Ucraina La cronaca della nona giornata di guerra

ATS / sam

4.3.2022

Duralte la notte, le forze russe hanno bombardato e preso il controllo della maggiore centrale nucleare dell'Ucraina e dell'Europa, facendo temere il mondo intero una nuova Chernobyl. Timore della Casa Bianca che le sanzioni abbiano spinto il presidente russo Putin ad ampliare il conflitto. Ok dell'ONU all'iter per l'istituzione di una Commissione d'inchiesta sui diritti umani.

ATS / sam

4.3.2022

L'essenziale in breve

  • Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) sconsiglia di recarsi in Russia. La situazione nel Paese, dopo l'attacco militare all'Ucraina, è sempre più imprevedibile.
  • Le forze russe hanno bombardato la maggiore centrale nucleare dell'Ucraina e dell'Europa di Zaporizhzhia, vicina a Enerhodar. Nessuno dei reattori è stato colpito, ma tre militari ucraini hanno perso la vita.
  • Secondo le autorità ucraine, citate dai media internazionali, ora la struttura è sotto il controllo delle forze militari russe.
  • La Svizzera ha esteso le sanzioni contro la Russia.
  • Il terzo round dei colloqui tra Russia e Ucraina, annunciato per l'inizio della prossima settimana, potrebbe essere anticipato a domani o dopodomani.
  • Il Consiglio dei diritti umani dell'ONU ha adottato una risoluzione per l'urgente istituzione di una Commissione internazionale d'inchiesta indipendente sulle violazioni dei diritti umani in Ucraina.
  • Una testimone : «Le truppe russe violentano le donne».
  • Le forze russe sono concentrate sull'accerchiamento di Kiev.
  • L'ondata di sanzioni imposte non ha finora fermato Vladimir Putin e, anzi, potrebbe averlo spinto a scatenarsi e ad ampliare il conflitto.
  • Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è scampato ad almeno tre tentati omicidi la scorsa settimana, secondo quanto riporta il New York Post, che cita il britannico Times.
  • Il primo convoglio svizzero di aiuti è giunto in Ucraina.
  • Secondo i dati Onu, i civili morti nell'attacco russo in Ucraina sarebbero stati a ieri 249, non 2000, come riportato da fonti di Kiev.
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  • 00h01

    Bombardato e distrutto lo zoo a Kharkiv

    Ci sono voluti 10 anni per costruire il Feldman Ecopark di Kharkiv in Ucraina e solo un giorno per distruggerlo. Lo ha detto il direttore dello zoo Vitaly Ilchenko dopo che è stato colpito dai missili russi. Lo riporta la Bbc.

    Sede di circa 2.000 animali, lo zoo si trova appena fuori città e copre più di 354 acri. Il giorno prima dell'inizio della guerra, la sua pagina Facebook mostrava un video di una scimmia che si gustava snack alla frutta. Il giorno successivo, lo zoo ha annunciato di essere stato colpito da cinque missili russi, uccidendo e ferendo alcuni animali.

  • 23h45

    Si dimettono dirigenti importanti musei russi

    Dirigenti di importanti istituzioni culturali in Russia si sono dimessi sulla scia dell'invasione dell'Ucraina. Lo riporta il sito ArtNet che parla di un esodo «in massa» e cita in particolare due casi, il vicedirettore del Pushkin Vladimir Opredelenov e il direttore artistico della Fondazione Vac a Mosca, Francesco Manacorda.

    «La maggior parte delle dichiarazioni di curatori e direttori suggeriscono che le dimissioni sono state volontarie, ma ci sono elementi che lasciano pensare che siano stati messi alla porta da colleghi e superiori per l'assenza di sostegno alle posizioni di Vladimir Putin», scrive il sito che da New York segue da vicino il mondo dell'arte.

    Il vicedirettore del Pushkin Opredelenov in un post su Instagram ha spiegato che le sue opinioni sugli eventi di questi giorni «non coincidono con quelle dei colleghi al Ministero delle Cultura» e che, pur sperando che le cose cambino nel prossimi futuro, «è costretto a lasciare l'amato museo».

    A causa del conflitto in Ucraina si sarebbe dimesso anche Manacorda: «Gli eventi correnti hanno significativamente cambiato le condizioni di lavoro e personali», ha detto l'ex direttore della Tate Liverpool alla Tass: «Ho concluso così che non sarò in grado di continuare con la stessa dedizione che mi avrebbe reso orgoglioso».

    La Vac gestisce due spazi, uno alle Zattere a Venezia e l'altro a Mosca, in un'ex centrale elettrica disegnata ad Renzo Piano. La fondazione fa capo a Leonid Mikhelson, il Ceo del gruppo energetico Novatek, con stretti legami col Cremlino.

  • 23h15

    La Cnn interromperà le sue trasmissioni in Russia

    La Cnn interromperà le sue trasmissioni in Russia. Lo ha annunciato oggi il canale di notizie dopo l'introduzione di una nuova legge che prevede il carcere per chiunque diffonda intenzionalmente notizie «false».

