Richiesta insolita Mosca chiama gli USA: «C'è un piano segreto di Kiev contro di noi»

SDA

27.7.2024 - 21:04

Una domanda di chiarimento, un avvertimento per il rischio di una possibile escalation. In ogni caso, è stata una «richiesta insolita», quella avanzata dal ministro della Difesa russo Andriy Belousov che il 12 luglio scorso ha contattato il capo del Pentagono, Lloyd Austin, per avvisarlo di una «operazione segreta» che l'Ucraina stava preparando contro la Russia.

Il presidente russo Vladimir Putin in un'immagine d'archivio.
Il presidente russo Vladimir Putin in un'immagine d'archivio.
KEYSTONE/Russian Presidential Press Office, Sputnik Pool Photo via AP, File

Keystone-SDA

A scriverlo è il New York Times citando tre funzionari statunitensi, secondo cui il ministro russo ha avvertito Washington dei preparativi per l'iniziativa ucraina che la Russia credeva avesse il nullaosta degli americani.

Con il rischio di portare a un nuovo livello di tensioni il conflitto che non vede ancora pace, nonostante le ultime fragili aperture di Kiev e Mosca a un possibile negoziato.

Aperture smorzate nelle ultime ore dal capo della diplomazia russa Serghei Lavrov, secondo cui la sola formula di pace di Zelensky – irricevibile per Vladimir Putin – non può essere accettata come base per una trattativa.

Gli USA chiedono a Kiev un passo indietro

Nel colloquio telefonico di due settimane fa, Belousov ha chiesto ad Austin se il Pentagono fosse a conoscenza dell'operazione ideata da Kiev contro Mosca, avvertendolo che una tale azione avrebbe potuto portare ad un'escalation.

I funzionari del Pentagono – ricostruisce il Nyt – sono rimasti sorpresi dalle affermazioni del ministro russo, dicendosi all'oscuro dell'operazione.

«Ma qualsiasi cosa abbia rivelato Belousov, è stata presa abbastanza sul serio perché gli americani hanno contattato gli ucraini e hanno detto, in sostanza, 'se state pensando di fare qualcosa del genere, non fatelo'», scrive il giornale Usa, sottolineando poi come i funzionari ucraini «non siano sempre trasparenti» con le loro controparti americane riguardo alle loro operazioni militari.

In particolare, quelle dirette contro obiettivi russi dietro le linee nemiche, ultimo capitolo dello scontro tra Mosca e le forze occidentali dopo le autorizzazioni giunte da Washington e i suoi alleati a Kiev di poter colpire le basi russe con le loro armi, seppur limitatamente a obiettivi militari a ridosso dei confini ucraini.

Nessuno sviluppo sui negoziati

Sulle indiscrezioni del Nyt, nessun commento è giunto dai funzionari ucraini e dal Cremlino. Nel frattempo, i timidi spiragli per un possibile negoziato degli ultimi giorni non trovano terreno per uno sviluppo concreto: dal Laos per la ministeriale Asean, Lavrov ha dichiarato infatti che l'Occidente continua a «ignorare» la posizione di Mosca sull'Ucraina, sperando in una capitolazione che invece – sostiene – non ci sarà.

Informato dall'omologo cinese Wang Yi dell'incontro a Pechino con il capo della diplomazia ucraina, Dmytro Kuleba, il ministro russo ha poi rivendicato che «non è cambiata la posizione cinese» e che Pechino è «predisposta verso una politica multilaterale», compresa la tenuta di eventi e conferenze multilaterali, «a condizione che questi eventi siano accettabili per tutte le parti, e solo se tutte le iniziative sono messe in agenda. Si tratta quindi di un rifiuto a lavorare basandosi sulla sola formula di pace di Zelensky». E a Lavrov non risulta che la Cina pretende che si rispetti l'integrità territoriale dell'Ucraina, come affermato da Kuleba dopo il suo incontro a Pechino.

Da parte sua, a margine del vertice Asean il ministro Wang ha avuto un incontro bilaterale con il Segretario di Stato Usa Antony Blinken, al quale ha voluto sottolineare come la posizione di Pechino sulla guerra sia «giusta e trasparente» e la Cina «continuerà a incoraggiare e a promuovere i colloqui di pace», mentre «gli Stati Uniti dovrebbero smettere di abusare delle sanzioni unilaterali».

In risposta, il capo della diplomazia Usa ha minacciato che se la Cina non smetterà di sostenere l'industria bellica russa, Washington «continuerà ad adottare misure appropriate per farlo».