Ucraina L'annuncio di Zelensky per i due anni di guerra: «Presto una nuova controffensiva»

SDA

23.2.2024 - 21:06

Volodymyr Zelensky non ha alcuna intenzione di cedere. E nonostante le cattive notizie dal fronte rilancia: «Prepareremo una nuova controffensiva, nuove operazioni. Non rimarremo fermi» nel terzo anno di guerra.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in una foto del 16 febbraio 2024 (immagine d'illustrazione). 
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in una foto del 16 febbraio 2024 (immagine d'illustrazione). 
KEYSTONE/EPA/CLEMENS BILAN

23.2.2024 - 21:06

«Stiamo preparando alcune sorprese per la Russia. Il sud è importante», come «la difesa dell'est», ha sottolineato il leader ucraino a Fox News, insistendo sulla necessità di avere quanto prima sistemi di difesa antiaerei e caccia militari dagli alleati: «La cosa più importante è sbloccare i cieli. Penso che questa sia la nostra priorità».

Varcando la soglia del secondo anniversario dell'invasione, il leader ucraino prova così a cancellare gli insuccessi della controffensiva dello scorso anno – imputando il risultato proprio ai ritardi negli aiuti militari. E si fa portavoce di un Paese disposto a difendersi ad ogni costo, finché sarà necessario.

Non c'è altra opzione all'orizzonte, nessuna bacchetta magica per Zelensky, che interpellato nuovamente sulla «soluzione da 24 ore» sventolata da Donald Trump è tornato a estendere l'invito al fronte all'ex presidente Usa, in corsa per la rielezione a novembre. «Così vedrà cosa sta succedendo qui. Poi credo che cambierà idea, non ci sono due parti in questa guerra ma un solo nemico, Putin», è convinto il leader ucraino.

L'Occidente si mostra solidale verso Kiev

Campagna elettorale americana a parte, l'Occidente prova a fare quadrato su Kiev: nel secondo anniversario della guerra, «più che mai rimaniamo uniti e fedeli alla nostra promessa di sostenere l'Ucraina per tutto il tempo necessario», hanno affermato in una nota i presidenti di Consiglio, Commissione e Parlamento dell'Ue, che ha varato ufficialmente il tredicesimo pacchetto di sanzioni contro Mosca.

Anche gli Stati Uniti hanno annunciato nuove misure contro la Russia, mentre il presidente Joe Biden è tornato a chiedere al Congresso americano di fare la sua parte. «Il popolo ucraino continua a combattere con enorme coraggio, ma stanno finendo le munizioni» e «la Camera dei Rappresentanti deve approvare il disegno di legge supplementare» coi finanziamenti urgenti per l'Ucraina «prima che sia troppo tardi», ha detto il leader americano. «La storia ci sta guardando. Il mancato sostegno all'Ucraina in questo momento cruciale non sarà dimenticato».

Intanto Zelensky ha accolto i primi leader stranieri arrivati in Ucraina per il 24 febbraio. Venerdì la premier danese Mette Frederiksen si è unita al presidente ucraino a Leopoli, così come il senatore americano Chuck Schumer. Sabato è attesa la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e non solo per riaffermare il sostegno dei partner al Paese invaso.

Putin non fa passi indietro

Dall'altra parte del fronte, di ben pochi annunci ha bisogno invece Vladimir Putin, che a due anni dal quel tragico 24 febbraio che diede inizio alla sua «operazione militare speciale» non mostra alcun ripensamento. È il terreno a dargli fiducia: nel bollettino settimanale, il ministero della Difesa di Mosca ha riferito che le truppe russe continuano ad avanzare ad ovest di Avdiivka, la cittadina del Donetsk conquistata la settimana scorsa, dove intanto si distribuiscono già i passaporti russi ai pochissimi rimasti nell'insediamento.

Kiev ha avvertito poi che la Russia sta intensificando gli attacchi attorno al nuovo punto caldo di Maryinka. Lo zar da parte sua si è limitato a congratularsi con gli «autentici eroi del popolo» che combattono in Ucraina, a celebrare la «moltiplicata produzione di armi» e a visitare insieme al ministro della Difesa Shoigu la tomba del Milite Ignoto, sotto le mura del Cremlino, per la giornata del Difensore della Patria.

Propaganda che dà forza al leader di un Paese che ha vietato ogni critica all'invasione, punendo ogni forma di dissenso. Per le strade di Mosca, sostenitori e oppositori dell'offensiva si dividono: Konstantin, che una volta aveva prestato servizio nell'esercito ma ora lavora come cameriere, ha detto all'Afp di essere contrario a qualsiasi conflitto armato. Nadezhda, 27 anni, si dice invece «orgogliosa dei nostri uomini» al fronte. «E dopo due anni lo sono ancora di più».

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