    Lo scrive la Reuters sul suo sito. «La Cnn interromperà le trasmissioni in Russia mentre continuiamo a valutare la situazione e i nostri prossimi passi avanti», ha affermato un portavoce.

  • 23h10

    Bloomberg sospende attività giornalisti in Russia

    L'agenzia Bloomberg annuncia la sospensione dell'attività dei suoi giornalisti in Russia. Lo riporta la Tass.

  • 23h00

    Emittente pubblica Canada ritira reporter in Russia

    L'emittente pubblica canadese Cbc/Radio-Canada ha annunciato oggi di aver temporaneamente sospeso il lavoro dei suoi giornalisti in Russia, a causa della nuova legge che prevede pene detentive in caso di diffusione di «false informazioni sull'esercito» e sull'invasione dell'Ucraina.

    «Per garantire la sicurezza dei nostri giornalisti e dei nostri dipendenti di stanza a Mosca, sospendiamo temporaneamente le nostre attività giornalistiche in Russia, in attesa di chiarire la portata di questa nuova legge», ha spiegato il gruppo radiotelevisivo pubblico in un comunicato.

    La Canadian Broadcasting Corporation (Cbc) ha dichiarato di essere «molto preoccupata» per la nuova legislazione «che sembra criminalizzare i report indipendenti sulla situazione attuale in Ucraina e Russia».

    L'interruzione riguarda sia la Cbc che la sua controparte in lingua francese Radio-Canada e segue una mossa simile da parte della Bbc

  • 22h49

    «Stallo» fra forze russe-ucraine a Mykolaiv nel sud

    Vitaliy Kim, capo dell'amministrazione regionale della città di Mykolaiv, nel sud dell'Ucraina, ha affermato che c'è una situazione di stallo tra le truppe ucraine e russe in giro per la città. Lo scrive la Cnn.

    «Non spariamo più. Non sparano», ha detto sul suo account Telegram. Kim ha aggiunto che i russi avevano lasciato l'aeroporto militare ma erano ancora «vicino alla città».

    «Non posso definirla una vittoria, perché il nemico non è stato messo fuori combattimento, si sono ritirati», ha proseguito. Ore prima Kim aveva detto che le forze russe erano state cacciate dalla città. «Li abbiamo cacciati', ma i combattimenti continuano», aveva detto, «Ma ora sono in periferia. Li abbiamo cacciati dalla città».

  • 22h20

    Casa Bianca, Harris vola in Polonia e Romania

    Anche la vicepresidente Kamala Harris – dopo il segretario di stato Usa Antony Blinken – vola in Europa, dove visitera' Varsavia e Bucarest dal 9 all'11 marzo, «per dimostrare la forza e l'unita' della Nato e il sostegno degli Usa agli alleati del fianco orientale di fronte all'aggressione russa», nonche' per «evidenziare lo sforzo collettivo per supportare il popolo ucraino»: lo rende noto la Casa Bianca. Blinken, oggi a Bruxelles, visitera' sino al 9 marzo Polonia, Moldavia e paesi Baltici.

  • 22h10

    Oligarca russo negli USA, 1 milione per arrestare Putin

    «'Wanted: Dead or Alive. Vladimir Putin. For Mass Murder», ovvero «Ricercato, vivo o morto. Vladimir Putin, Per omicidio di massa»: è il post pubblicato su Facebook e su Linkedin da Alex Konanykhin, 55enne oligarca russo in esilio in Usa, che ha offerto una «taglia» da un milione di dollari «al funzionario – o ai funzionari – che, adempiendo il suo dovere costituzionale, arresta Putin come criminale di guerra in base alle leggi russa e internazionale».

    Il controverso post è stato rimosso da Facebook perché contiene l'istigazione a uccidere il leader russo ("vivo o morto"). Ma il magnate russo ha poi precisato che non intende pagare per l'assassinio di Putin bensì per portarlo «davanti alla giustizia». L'offerta quindi resta valida.

    Nel 1992 era tra i delegati russi che accompagnarono il presidente russo Boris Eltsin a Washington per incontrare George Bush. Konanykhin cadde in disgrazia del Cremlino dopo essere stato accusato di aver sottratto 8 milioni di dollari dalla Russian Exchange Bank. Nel 2007 gli fu concesso l'asilo politico. Oggi è amministratore delegato di TransparentBusiness, azienda che sviluppa software e servizi informatici.

  • 22h00

    Lvmh chiude i suoi negozi in Russia

    Il colosso francese del lusso LVMH ha annunciato la chiusura temporanea di tutte le sue 124 boutique in Russia. Lo ha reso noto il gruppo guidato da Bernard Arnault.

  • 21h45

    In centinaia in piazza per la pace in Ucraina

    Diverse centinaia di persone si sono riunite questa sera in centro città a Lucerna per dimostrare contro gli attacchi della Russia in Ucraina. 

    Diversi oratori hanno preso la parola, fra cui lo scrittore russo Michail Pavlovič Šiškin. Nella piazza sono state accese diverse candele ed è stato osservato in due occasioni un minuto di silenzio.

