Guerra in Ucraina Kiev ammette: «Errori nella controffensiva». Uccisi 2 francesi in un raid russo

SDA

2.2.2024 - 21:33

Mykhailo Podolyak.
Mykhailo Podolyak.
sda

Mentre due operatori umanitari francesi che lavoravano in Ucraina per una Ong svizzera sono rimasti uccisi in un raid russo vicino a Kherson, il protrarsi a tempo indefinito delle ostilità ha spinto il principale consigliere del presidente Volodymyr Zelensky, Mikhailo Podolyak, ad ammettere pubblicamente che nella controffensiva sono stati commessi «errori», che richiedono un cambiamento di «tattica».

I due volontari francesi morti in Ucraina erano impegnati nell'assistenza dei civili a Beryslav, una cittadina situata sulla riva nord del fiume Dnepr, vicino alla linea del fronte. Secondo la Ong Aiuto alle Chiese evangeliche svizzere (Aces-Eper), per la quale lavoravano, sono stati sorpresi da un bombardamento russo, in cui sono rimasti feriti anche tre loro colleghi.

È stato «un atto vile e indegno», ha denunciato Emmanuel Macron, esprimendo «solidarietà a tutti i volontari che si impegnano per aiutare le popolazioni», mentre Zelensky ha condannato «il terrore russo» che non tiene conto della «nazionalità delle vittime».

Crescenti tensioni tra Europa e Russia

Le tensioni tra Europa e Russia sono crescenti, anche dopo i 50 miliardi di euro di nuovi aiuti a Kiev che sono stati sbloccati dall'Ue dopo aver vinto le resistenze dell'Ungheria.

Quanto alla situazione sul fronte, con uno stallo che fa il gioco dell'esercito occupante, Podolyak ha espresso la sua preoccupazione in un'intervista. Ammettendo che la controffensiva del 2023 «ha lasciato un certo residuo negativo», con «errori tattici di cui parlano sia il comando militare che quello politico».

Il consigliere presidenziale ha parlato delle necessità di cambiare appunto tattica, senza specificare come, ma ha chiarito che «la responsabilità strategica della guerra spetta al comandante supremo che nomina i responsabili operativi della guerra», ossia Zelensky.

Siluramento imminente del capo dell'esercito?

Parole che sono sembrate richiamare alle voci ricorrenti di un siluramento imminente del capo dell'esercito Valery Zaluzhny, con cui il leader ucraino sarebbe entrato in rotta.

Proprio Zaluzhny, in un articolo per la Cnn, ha affermato che l'Ucraina in prospettiva deve adattarsi a una riduzione degli aiuti militari da parte dei suoi principali alleati e concentrarsi sempre di più sulla tecnologia se vuole vincere la guerra contro la Russia. Tra le altre cose, «aumentando significativamente le capacità dei sistemi senza pilota e altri sistemi avanzati».

Il ricorso più massiccio ai droni, secondo il generale, consentirebbe di condurre operazioni «più accettabili» per una «società forse riluttante a mettere direttamente in pericolo un gran numero di giovani uomini e donne», a fronte del «vantaggio significativo della Russia nella mobilitazione delle risorse umane». Per Zaluhny è un'apparente marcia indietro rispetto alla sua idea di un nuovo arruolamento di massa: uno dei temi di attrito con Zelensky.

Si continua a combattere anche nei tribunali internazionali

La guerra nel frattempo si continua a combattere anche nei tribunali internazionali. La Corte di Giustizia dell'Aja ha dichiarato di avere la giurisdizione per pronunciarsi sulla maggior parte della causa intentata dall'Ucraina per l'invasione russa.

Nei giorni scorsi, invece, gli stessi giudici dell'Onu si erano espressi contro Kiev, respingendo la tesi che Mosca avesse sostenuto finanziariamente i ribelli separatisti nel Donbass negli anni precedenti al 2022.