Molestie sessuali La resa di Cuomo, si dimette tra le lacrime in diretta TV

SDA

10.8.2021 - 22:11

«Amo New York, non farei mai nulla che vi danneggia. Così, date le circostanze, la cosa migliore che possa fare è farmi da parte, per permettere al governo di tornare a governare». Con la voce rotta dalla commozione e trattenendo a stento le lacrime, Andrew Cuomo annuncia la resa in diretta televisiva, parlando alla gente newyorchese.

10.8.2021 - 22:11

Tra 14 giorni non sarà più il governatore di New York, si dimette, compie quel passo indietro che oramai tutti gli chiedevano, dal presidente Joe Biden in giù. E lo Stato di New York avrà la prima donna governatrice della sua storia, l'attuale vice Kathy Hochul.

«Questa è una storia di donne coraggiose», la prima reazione dalla Casa Bianca. A Cuomo sono bastate poche settimane per cadere in disgrazia. Uno scivolone nel baratro proprio quando sembrava lanciato non solo a vincere il quarto mandato nel 2022, ma a conquistare vette più alte a livello nazionale, con la pandemia di Covid-19 che lo aveva consacrato come un vero e proprio leader nello schieramento dei democratici.

Ma a travolgerlo sono state undici donne che lo accusano di molestie sessuali e un rapporto della procuratrice generale dello Stato di New York, Letitia James, che sembra inchiodarlo alle sue responsabilità.

Ma il battagliero Andrew, 63 anni, di origini italiane, figlio dello storico governatore Mario Cuomo, continua a difendersi con i denti, respingendo ogni accusa di comportamento inappropriato: «Mi scuso se ho offeso qualcuno, sono stato troppo familiare con i miei collaboratori, uomini e donne. Ma non ho mai superato il limite, mai...», ha scandito ancora una volta davanti alle telecamere, parlando chiaramente di «motivazioni politiche» dietro alla vicenda. «La gente capirà», ha aggiunto, «quando prevalgono la faziosità e gli interessi di parte questo può accedere a chiunque».

Poco prima la sua legale, Rita Glavin, aveva bollato il rapporto della procuratrice come «sbagliato e pieno di omissioni», liquidando le undici accusatrici come «non credibili» e smontando ad uno ad uno i loro racconti. Ma a questo punto sarà la giustizia ad occuparsene nelle aule dei tribunali civili e penali.

La decisione delle dimissioni è maturata solo nelle ultime ore. I ben informati raccontano come fino alla fine Cuomo abbia resistito, con i pochi consiglieri rimastigli accanto che hanno sudato sette camice per convincerlo a fare un passo indietro per non rimanere definitivamente schiacciato dalle pressioni, dal rischio di un'ondata di denunce penali e dalla prospettiva di un impeachment.

Alla fine il governatore, oramai di fatto impossibilitato a portare avanti gli impegni legati al suo incarico, si è convinto a cedere, forse nella speranza che pian piano la tempesta si calmi e il tempo possa favorire una sua riabilitazione, salvando così la carriera politica oltre alla reputazione.

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