    Secondo una stima della polizia lucernese, contattata dall'agenzia Keystone-ATS, erano presenti circa 500 persone, mentre gli organizzatori sostengono che il numero fosse superiore a mille.

  • 21h35

    La Russia blocca Facebook e Twitter

    L'Autorità russa per le comunicazioni ha annunciato il blocco di Facebook in Russia. Anche Twitter è stato bloccato, secondo quanto annuncia l'agenzia statale di controllo sui media Roskomnadzor, citata da Interfax.

  • 21h30

    La mappa delle centrali in Ucraina, 4 in funzione

    Zaporizhzhia e Ucraina del Sud, Rivne e Khmelnytskyi, oltre a Chernobyl dismessa in seguito all'incidente del 1986: sono quattro le centrali nucleari attualmente operative in Ucraina, per un totale di 15 reattori che forniscono al Paese la metà del fabbisogno elettrico.

    Tutte sono gestite dalla Energoatom, l'azienda nazionale ucraina a cui fa capo l'energia nucleare nel Paese, e utilizzano reattori ad acqua pressurizzata, simili a quelli utilizzati nella maggior delle centrali attive nel mondo.

    La centrale di Zaporizhzhia occupata dall'esercito russo, si trova nel Sud-Est dell'Ucraina, è la più grande d'Europa e una delle dieci centrali nucleari più grandi del mondo. Ha sei reattori, una potenza di circa 6 MegaWatt (MW) e occupa un'area di 104,7 ettari sulle rive del bacino idrico di Kakhovka, vicino alla centrale termoelettrica di Zaporozhe. Oltre alla centrale vera e propria che ospita le unità dei reattori, comprende una serie di edifici, compreso quello colpito il 4 marzo, dedicato all'addestramento del personale tecnico.

    Sempre nella zona meridionale, a Yuzhnoukrainsk, si trova la centrale Ucraina del Sud, la seconda più grande del Paese, con tre reattori e una potenza di 3 MW e dal 2013 al 1029 ha subito diversi aggiornamenti, tali da portare la sua vita operativa a 30 anni.

    A Nord Ovest del Paese, a Varash, in un'altra area occupata recentemente dalla Russia, si trova l'impianto di Rivne, con quattro reattori attualmente in funzione e una potenza di circa 3 MW. Dei quattro reattori, due sono stati recentemente modificati in modo da garantirne il funzionamento per 20 anni.

    Sempre a Nord Ovest, a Netishyn, si trova la quarta centrale, quella di Khmelnytskyi, che ha due reattori con una potenza di circa 2 MW. Nel 2021 Energoatom e l'azienda americana Westinghouse Electric, che fornisce il combustibile ad alcuni dei reattori della centrale di Zaporizhzhia, avevano firmato un contratto per la costruzione del primo reattore Westinghouse AP1000 in Ucraina, proprio nel complesso di Khmelnytskyi.

  • 21h10

    Nato, a rischio anche Georgia, Bosnia, Moldavia

    Nei prossimi giorni ci saranno più morti, più sofferenza, più distruzione. E un rischio inquietante: che la crisi si allarghi a Georgia, Moldavia e perfino alla Bosnia. Al quartier generale Nato di Bruxelles i ministri degli Esteri dell'Alleanza hanno i volti di chi continua a non vedere la luce in fondo al tunnel.

    Il presidente russo Vladimir Putin non arretra e, fin quando non lo farà, lo spazio per la diplomazia resta ridotto al lumicino. D'altro canto la Nato continua a mantenere un punto fermo: non entrare nel conflitto. Al ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba collegato da una Kiev ormai assediata il segretario generale Jens Stoltenberg è costretto a dire ancora una volta ‹no› all'istituzione di una No Fly Zone.

  • 21:00

    «A Kharkiv 2000 morti e 100 bambini»

    La seconda città ucraina finora ha pagato il prezzo più alto dell'invasione russa, con oltre 2.000 morti e 100 bambini fra le vittime.

    Questo bagno di sangue, denunciato dalle autorità locali, è solo uno esempio dell'impatto della guerra in Ucraina sui civili, come confermano le notizie che si susseguono da tutto il Paese.

  • 20h45

    Clariant sospende attività in Russia

    Clariant ha sospeso le sue operazioni in Russia con effetto immediato. Lo ha indicato stasera il gruppo specializzato chimica, che nel paese realizza circa il 2% del suo fatturato.

    Clariant è presente in Russia con un ufficio e un laboratorio a Mosca, precisa la nota. In Ucraina impiega circa 146 dipendenti.

  • 20h30

    Bombardamento vicino Kiev, 5 morti di cui 3 bambini

    Cinque persone sono rimaste uccise, di cui tre bambini, in un bombardamento avvenuto nel pomeriggio sul villaggio di Markhalivka, nella regione di Kiev. Ne dà notizia il Servizio statale per le emergenze ucraino, aggiungendo che una donna potrebbe essere ancora sotto le macerie.

