Guerra in UcrainaPutin chiama Scholz: «Kiev frena»
SDA
18.3.2022 - 14:18
È ancora scontro su tutti i fronti in Ucraina. Sia sul campo, con i bombardamenti che non si fermano e con il continuo scambio di accuse tra Kiev e Mosca, sia sul fronte diplomatico, con il ministro degli Esteri ucraino Kubala che chiede all'Europa un nuovo pacchetto di sanzioni contro Mosca.
Keystone-SDA
18.03.2022, 14:18
SDA
Il presidente russo Putin sente il cancelliere tedesco Scholz e in una telefonata, che secondo il Cremlino «può difficilmente definirsi amichevole», gli dice che «Mosca è pronta a continuare a cercare soluzioni nel colloqui con l'Ucraina, ma che Kiev temporeggia e avanza proposte sempre più irrealistiche alle negoziazioni».
Il governo polacco starebbe mettendo a punto «una missione per il mantenimento della pace in Ucraina» e vorrebbe presentarla a breve «al vertice della Nato e al Consiglio europeo», dichiara il portavoce del governo Piotr Mueller.
E mentre l'Onu lancia l'allarme sui rifugiati che ormai avrebbero superato quota 3 milioni, fioccano le sanzioni contro la Russia che di certo non contribuiscono a rasserenare il clima.
«Non c'è più posto nella casa della democrazia»
Il Parlamento europeo chiude le porte ai diplomatici e funzionari di Russia e Bielorussia. Per loro, twitta la presidente del Pe Roberta Metsola, «non c'è più posto nella casa della democrazia».
Il ministro degli Esteri ucraino parla con l'Alto rappresentante Ue Josep Borrel per discutere del nuovo pacchetto di sanzioni (il quinto) da parte dell'Ue, come riferisce sempre su Twitter lo stesso Kuleba.
Intanto, a Roma, si riuniscono i primi ministri di Italia, Spagna, Grecia e Portogallo e al termine dell'incontro a Villa Madama, il premier italiano Mario Draghi sottolinea come ora la «sfida più urgente per l'Europa» sia quella dell'energia, assicurando che il governo italiano «è pronto a intervenire con misure in difesa di famiglie e imprese» e che c'è «piena convergenza» verso «una difesa europea» che «renderà più forte la Nato».
«Adesso la guerra si è avvicinata»
Ma anche il Papa continua a puntare il dito contro il conflitto ucraino: «Siamo abituati a sentire notizie delle guerre lontane: Siria, Yemen. Abituati. Adesso la guerra si è avvicinata – osserva – è a casa nostra praticamente e questo ci fa pensare sulla «selvaggità» della natura umana, fino a dove siamo capaci... assassini dei nostri fratelli».
«Il grido straziante d'aiuto dei nostri fratelli ucraini ci spinge» a «piangere con loro e a darci da fare per loro, a condividere l'angoscia di un popolo ferito nella sua identità, storia e tradizione».
«Ancora una volta l'umanità è minacciata da un abuso perverso del potere e di interessi di parte che condanna la gente indifesa a subire ogni forma di brutale violenza».