Francia dal comando integrato della Nato. Ha quindi spinto per un riavvicinamento strategico tra l'Alleanza atlantica e la Russia, «non appena la guerra russo-ucraina sarà conclusa e risolta con un trattato di pace», ha detto.

L'appuntamento è stato segnato dal blitz di una militante anti-Le Pen. Nelle immagini trasmesse da BFM-TV, si vede la ragazza del «Collectif Ibiza» in piedi mentre inscena la protesta pacifica, tendendo verso l'alto un grande cuore di cartone con stampati i volti di Le Pen e Vladimir Putin.

Immediatamente, la giovane donna viene placcata a terra e trascinata brutalmente da due uomini del servizio d'ordine. Un episodio che suscita reazioni indignate sui social non solo in Francia.

«Frexit non è assolutamente il nostro progetto»

Sull'Europa, Le Pen è tornata a snocciolare la sua idea di un'«alleanza europea di nazioni libere e sovrane» e ha ribadito che il «Frexit non è assolutamente il nostro progetto». Quanto alla questione climatica «non costituisce la priorità» ma se verrà eletta assicura che non uscirà dall'accordo raggiunto nel 2015 alla Cop21 di Parigi.

Intanto, dallo sport alla cultura, la società civile si mobilita contro l'ipotesi di una sua vittoria all'Eliseo. In un appello pubblicato in prima pagina su Le Parisien, oltre una cinquantina di campioni di tutti i tempi – tra cui Yannick Noah, Dimitri Payet, Tony Parker e Laure Manaudou – dicono «no» a una presidenza di estrema destra.

Schierati con Macron anche un un centinaio di esponenti del mondo della cultura, tra cui l'ex ministro, Jack Lang, in un appello pubblicato su Libération oltre che le grandi istituzioni ebraiche di Francia, come il Crif, in difesa «dei valori repubblicani».

In vista del 24 aprile, i due finalisti sono a caccia dei voti di Jean-Luc Mélenchon, il candidato della gauche piazzatosi terzo, con il 21,95% delle preferenze, nel primo turno di domenica scorsa.

Mélenchon, che ha chiesto di «non dare un solo voto a Le Pen», ha avviato oggi una consultazione pubblica con i suoi 310.000 militanti per decidere il da farsi: tra astensione, voto bianco o voto a Macron. I risultati verranno resi noti sabato alle 20. A undici giorni dal voto, tre sondaggi danno il presidente uscente in testa, con 53-55% delle preferenze contro 45-47% per Le Pen, ma la sfida tra i due è ancora più che mai aperta.