Dramma di Giubiasco: «Presto sarebbero andati a convivere»

SwissTXT / pab

18.5.2020

La polizia cantonale e la Scientifica al lavoro
La polizia cantonale e la Scientifica al lavoro
Ti-Press

«Sono sotto shock, come un po' tutti qui a Giubiasco»: così Giorgio Galusero, granconsigliere e ufficiale della Polizia cantonale in pensione, domiciliato nel borgo, che non nasconde il suo smarrimento, la sua tristezza per il dramma consumatosi domenica pomeriggio nell'Osteria degli Amici.

«Lo conoscevo da una vita: eravamo assieme nel primo gruppo di antiterrorismo, poi in federazione e per anni ci si vedeva in sede a Bellinzona. È sempre stato un uomo assolutamente calmo e riflessivo. Non violento. Sportivo. Quindi quello che è successo mi ha davvero sorpreso. Non avrei mai immaginato», aggiunge l'ex municipale PLR di Giubiasco.

È il suo ricordo dell'ex collega della cantonale, il poliziotto 64enne del Locarnese da poco in pensione che domenica pomeriggio ha ucciso la moglie dalla quale si stava separando e il nuovo compagno di lei, un 60enne. «Due spari, poi altri due», raccontano dei testimoni.

Verso una convivenza non lontano dal luogo del delitto

La donna, 47 anni, domiciliata nel Bellinzonese, cameriera nel ritrovo pubblico in Piazza Grande dove è avvenuto il duplice omicidio, stava da un anno con il nuovo compagno, noto nella regione perché direttore della Cantina (CAGI) di Giubiasco.

«Per me è davvero difficile oggi. Conoscevo bene anche loro. Presto sarebbero andati a vivere assieme», ricorda ancora Galusero. Una convivenza che, stando ad altre fonti, era già discretamente diventata una realtà da alcune settimane in un palazzo poco distante dal centro.

Il dramma si è consumato verso le 14.10, poco dopo la chiusura del bar. La polizia è arrivata dopo cinque minuti. L'inchiesta per chiarire le cause del fatto di sangue è in corso ed è stata affidata al procuratore pubblico Roberto Ruggeri. Eventuali testimoni sono pregati di contattare la polizia cantonale allo 0848 25 55 55.

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