    Secondo il Servizio, citato dalla Interfax Ucraina, otto case private hanno preso fuoco a causa del bombardamento. Due bambini sono stati estratti vivi da sotto le macerie.

  • 20h00

    Spettro nucleare su mercati, tonfo Europa da 400 ml

    Lo spettro del disastro nucleare ha allarmato i mercati dopo l'attacco alla centrale di Zaporizhzhia (Ucraina) da parte dei russi. Un vero e proprio punto di non ritorno in una guerra che si protrae ormai da 9 giorni, che ha pesato soprattutto sulle borse europee, lasciando relativamente al riparo Wall Street, dove i cali sfiorano il punto percentuale.

    Nel Vecchio Continente il tonfo è stato forte, con quasi 400 miliardi di capitalizzazione (393,71 per l'esattezza) bruciati in un solo giorno.

    Uno scenario da brivido, con Milano in calo del 6,24%, Parigi del 4,97%, Londra del 3,59%, Francoforte del 4,39% e Madrid del 3,68% in chiusura, ancora lontano però dai livelli della Brexit del 24 giugno del 2016, quando il calo fu doppio.

    A salire sono stati i prezzi delle materie prime, a partire dal gas, che si è portato su nuovi record a 204,15 euro al MWh, con un rialzo del 26,94%, arrivando anche a guadagnare il 29,5% a 208 euro, nonostante le rassicurazioni di Gazprom che ha annunciato il regolare invio di metano in Europa attraverso l'Ucraina, con flussi che raggiungono 109,5 milioni di metri cubi.

  • 19h30

    TV cinese censura presidente Comitato paralimpiadi

    Il Comitato paralimpico internazionale sta indagando e ha chiesto spiegazioni al network statale cinese Cctv sulla censura a danno del discorso del presidente Andrew Parsons, che conteneva un chiaro e diretto appello alla pace nel mezzo della guerra tra Russia e Ucraina, durante la cerimonia di apertura dei Giochi paralimpici invernali tenutasi stasera al Bird's Nest di Pechino.

    Nel fine settimana, inoltre, saranno oscurate in Cina anche le trasmissioni di calcio inglese perché sono previste massicce manifestazioni di sostegno all'Ucraina.

    La Cina ha chiarito la sua posizione sull'Ucraina con un doppio atto di censura su eventi sportivi in un Paese che sta cercando di mantenere stretti legami con la Russia.

  • 19:20

    Il DFAE sconsiglia i viaggia in Russia

    La situazione nel Paese, dopo l'attacco militare all'Ucraina, è sempre più imprevedibile. Un deterioramento improvviso non può essere escluso.

    A causa della chiusura dello spazio aereo europeo agli aerei russi, la maggior parte dei voli diretti delle compagnie aeree russe ed europee da e per l'Europa occidentale sono stati sospesi. I voli diretti tra la Russia e la Svizzera non sono più possibili, ricorda il DFAE.

  • 18h00

    Richemont sospende attività in Russia

    Richemont ha sospeso le sue operazioni in Russia. Il gruppo specializzato in gioielleria e orologeria ha indicato all'agenzia di stampa AWP di aver adottato questa decisione in risposta alla situazione globale.

    La situazione nella regione è costantemente monitorata e le misure saranno adattate di conseguenza, precisato Richemont, che ha già sospeso le attività in Ucraina lo scorso 24 febbraio.

    I dipendenti riceveranno il necessario sostegno finanziario, logistico e morale per garantire il loro benessere. Richemont prevede anche di fare una donazione significativa a Medici Senza Frontiere per sostenere gli aiuti umanitari nella regione. L'azienda non ha rivelato l'importo.

  • 17.44

    Putin: «Intesa solo se Kiev accetta tutte le richieste»

    Il presidente russo Vladimir Putin ha detto nel colloquio telefonico con il cancelliere tedesco Olaf Scholz che un'intesa con Kiev è possibile solo «se tutte le richieste russe» vengono soddisfatte.

    Nella telefonata con Scholz, Putin è tornato a negare che la Russia stia bombardando le zone residenziali di Kiev e delle altre grandi città dell'Ucraina, definendo l'accusa al riguardo come «volgare propaganda».

  • 17.06

    Von der Leyen: Bene la decisione svizzera sulle sanzioni

    «Accolgo con favore la decisione del governo svizzero di ampliare le sanzioni contro la Russia in linea con le misure imposte dall'Ue». Lo scrive su Twitter la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, dopo un colloquio con il presidente della Confederazione Ignazio Cassis, definito «positivo».

    A sua volta, sempre con un tweet, il consigliere federale ticinese ha ringraziato von der Leyen «per l'importante conversazione» sulla situazione in Ucraina. «L'Europa deve restare unita! C'è bisogno di aiuti rapidi e semplici per le persone che cercano protezione dalla guerra», ha scritto Cassis.

