GuerraGli Stati Uniti valutano di dare a Kiev le bombe a grappolo
SDA
1.7.2023 - 20:10
Dopo i missili a lungo raggio, le bombe a grappolo: gli Stati Uniti stanno pensando di rompere un altro tabù, fornendo all'Ucraina queste controverse armi, messe al bando da una convenzione internazionale.
Keystone-SDA
01.07.2023, 20:10
01.07.2023, 20:19
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Un proposito che rischia di creare divisioni e polemiche. È quanto ha dichiarato al Washington Post il capo di Stato maggiore interforze americano, il generale Mike Milley, dicendo di starci pensando da lungo tempo per dare una mano alla controffensiva di Kiev contro le forze russe, ben protette e rintanate nelle trincee.
Controffensiva che, profetizza Milley, «sarà molto difficile e sarà molto lunga e sanguinosa. Non mi farei molte illusioni su questo», vista la lentezza delle operazioni condotte da Kiev con scarsa protezione aerea e di artiglieria.
Milley ha ricordato che il nemico, la Russia, delle munizioni a grappolo fa ampio uso, anche sul fronte ucraino. «Gli ucraini le hanno richieste – ha detto il generale statunitense – e altri Stati europei ne hanno già fornite (a Kiev) e la Russia le sta utilizzando. È in corso un processo decisionale», ha detto il capo delle forze armate americane.
La Russia, l'Ucraina e gli Stati Uniti, insieme a vari altri Stati, non hanno infatti mai aderito alla Convenzione di Dublino del 2008, che ha messo al bando queste munizioni, firmata e ratificata da 123 Paesi, fra cui due terzi dei 30 Stati membri della Nato.
Una grave insidia per i civili
Si tratta di granate e bombe più piccole contenute a decine o centinaia all'interno di razzi, proiettili d'artiglieria o bombe d'aereo che esplodendo le disperdono, facendole cadere a pioggia su una larga superficie.
Sono considerate inaccettabili perché colpiscono indiscriminatamente e anche perché nel 40% dei casi, secondo stime della Croce Rossa internazionale, restano inesplose, diventando quindi in seguito un'ulteriore, grave insidia per i civili.
Un'apparente battuta d'arresto
Sul piano militare la controffensiva registra un'apparente battuta d'arresto, se è vero quanto affermano i russi, di aver riconquistato una testa di ponte stabilita dagli ucraini sulla riva est del fiume Dnipro, lungo il quale corre la linea del fronte sud-est.
La penetrazione dei soldati ucraini era stata negata inizialmente dai russi, che ora però affermano di aver sostenuto una settimana di pesanti combattimenti per riuscire a ricacciare gli ucraini oltre il fiume.
«La scorsa notte, i membri del gruppo "Dnepr" hanno sgomberato il territorio sulla riva sinistra vicino al ponte Antonovsky. I combattenti delle forze speciali hanno condotto un attacco a sorpresa dal retro, avvicinandosi dal fiume in barca», ha affermato Vladimir Saldo, governatore filorusso della parte occupata della regione di Kherson.
Una versione dei fatti che le fonti ucraine tendono a smentire, mostrando dal canto loro su vari canali Telegram un video ripreso da un drone di un tentato assalto su una barca a motore di soldati russi, che vengono uccisi.
La visita di Sanchez a Kiev
Il presidente Zelensky, ha incassato una ulteriore prova di amicizia da parte del primo ministro di Madrid, Pedro Sanchez, che ha voluto simbolicamente inaugurare oggi il semestre di presidenza spagnolo dell'Unione europea con una visita a Kiev.
Rivendicando ancora una volta il «pieno diritto» del suo Paese a entrare a pieno titolo nella Nato, Zelensky ha ribadito ancora una volta che non si metterebbe mai al tavolo di trattativa con Mosca se quest'ultima dovesse solo offrire il ritorno alla situazione precedente l'invasione del 24 febbraio 2022, esigendo il ritiro di tutte le forze russe oltre i confini stabiliti nel 1991.
Al suo interlocutore spagnolo il leader ucraino è tornato ancora ad evocare la paura, alimentata da vari segnali emersi nei giorni scorsi, che le forze russe abbiano intenzione di provocare intenzionalmente un incidente nucleare alla centrale atomica di Zaporizhzhia, affermando che l'Aiea, l'agenzia Onu per l'energia nucleare, dovrebbe ispezionare prima che l'impianto venga restituito all'Ucraina.
Zelensky ha protestato che alcuni Paesi alleati la «tirano per le lunghe» nell'addestramento dei piloti ucraini sugli F-16. Si è però mostrato ottimista sull'esito della guerra, rimarcando che Kiev deve approfittare della «debolezza della Russia», esposta dalla sfida di Prigozhin a Putin.