Testimonianze contro Trump L'impeachment in diretta, Stati Uniti incollati alla TV

ATS

13.11.2019 - 22:01

George Kent (a sinistra) e William Taylor giurano prima di testimoniare davanti alla Commisisone d'intelligence della Camera americana.
George Kent (a sinistra) e William Taylor giurano prima di testimoniare davanti alla Commisisone d'intelligence della Camera americana.
Source: Keystone/AP/ANDREW HARNIK

A Donald Trump interessava più l'apertura a Kiev di un'indagine sui Biden che la situazione in Ucraina.

A rivelarlo è stato l'ex ambasciatore americano ad interim a Kiev, Bill Taylor, testimone della prima udienza pubblica dell'indagine della Camera sull'impeachment del presidente, insieme a George Kent, vice assistente del segretario di Stato per l'Europa.

Entrambi hanno confermato le loro precedenti deposizioni a porte chiuse, dando una sensazione di credibilità bipartisan. Ma Taylor ha aggiunto un nuovo elemento d'accusa, dando il calcio d'inizio a uno show che sta tenendo l'America incollata alla tv.

Come successe con Bill Clinton per il più pepato caso Lewinsky, mentre oggi al centro dei riflettori ci sono le pressioni di Trump e del suo avvocato personale Rudy Giuliani sul presidente ucraino Volodymyr Zelensky per far indagare il figlio del suo rivale Joe Biden in cambio di una visita alla Casa Bianca e dello sblocco degli aiuti militari contro Mosca.

Quello che voleva Kiev dipendeva dall'apertura delle indagini

Taylor, 72 anni, diplomatico di lungo corso e veterano decorato della guerra in Vietnam, ha rivelato alla Commissione d'intelligence, in un'aula gremita di folla e di tv, che nei giorni scorsi un membro del suo staff gli ha raccontato di aver sentito una telefonata fra Trump e l'ambasciatore americano nell'Unione Europea Gordon Sondland mentre era con quest'ultimo in un ristorante a Kiev il 26 luglio, il giorno dopo la controversa telefonata del tycoon a Zelensky.

«Trump chiese delle indagini e Sondland rispose che gli ucraini erano pronti ad andare avanti», ha riferito Taylor. Quando poi il suo collaboratore chiese a Sondland cosa pensasse Trump dell'Ucraina, si sentì rispondere che «al presidente interessano più le indagini sui Biden, quelle per cui stava facendo pressioni Giuliani». Taylor ha aggiunto che Sondland gli confermò che tutto ciò che voleva Kiev dipendeva dall'annuncio di Zelensky dell'apertura delle indagini. Un legame che a lui appariva "folle".

L'ex ambasciatore ha ribadito inoltre che fu «allarmato» dal fatto che Giuliani avesse creato un secondo canale politico «irregolare» con Kiev, che «minava la politica estera americana in Ucraina». Accusa condivisa anche da Kent.

Trump: «Troppo occupato per guardare le audizioni»

Trump, secondo la portavoce della Casa Bianca Stephanie Grisham, non ha guardato gli interrogatori - che proseguiranno anche nei prossimi giorni - ed è rimasto nello Studio Ovale a lavorare, in attesa di ricevere il presidente turco Recep Tayyip Erdogan.

«Sono troppo occupato per guardare alla tv le audizioni al Congresso di questa caccia alle streghe sull'impeachment», ha confermato poi il tycoon, che però nel frattempo aveva sparato raffiche di tweet contro i democratici, postando anche un video contro il «circo mediatico» che «non vuole i fatti». «I dem vogliono cancellare il vostro voto, la vostra voce, il vostro futuro», ha ammonito per mobilitare la sua base.

Schiff: «Abuso di potere da parte di Trump»

In apertura dell'udienza, il presidente della Commissione d'intelligence della Camera, Adam Schiff, che presiede gli interrogatori, aveva illustrato gli scopi dell'indagine evocando un abuso di potere da parte di Trump e una condotta da impeachment.

Prima di lui la speaker della Camera Nancy Pelosi aveva lanciato un messaggio di gratitudine al patriottismo dei testimoni: «Patriottismo significa mettere il Paese davanti all'ambizione politica e personale e parlare apertamente quando vedi qualcosa di sbagliato. Le persone che oggi si fanno avanti per testimoniare hanno più volte dimostrato questo patriottismo».

Ma per i repubblicani, che hanno messo sotto torchio i testi per minarne l'attendibilità, si tratta solo di uno «scadente sequel ucraino del Russiagate». Un sequel da cui però dipende la presidenza Trump e l'esito delle prossime elezioni per la Casa Bianca.

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