    Dal canto suo, la segretaria di Stato del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) Livia Leu ha indicato oggi su Twitter di aver avuto un colloquio telefonico con il viceministro degli esteri russo Vladimir Titov. Durante la chiamata, Leu ha chiesto al suo interlocutore la cessazione dei combattimenti in Ucraina e un dialogo tra le due parti.

    La segretaria di Stato ha pure sottolineato l'importanza del rispetto del diritto internazionale umanitario, in particolare la protezione dei civili.

  • 16.29

    Dalla BEI aiuti immediati per 668 milioni di euro

    In una riunione straordinaria, il Consiglio di amministrazione della Banca europea degli investimenti ha espresso «all'unanimità il proprio orrore e la condanna per l'aggressione brutale, illegale e ingiustificata della Russia contro l'Ucraina» e ha approvato un sostegno finanziario immediato di 668 milioni di euro per l'Ucraina.

    «Questo pacchetto di sostegno iniziale per il paese dilaniato dalla guerra beneficia della garanzia dell'Ue nell'ambito del mandato di prestito esterno e integra altre iniziative annunciate dalle istituzioni dell'Ue - informa una nota della Bei - Aiuterà le autorità ucraine a soddisfare le esigenze finanziarie più urgenti, compreso l'acquisto di cibo, forniture mediche e carburante per i suoi cittadini».

  • 16.01

    Onu: «Finora uccisi almeno 331 civili»

    L'ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani ha affermato che almeno 331 civili sono stati uccisi e 675 sono rimasti feriti dall'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina. Lo riporta Sky News.

    Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha chiesto al presidente russo, Vladimir Putin, di sospendere le ostilità in Ucraina e consentire gli aiuti. Lo si apprende da un comunicato.

    Scholz ha detto a Putin «di essere molto preoccupato. Da giorni ci sono immagini e notizie terribili dall'Ucraina», si legge nella nota che riferisce della telefonata, durata circa un'ora e nella quale Putin e Scholz hanno avuto uno scambio dai loro diversi punti di vista. Il presidente russo e il cancelliere hanno concordato altri colloqui a breve.

    Putin ha poi informato Scholz che Russia e Ucraina terranno il terzo round di colloqui nel weekend. Lo riferisce il portavoce del governo tedesco in una nota, dopo la telefonata fra il cancelliere e il presidente russo.

  • 15.35

    Attacco alla centrale nucleare, 3 militari morti

    Tre militari ucraini sono stati uccisi e due sono stati feriti durante l'attacco russo alla centrale nucleare di Zaporizhzhia. Lo rende noto la compagnia di Stato che gestisce gli impianti nucleari citata dall'Associated Press.

    Le forze russe controllano la centrale nucleare di Zaporizhzhia dopo l'attacco della notte scorsa. Gli operai all'interno della centrale «stanno lavorando sotto la minaccia delle armi», riferisce la Cnn.

    Per l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), agenzia nucleare dell'Onu, nessuno dei reattori è stato colpito e non vi è stato nessun rilascio di radiazioni.

    Nel frattempo l'esercito russo ha anche preso possesso della torre televisiva di Melitopol che ora trasmette canali russi. Lo ha confermato l'amministrazione militare della regione di Zaporizhzhia ai media ucraini.

  • 15.15

    La Svizzera ha esteso le sanzioni contro la Russia

    La Svizzera amplia le sanzioni nei confronti della Russia per l'invasione dell'Ucraina adeguandole alle ultime decisioni dell'Ue. I provvedimenti entreranno in vigore alle 18.00 di oggi. Secondo una nota governativa odierna, tale adeguamento avviene nel rispetto della neutralità e tiene conto delle attività umanitarie, per le quali sono previste deroghe.

    Stando alla rivista ordinanza emanata oggi dal Consiglio federale, le nuove misure colpiscono in particolare il commercio e il settore finanziario, come il divieto di transazioni con la Banca centrale russa e limiti all'uso del sistema SWIFT, e il congelamento dei beni di diverse persone vicine al presidente Vladimir Putin.

  • 14.57

    Ipotesi di colloqui già nel fine settimana

    Il terzo round dei colloqui tra Russia e Ucraina, annunciato per l'inizio della prossima settimana, potrebbe essere anticipato a domani o dopodomani. Lo ha detto Mikhaylo Podoliak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, citato dalla Tass.

    Il secondo round di negoziati che si è svolto ieri, ha spiegato, «è stata una buona opportunità per affermare chiaramente alla parte ucraina la nostra visione della soluzione a questo problema. Tutto dipende da come reagiranno», ha dal canto suo affermato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, secondo quanto riporta la Tass. La firma di qualsiasi tipo di documento nei negoziati russo-ucraini in corso, in ogni caso, «non è all'ordine del giorno».

    «Riteniamo che sia prematuro elaborare altre valutazioni in questo momento», ha aggiunto, sottolineando che tali colloqui «dovrebbero certamente essere tenuti con calma e non dovrebbero essere oggetto di divulgazione pubblica».

    Nei colloqui di Brest le parti hanno riferito che è stato trovato concordato la creazione di corridoi umanitari per i civili.

