Dopo l'incidente a Bellinzona Cadenazzi: «Quello che è successo non avviene per caso»

SwissTXT / Red

11.11.2022

Nella foto la zona sbarrata per i rilievi della polizia nel cantiere edile a Bellinzona in Via Ghiringhelli, dove sono stati coinvolti due operai in un crollo strutturale.
Nella foto la zona sbarrata per i rilievi della polizia nel cantiere edile a Bellinzona in Via Ghiringhelli, dove sono stati coinvolti due operai in un crollo strutturale.
© Ti-Press / Alessandro Crinari

È deserto il cantiere di Via Ghiringhelli a Bellinzona, dove mercoledì è morto un operaio. Il 44enne è stato travolto insieme a un collega, rimasto leggermente ferito, dal cedimento di una scala interna in cemento. Un incidente avvenuto nel settore edile, che deve fare i conti con la pressione della concorrenza e la guerra dei prezzi.

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«Faccio fatica a capacitarmi di quanto è successo: di solito un incidente mortale è la somma di diversi eventi negativi, di una concomitanza, non è mai un evento a sé, bisognerà davvero capire cosa è successo», sostiene ai microfoni della RSI Nicola Bagnovini, direttore della sezione ticinese della Società svizzera di impresari costruttori.

Tutto verrà passato sotto la lente degli inquirenti: dai progetti, ai materiali usati alle tempistiche di realizzazione. La procedura potrebbe durare a lungo, vista anche la complessità degli accertamenti tecnici.

«Mi auguro che l’inchiesta faccia il suo corso e che si determinino responsabilità – afferma alla RSI Dario Cadenazzi, responsabile del settore edilizio in seno a UNIA –. Quello che è successo non avviene per caso, ci sono responsabilità che dovranno essere riconosciute».

«Questi incidenti gravi ci toccano in modo profondo»

Quello avvenuto mercoledì è il terzo infortunio mortale del 2022. «È un dato oggettivo: in un contesto di grande pressione e di guerra dei prezzi la possibilità di speculare sulla sicurezza dei lavoratori e sul lavoro finale è messa a dura prova, e non mi riferisco all’incidente oggetto di un’inchiesta in corso», chiarisce all'emittente radiotelevisiva il sindacalista.

«Purtroppo nel settore principale della costruzione ogni anno si riscontra almeno un incidente mortale – aggiunge Bagnovini –. E dico purtroppo perché nonostante gli sforzi nel garantire la sicurezza il rischio zero non esiste: questi incidenti gravi ci toccano in modo profondo».

L'inchiesta è affidata alla procuratrice pubblica Marisa Alfier. Le ipotesi di reato sono omicidio colposo e violazione delle regole dell’arte edilizia. Al momento non ci sono indagati. Spetterà all’inchiesta fare luce su quali siano state le cause e concause che hanno portato alla tragedia.