Guerra in Ucraina Le nuove sanzioni UE potrebbero colpire la fidanzata di Putin

SDA

6.5.2022 - 08:42

Ci avevano provato già gli americani, ora sono gli europei a tornare alla carica: Alina Kabaeva, considerata la storica fidanzata di Vladimir Putin, è stata inserita nella lista nera che è parte integrante del sesto pacchetto di sanzioni dell'UE attualmente sul tavolo del Consiglio in attesa di approvazione.

Alina Kabaeva nel 2001.
Alina Kabaeva nel 2001.
KEYSTONE/Martial Trezzini

La 39enne ex campionessa olimpica di ginnastica ritmica sarebbe la madre di almeno tre dei figli dello zar. A proporre la sua «candidatura» alla lista nera dell'Ue – che già annovera oltre mille persone e alla quale si dovrebbe aggiungere anche il patriarca della Chiesa ortodossa russa Kirill – è stato, in base alle sue competenze, il servizio per l'azione esterna della Commissione europea, il Seae, guidato dallo spagnolo Josep Borrell.

Nel caso in cui il documento preparato da Bruxelles riuscisse a ottenere il via libera unanime dei 27, per la Kabaeva scatterebbero il divieto di ingresso nei Paesi membri dell'Unione e il congelamento dei beni.

Colpire Putin così da vicino, un rischio

Di misure contro la fidanzata di Putin nonché ex membro della Duma, il Parlamento russo, si era già parlato alla fine dello scorso aprile, quando sembrava che gli Stati Uniti fossero pronti a sanzionarla perché sospettata, tra l'altro, di avere un ruolo chiave nella gestione occulta dei beni di Putin all'estero.

Ma l'iniziativa di Washington era stata poi bloccata dal Consiglio di sicurezza nazionale per il timore che un'azione nei confronti di una persona così vicina al cuore dello zar russo potesse rappresentare un punto di non ritorno e innescare una reazione spropositata da parte del leader del Cremlino.

Verso un passo decisivo

I servizi della Commissione europea sembrano pensarla diversamente e vorrebbero punirla per il ruolo centrale che ha svolto e sta svolgendo nella campagna propagandistica in atto da parte del governo di Mosca.

Insieme a lei altre tre persone sono state proposte per essere inserite nella black list Ue, tutte accusate di un ruolo importante nella propaganda russa.