  • 14.31

    Il treno di chi va a combattere: «Non ci arrenderemo»

    Non c'è solo chi scappa: alla stazione di Przemysl, 12 chilometri dal confine con l'Ucraina, almeno in 300 sono in fila al gelo in attesa che il treno appena arrivato da Leopoli riparta verso la guerra.

    Ci sono ragazzi, uomini con le mani callose che hanno lavorato nelle fabbriche polacche, stranieri che vogliono parlare molto poco. Donne, anche. Tutti con la stessa idea nella testa: tornare a difendere il proprio Paese. Ognuno pronto a dare quello che può. Quando partirà il treno non si sa, loro aspettano.

    «Sono un infermiere, da due anni lavoro in Polonia ma è ora di tornare a casa», dice Genia, 25 anni. «Ho paura? Certo che ho paura ma non mi hanno lasciato scelta». Ruslan di anni ne ha 44. «So che mi aspetta il caos, ma sono pronto a combattere». Kostya dice invece che lui «don't want kill, never», ma è pronto a fare la sua parte. «Sono loro che ci uccidono, noi ci difendiamo. E non ci arrendiamo».

  • 14.15

    Oggi riunione d'emergenza del Consiglio di sicurezza Onu

    Il Consiglio di sicurezza dell'Onu terrà oggi una riunione d'emergenza sulla guerra in Ucraina. Lo riferiscono fonti diplomatiche.

  • 13.55

    Una testimone : «Le truppe russe violentano le donne»

    Le truppe di Mosca «violentano le nostre donne». È l'accusa di una residente di Kherson, la città portuale ucraina in mano ai russi. Svetlana Zorina, 27 anni, che vive con la nonna a Kherson, città di 29mila abitanti, ha raccontato durante un collegamento con la Cnn della drammatica situazione durate la quale ha accusato i militari di violenza sessuale sulle donne.

    «È successo a una ragazza di 17 anni che conoscevo: è stata prima violentata e poi uccisa», ha detto alla Cnn anche se le informazioni non possono essere verificate in modo indipendente.

    Alla domanda se i residenti hanno sollevato qualche resistenza, Zorina ha detto che tutto ciò che le persone possono fare è «solo rimanere a casa e prenderci cura di noi stessi perché abbiamo paura, ma non molliamo».

  • 12.56

    Putin: «Non esacerbate la situazione con altre sanzioni»

    Il presidente russo Vladimir Putin ha avvertito coloro che si oppongono alle azioni della Russia in Ucraina di «non esacerbare la situazione» imponendo ulteriori sanzioni al suo Paese.

    «Non abbiamo cattive intenzioni contro i nostri vicini», ha detto durante una riunione del suo governo trasmessa da Rossiya 24, tv controllata dallo Stato. Il governo «non vede la necessità» che i Paesi vicini intraprendano ulteriori azioni che «peggiorino i nostri rapporti».

  • 12.15

    Onu: «Ok a una Commissione d'inchiesta sui diritti umani»

    Il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni unite ha adottato oggi una risoluzione per l'urgente istituzione di una Commissione internazionale d'inchiesta indipendente sulle violazioni dei diritti umani nel contesto dell'aggressione russa contro l'Ucraina.

    La risoluzione, è stata adottata dai 47 paesi membri del Consiglio con 32 voti a favore, 2 contrari (Russia ed Eritrea) e 13 astensioni.

  • 12.13

    Colpita una scuola a Zhytomyr

    Le forze russe hanno colpito una scuola a Zhytomyr, a ovest di Kiev, distruggendo l'edificio. Lo rende noto il sindaco della città Serhiy Sukhomlyn su Facebook, citato dai media ucraini.

    «Un razzo o una bomba sono stati appena lanciati contro la scuola n.25. Metà della scuola è stata distrutta», ha detto. Secondo le prime informazioni non ci sarebbero vittime.

  • 12.09

    Le truppe russe entrano a Mykolayiv sul mar Nero

    Le truppe russe sono entrate per la prima volta nella città portuale ucraina di Mykolayiv, sul Mar Nero, a metà strada tra Kherson, caduta nei giorni scorsi, e Odessa. Lo hanno affermato le autorità regionali, riferisce il Telegraph online.

  • 12.06

    Le forze russe concentrate sull'accerchiamento di Kiev

    Le forze russe sono concentrare ad accerchiare Kiev. Lo afferma il Ministero della Difesa ucraina, precisando che le truppe russe sono state «bloccate e fermate nell'area di Makarov», che si trova a circa 60 km dalla capitale ucraina.

    Secondo il Ministero, i militari hanno esaurito la maggior parte delle loro riserve operative e hanno avviato «i preparativi per il trasferimento di forze e risorse aggiuntive dai distretti militari meridionali e orientali».

    Ieri, il presidente russo Vladimir Putin ha affermato che la guerra in Ucraina «sta andando secondo i piani», nonostante le valutazioni contrarie di altri Paesi.

    Secondo il Ministero della Difesa ucraino, le forze russe continuano a prepararsi per lo sbarco sulla costa del Mar Nero.

