Epidemia Covid-19: 5 casi in Ticino, 4 nei Grigioni. Coira: «Misure efficaci»

SwissTXT

11.8.2020 - 11:43

Immagine d'illustrazione
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Keystone

Altre 5 persone sono risultate positive al coronavirus in Ticino nelle ultime 24 ore e 4 nei Grigioni. Le autorità retiche tracciano un bilancio positivo dei controlli fatti nelle ultime settimane.

Il bilancio sale a 3’458 in Ticino. Non si segnalano ulteriori decessi, sempre fermi a 350 dal 12 giugno. I dimessi restano 924, mentre negli ospedali c’è sempre un solo paziente, le cui condizioni non sono tali da richiedere una terapia intensiva o una ventilazione artificiale.

Stando ai dati diffusi lunedì in conferenza stampa dal medico cantonale Giorgio Merlani, dalla ripresa del contact tracing in maggio sono un migliaio le persone finite in quarantena in seguito a contatti a rischio e 769 quelle annunciatesi al rientro da viaggi in paesi considerati non sicuri.

Grigioni: dimesso l'ultimo paziente COVID-19

Sono invece quattro, il numero più alto da una settimana a questa parte, i nuovi contagi da coronavirus annunciati martedì dalle autorità grigionesi.

Da inizio pandemia, 944 persone si sono infettate con il coronavirus nel cantone e 50 di esse sono decedute, un totale invariato da due mesi. I casi attivi posti in isolamento sono 23 (+4 rispetto a quanto comunicato lunedì, nessuno nel Moesano), mentre 49 persone si trovano in quarantena.

Una buona notizia arriva dal fronte dei ricoveri: con la dimissione dell'ultimo paziente, non risultano più malati di COVID-19 nei nosocomi retici.

«Misure retiche efficaci»

«Il contact tracing e l'inasprimento dei controlli da parte dei comuni si stanno dimostrando efficaci»: lo dicono le autorità grigionesi, che in un comunicato fanno il punto della situazione pandemica nel cantone.

Nelle ultime due settimane l'Ufficio dell'igiene pubblica ha registrato circa 900 controlli a manifestazioni e in strutture accessibili al pubblico. Le lacune riscontrate riguardavano principalmente il rispetto delle distanze.

Fornite anche le cifre concernenti le quarantene al rientro da paesi a rischio. Ci si appella alla responsabilità individuale e finora le esperienze sono positive: si sono annunciati in 700 tornati da Balcani, Stati Uniti e Svezia.

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