Medio OrienteIsraele accetta pause umanitarie di quattro ore, Biden insiste sulla tregua
SDA
9.11.2023 - 21:58
Il cessate il fuoco tra Israele e Hamas a Gaza continua a rimanere fuori discussione anche per gli Stati Uniti ma Joe Biden aumenta la pressione su Benyamin Netanyahu affinché accetti una tregua di qualche giorno nelle sue operazioni militari contro Hamas per consentire il rilascio degli ostaggi e concedere un po' di respiro alla popolazione civile palestinese intrappolata nella Striscia.
09.11.2023, 21:58
09.11.2023, 22:41
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Joe Biden aumenta la pressione su Benyamin Netanyahu affinché accetti una tregua di qualche giorno nelle sue operazioni militari contro Hamas.
Il presidente americano ha inviato il capo della Cia in Qatar per trattare con il Mossad.
La Casa Bianca ha annunciato che Israele consentirà pause di quattro ore nel Nord della Striscia per permettere l'evacuazione in sicurezza dei civili.
A tal fine il presidente americano, che negli ultimi giorni non ha nascosto una certa frustrazione nei confronti del riottoso alleato, ha inviato il capo della Cia in Qatar per trattare con il Mossad, mentre la Casa Bianca ha annunciato che Israele consentirà pause di quattro ore nel Nord della Striscia per permettere l'evacuazione in sicurezza dei civili.
Al corridoio già aperto da qualche giorno lungo l'arteria Sallah-a-din – quella che attraversa la Striscia in tutta la sua lunghezza – se ne aggiungerà un altro lungo la costa.
Prima di imbarcarsi sull'Air Force One per l'Illinois, il commander-in-chief ho voluto mettere in chiaro di aver «chiesto» al governo israeliano «pause più lunghe di tre giorni» e che la sua amministrazione «non si fermerà» fino a quando non saranno liberati tutti gli ostaggi.
Biden si è detto «ottimista», nonostante mercoledì la Casa Bianca abbia ammesso di non avere «nessuna indicazione» che le persone sequestrate dai terroristi di Hamas siano ancora vive.
Di questo dovranno occuparsi a Doha il capo dell'intelligence americana William Burns, quello del Mossad David Barnea e le loro controparti qatariote che, finora, hanno svolto un ruolo fondamentale di mediazione sugli ostaggi.
I colloqui proseguono
Mentre il leader di Hamas Ismail Haniyeh ha incontrato giovedì al Cairo il capo dell'intelligence egiziana Abbas Kamal, insieme agli alti funzionari dell'organizzazione Khaled Meshal e Khalil al-Hiya.
Secondo quanto hanno riferito fonti informate alla Cbs, i colloqui in Qatar «stanno procedendo bene» ma «restano da definire alcuni dettagli». La speranza è che il capo della Cia, ex diplomatico, possa rilanciare i negoziati che vacillano dalla fine di ottobre, quando Israele ha accusato Hamas di non prendere sul serio la liberazione dei rapiti.
La questione, d'altra parte, è una nota dolente per Biden che per la prima volta ha ammesso di essere stato preso in contropiede da Netanyahu. «Ci è voluto un po' più di quanto sperassi», si è lasciato sfuggire a proposito del comportamento del premier israeliano.
Da giovedì pausa umanitaria di quattro ore
Quanto alla possibilità di un cessare il fuoco, il presidente americano continua a mantenere la linea dura al fianco di Israele e lo esclude categoricamente. «Non c'è nessuna possibilità che si faccia. Nessuna», ha affermato Biden, mentre il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby ha annunciato che Israele concederà, a partire da giovedì, una pausa quotidiana di quattro ore delle sue operazioni militari a Gaza e l'apertura di due corridoi umanitari da nord a sud della Striscia.
La decisione del governo israeliano, ha spiegato il funzionario della Casa Bianca, è arrivata «grazie ad un enorme impegno dell'amministrazione americana a tutti livelli», compresi serrati scambi tra Biden e Netanyahu.
Le mini tregue, che saranno annunciate tre ore prima, offriranno «brevi finestre di opportunità» per il passaggio sicuro dei civili e degli aiuti alla popolazione palestinese.
Servono più camion di aiuti
L'obiettivo per Gaza è di 150 camion di aiuti umanitari al giorno, ha spiegato il funzionario, ricordando che martedì sono entrati 96 camion e mercoledì 106, ma ribadendo che «ne servono di più».
Non è chiaro se le pause di sole quattro ore possano essere risolutive in tal senso ma per la Casa Bianca si tratta comunque di un «primo passo significativo».
Raid degli USA
Nel frattempo, dopo il raid americani contro un deposito di armi iraniano in Siria e la reazione di Teheran, Biden insiste che gli Stati Uniti colpiranno nuovamente obiettivi legati al Corpo delle Guardie rivoluzionarie islamiche iraniane e ai gruppi affiliati se sarà necessario, mentre il Pentagono sta ancora analizzando i cosiddetti «danni di guerra» o effetti collaterali dell'attacco con gli F15.
«Se abbiamo ucciso qualcuno, non si trattava comunque di civili innocenti», ha puntualizzato la Casa Bianca.