USA 2024 Ecco le reazioni dei leader mondiali alla vittoria di Trump

SDA

6.11.2024 - 10:03

Il tycoon ha incassato i complimenti dei grandi del pianeta.
Il tycoon ha incassato i complimenti dei grandi del pianeta.
Keystone

Dalla vittoria «impressionante» evidenziata dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, al «più grande ritorno della storia» di cui ha parlato il premier israeliano Benjamin Netanyahu, i leader del pianeta non hanno perso tempo nel congratularsi con Donald Trump.

Redazione blue News

Parigi è stata tra le prime capitali a reagire: il presidente francese Emmanuel Macron si è detto «pronto a lavorare insieme» con «rispetto e ambizione». Non vede l'ora di collaborare con Donald Trump anche il premier britannico Keir Starmer, che ha definito la sua vittoria «storica».

La premier italiana Giorgia Meloni si è complimentata con Trump sottolineando come Italia e USA siano «Nazioni sorelle, legate da un'alleanza incrollabile, valori comuni e una storica amicizia».

Concetto simile per la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, stando alla quale «l'UE e gli Stati Uniti sono più che semplici alleati: siamo legati da un vero partenariato tra i nostri popoli, che unisce 800 milioni di cittadini».

Da Budapest, il primo ministro ungherese Viktor Orban – l'unico leader europeo a tifare esplicitamente per il tycoon – ha celebrato «una vittoria necessaria per il mondo». Esulta anche il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, che ha parlato del «più grande ritorno della storia».

Da Pechino, la portavoce del Ministero degli Esteri cinese Mao Ning ha auspicato una «coesistenza pacifica» con Washington.

Più criptico il messaggio di Mosca, da dove l'addetta stampa del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha commentato: «Vince chi vive di amore per il proprio Paese e non di odio verso gli stranieri».

Sfoggia indifferenza Teheran: «Non importa chi diventerà presidente degli Stati Uniti, perché i nostri piani sono già stati fatti», si è limitata a dire la portavoce del governo iraniano, Fatemeh Mohajerani.

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