Mendrisiotto Due arresti per truffe con tessere bancomat

Swisstxt / Red

1.12.2022 - 14:41

Fermata una coppia di italiani alla dogana di Chiasso Brogeda (immagine illustrativa/foto d'archivio).
Fermata una coppia di italiani alla dogana di Chiasso Brogeda (immagine illustrativa/foto d'archivio).
KEYSTONE

Si impossessavano delle tessere bancarie, inviate per posta in sostituzione di quelle scadute, e poi cercavano informazioni per effettuare prelevamenti illeciti tramite bancomat.

1.12.2022 - 14:41

Un uomo di 46 anni e una donna di 39, entrambi cittadini italiani residenti in Italia, sono stati arrestati lo scorso 16 novembre perché sospettati di aver preso parte al raggiro. Lo comunicano il Ministero pubblico, la Polizia cantonale e l'Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC) in una nota odierna.

Come riferiscono gli inquirenti i truffatori riuscivano poi a carpire la fiducia dei titolari del conto millantando problemi legati alla tessera bancaria. A bordo dell'auto della coppia, fermata al valico di Chiasso Brogeda, sono state trovate 67 tessere emesse da banche svizzere.

Inoltre, secondo gli accertamenti finora effettuati dalle autorità competenti, la refurtiva sottratta è stimata per alcune decine di migliaia di franchi. Le vittime accertate sono in particolare frontalieri: è dunque ipotizzabile che la sottrazione delle tessere avvenga in Italia.

Le ipotesi di reato nei confronti dei due sono di ripetuta truffa, ripetuta appropriazione semplice e ripetuto abuso di impianto per l'elaborazione di dati. L'inchiesta è coordinata dalla Procuratrice pubblica Valentina Tuoni.

Altri arresti per truffe ad anziani

Giova ricordare, che solamente ieri, mercoledì, la Polizia cantonale ha comunicato altri due arresti legati alle truffe ad anziani. La modalità di raggiro è quella ben nota e conosciuta come truffa del falso nipote: la vittima è avvicinata con dei sotterfugi a cui seguono richieste di denaro.

Le forze dell'ordine invitano dunque la popolazione a mantenere una sana diffidenza nei confronti di queste richieste, a non fornire informazioni personali, a domandare aiuto ad amici e famigliari, e in caso di dubbio a rivolgersi alle autorità contattando il 117.

Per ulteriori informazioni, potete consultare il sito web della Polizia cantonale cliccando il seguente link.

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