  • 11.36

    In Ucraina 4 centrali nucleari in funzione, oltre a Chernobyl

    In Ucraina sono attualmente in funzione quattro centrali nucleari, con complessivamente 15 reattori operativi: tra queste c'è l'impianto di Zaporizhzhia, oggetto degli attacchi di stanotte, che è la più grande centrale d'Europa e fra le 10 più grandi al mondo.

    Non è invece più attivo il sito di Chernobyl, teatro della storica esplosione del 26 aprile del 1986, che è stato chiuso definitivamente il 15 dicembre 2000.

  • 11.28

    L'Europa sospende tutti i suoi lanci delle Soyuz

    L'Europa sospende tutti i suoi lanci delle Soyuz, sia quelli dal Centro spaziale europeo di Kourou (Guyana francese) operati dall'azienda Arianespace, sia quelli dalla base russa di Baikonur, nel Kazakhstan, operati dall'azienda Starsem.

    Lo rende noto Arianespace, precisando di attenersi «rigorosamente alle sanzioni decise dalla comunità internazionale (Unione Europea, Stati Uniti e Regno Unito) in seguito all'invasione dell'Ucraina da parte della Russia».

  • 10.56

    «Nessuno dei reattori di Zaporizhzhia è stato colpito»

    Nessuno dei sei reattori della centrale nucleare di Zaporizhzhia «è stato coinvolto o colpito». Lo ha detto il direttore generale dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Nucleare, Rafael Mariano Grossi, dopo l'incendio alla centrale nucleare nella città ucraina di Energodar.

  • 10.31

    Borrell: «Avviare indagini sui crimini di guerra di Mosca»

    La Russia sta usando «armi severamente vietate dalla Convenzione di Ginevra, ci sono numerose perdite civili. È importante attivare il meccanismo di Mosca e avviare una missione per indagare su eventuali crimini di guerra commessi in Ucraina». Lo ha detto l'Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera Josep Borrell arrivando al vertice dei ministri degli Esteri della Nato.

    «Considereremo tutto. Tutto è sul tavolo», ha aggiunto Borrell, rispondendo a chi gli chiede se l'Ue sta considerando sanzioni anche sulle vendite di gas da parte di Mosca. «Questo è il momento di rialzarsi e far sentire la propria voce, è il momento dell'unità transatlantica», ha sottolineato.

  • 10.05

    Sirene d'allarme a Leopoli

    A Leopoli, nell'Ucraina occidentale, hanno risuonato poco fa le sirene di allarme anti bombardamento. La popolazione è stata invitata a raggiungere un rifugio, ha constatato sul posto l'agenzia italiana ANSA.

    La città è protetta da almeno tre anelli di check point delle forze ucraine e cavalli di frisia dove vengono controllati i documenti sia all'ingresso che all'uscita.

  • 9.55

    Il primo convoglio svizzero di aiuti è giunto in Ucraina

    Il primo convoglio di aiuti umanitari della Svizzera è arrivato alla frontiera ucraina. Lo indica il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE). Materiale di soccorso, tende, coperte e apparecchiature per il riscaldamento sono stati consegnati sul posto alla sezione locale di Caritas.

    Una tenda è stata immediatamente montata per proteggere i rifugiati che attendono al confine nella morsa di un freddo glaciale, ha twittato il Corpo svizzero di aiuto umanitario (CSA). In loco sono arrivati anche medicamenti e dei materassi sui quali stendersi per dormire.

    A seguito dello scoppio della guerra in Ucraina e dell'invasione militare russa, lunedì il Consiglio federale ha annunciato che la Confederazione avrebbe fatto pervenire nella vicina Polonia 25 tonnellate di materiale di soccorso destinato alla popolazione ucraina. Un aereo cargo è decollato il giorno successivo per Varsavia.

    La partenza di un secondo convoglio, composto da sei camion, era prevista mercoledì per trasportare le forniture mediche assicurate dalla Farmacia dell'esercito. Il costo di queste prime spedizioni è stimato in circa 8 milioni di franchi.

  • 9.41

    Gas all'Europa via Ucraina in linea con le richieste

    Gazprom sta inviando gas naturale in Europa via Ucraina in linea con le richieste, con flussi che raggiungono 109,5 milioni di metri cubi. Lo riporta Bloomberg citando un comunicato del gigante dell'energia russo.

  • 9.18

    Attacco hacker alla più grande azienda spaziale russa

    Un «massiccio attacco» hacker ai server della più grande azienda spaziale russa, RSC Energia, è stato sferrato nella serata di ieri da siti esteri e ora la funzionalità del sito è stata ripristinata. Lo rende noto su Twitter l'agenzia spaziale russa Roscosmos.

    «Ieri sera - si legge nel tweet - gli specialisti di RSC Energia hanno registrato un massiccio attacco DDoS al sito Web della società da vari indirizzi IP dall'estero. Ora il sito funziona stabilmente, l'infrastruttura e tutte le sezioni del sito sono sotto il controllo di specialisti».

