Ticino Un po' più di traffico alla frontiera, ma poche multe

ATS / SwissTXT

4.6.2020 - 18:58

Con la riapertura unilaterale delle frontiere da parte dell'Italia il traffico in uscita e in entrata è aumentato del 20%
Con la riapertura unilaterale delle frontiere da parte dell'Italia il traffico in uscita e in entrata è aumentato del 20%
Source: archivio KEYSTONE/MARTIN RUETSCHI

Il primo giorno di apertura unilaterale delle frontiere da parte dell'Italia il traffico in uscita e in entrata è aumentato del 20%.

Lo indica oggi l'Amministrazione federale delle dogane (AFD) correggendo una sua prima stima di ieri sera secondo la quale il traffico al confine non si era intensificato.

Vi sono diverse ragioni all'origine dell'aumento di veicoli in uscita, tra le altre ieri hanno attraversato il confine cittadini svizzeri proprietari di un immobile nella vicina Penisola, ha riferito l'AFD a Keystone-ATS.

Pochi in Italia per turismo

In particolare, sono usciti dal Canton Ticino molti italiani che hanno il loro domicilio in Svizzera o in Paesi a nord della Svizzera. Nell'arco della giornata solo pochi veicoli con scopi turistici hanno lasciato la Svizzera per dirigersi in Italia, scrive la AFD.

Il più netto aumento del traffico transfrontaliero è stato registrato al valico di Chiasso Brogeda. Tuttavia, il volume complessivo è ancora notevolmente inferiore rispetto a prima della crisi del coronavirus.

Poche le multe inflitte

Per quel che concerne il turismo degli acquisti, poche le multe inflitte: «Su tutta la frontiera Sud non è stato un tema dominante", ha commentato alla RSI la portavoce dell'Amministrazione delle dogane.

I commercianti italiani tuttavia contano molto sulla clientela ticinese. La questione legata agli acquisti ha creato non poche perplessità: «Puoi andare al bar a bere il caffè, ma non puoi venire a comprare il vino da me... è una cosa senza senso», commenta un commerciante italiano.

«Credo sia stato un blocco appositamente fatto per fare in modo che i ticinesi spendano in Ticino», pensa un altro. C'è però comprensione per chi ha deciso di sostenere l'economia locale: «Siamo dalla parte sfortunata, se fossimo dei venditori in Ticino, saremmo propositivi in questo senso».

Sul suolo ticinese, a fine maggio, commercianti e agricoltori hanno lanciato la campagna «Ripartiamo», a sostengo del commercio locale. Un'iniziativa che non si fermerà: «Facciamo rivivere il nostro territorio. Sono convinta che si possa comperare molto bene qui da noi», ha chiosato la presidente di Federcommercio Ticino Lorenza Sommaruga.

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