  • 8.31

    La centrale nucleare è ora controllata dalle forze russe

    Le forze militari russe hanno preso il controllo della centrale nucleare bombardata nella notte. Lo riferiscono le autorità ucraine citate dai media internazionali.

    «Il personale operativo sta monitorando le condizioni delle unità di potenza», hanno affermato sui social media, aggiungendo che gli sforzi compiuti sono stati in linea con i requisiti di sicurezza.

    Le autorità ucraine hanno inoltre riferito che nessuna fuga radioattiva è stata rilevata nella centrale.

  • 8.28

    Mosca limita l'accesso a diversi siti internet

    L'Autorità russa che controlla le comunicazioni ha ristretto l'accesso a numerosi media indipendenti, tra cui la Bbc, aumentando ulteriormente la stretta su internet.

    L'accesso ai siti web della Bbc, del sito di notizie indipendente Meduza, dell'emittente tedesca Deutsche Welle e del sito web in lingua russa fondato dagli Usa Radio Free Europe/Radio Liberty, Svoboda, sono stati «limitati» da Roskomnadzor (l'agenzia russa che controlla le comunicazioni), in seguito ad una richiesta delle autorità.

  • 8.22

    Nuovo timore: «Putin più aggressivo dopo le sanzioni»

    L'ondata di sanzioni imposte non ha finora fermato Vladimir Putin e ora la preoccupazione diffusa alla Casa Bianca è che l'aver messo all'angolo il presidente russo possa spingerlo a scatenarsi e addirittura ad ampliare il conflitto.

    Nei diversi incontri degli ultimi giorni nella Situation Room, il timore è emerso ripetutamente anche alla luce del fatto che Putin, secondo quanto riferito dall'intelligence, tende a raddoppiare gli sforzi e la rabbia quando si sente messo in un angolo.

    Secondo quanto riporta il New York Times, fra le possibili reazioni di Putin ci potrebbe essere colpire indiscriminatamente le città ucraine, invadere con maggior forza nel tentativo di compensare gli errori iniziali, cyberattacchi diretti al sistema finanziario americano, ulteriori minacce nucleari e spingere la guerra al di là dei confini con l'Ucraina.

  • 8.15

    «Zelensky scampato a 3 tentati omicidi»

    Volodymyr Zelensky è scampato ad almeno tre tentati omicidi la scorsa settimana, secondo quanto riporta il New York Post, che cita il britannico Times.

    Dietro a due tentativi di uccidere il presidente ucraino c'è stato il Wagner Group, formato da mercenari paramilitari sostenuti dal Cremlino. L'altro tentativo invece è stato effettuato dal commando di ceceni, che Kiev afferma di aver eliminato.

    Secondo quanto riferito dal Time, ci sono più di 400 componenti del Wagner Group a Kiev, dove si sono infiltrati con una ‹kill list› di 24 nomi.

  • 7.03

    Bombardata la maggiore centrale nucleare dell'Ucraina

    Le forze russe hanno bombardato la maggiore centrale nucleare dell'Ucraina e dell'Europa di Zaporizhzhia, vicina a Enerhodar. L'unità 1 della centrale è stata colpita, ha affermato il portavoce della centrale, Andrei Tuz, citato da vari media.

    In un comunicato su Twitter, l'Aiea, l'Agenzia Onu per l'energia atomica, ha fatto sapere che le attrezzature essenziali della grande centrale nucleare non sono state compromesse dall'incendio.

    Il personale dell'impianto sta prendendo «misure» per la sua messa in sicurezza, scrive l'Aiea.

    La centrale, attorno alla quale si combatte da ieri, si trova nel sud dell'Ucraina, sulla linea del fronte, nella località di Enerhodar, nell'oblast (regione) di Zaporizhzhia, vicino all'estuario del fiume Dnepr, a nord-ovest della Crimea, a metà strada circa fra la città assediata di Mariupol e quella occupata dai russi di Kherson.

  • 23.30 di giovedì 3 marzo 2022 - ottavo giorno di guerra in Ucraina

    L'Onu riduce il bilancio dei morti: 249 tra i civili

    Secondo i dati Onu, i civili morti nell'attacco russo in Ucraina sarebbero stati a ieri 249, non 2000, come riportato da fonti di Kiev. Il portavoce dell'Onu Stephane Dujarric ha quindi ridimensionato il bilancio delle vittime nell'arco di tempo compreso da quando è scattata l'invasione il 24 febbraio fino alla mezzanotte del 2 marzo.

    Oltre ai 249 civili uccisi, altre 553 persone sono rimaste ferite. Le cifre sono state raccolte dall'Ufficio Onu per i Diritti Umani in Ucraina.

    «La gente parla di ‹nebbia della guerra› (fog of war)», ha commentato il portavoce a proposito della discrepanza: «Posso solo riportarvi i dati che i nostri colleghi sul posto ritengono di aver verificato e ricontrollato usando tutte le giuste fonti. Posso solo dare dati Onu, altri possono avere numeri diversi».