Pandemia Ecco come ripartiranno le scuole da lunedì

pab

8.5.2020

Emanuele Berger, direttore della divisione della scuola e coordinatore DECS.
Emanuele Berger, direttore della divisione della scuola e coordinatore DECS.
Ti-Press / Carlo Reguzzi 

Alle 17.00 da Bellinzona sono arrivate le prime risposte alle molte domande e ai tanti timori per la discussa riapertura delle scuole che, in Ticino come in tutta la Svizzera, avverrà lunedì. 

Durante la pandemia uno dei temi che ha suscitato più polemica e dibattito è la scuola, che si sia parlato di chiusura o di riapertura. La discussione è stata accesa all'inizio dell'epidemia per chiuderla. Si è fatta ancora più energica per la riapertura di lunedì. 

Per spiegare al meglio cosa accadrà al rientro, all'inizio della prossima settimana, si sono espressi Emanuele Berger, direttore della Divisione della scuola e coordinatore DECS, Tiziana Zaninelli, capo sezione della Sezione dell’insegnamento medio e pure Rezio Sisini, capo sezione della Sezione delle scuole comunali.

Gli scopi della riapertura

Emanuele Berger ha preso la parola in apertura della conferenza stampa: «Vi parlerò del senso della riapertura delle scuole, dei processi che ci hanno portato a farlo e le modalità con le quali lo faremo».

«Lo scopo principale è quello di restituire alla gioventù un’istituzione fondamentale: la scuola obbligatoria e pubblica per tutti - ha continuato Berger - anche per rispondere a bisogni psicologici fondamentali degli alunni, quali il contatto umano tra docenti e allievi e il socializzare tra le parti».

Le scuole riaprono anche per sostenere tutti gli allievi, in modo particolare quelli che hanno avuto difficoltà, anche nell’insegnamento a distanza. Non da ultimo, ha detto ancora Berger, lo scopo è anche quello di ricostruire una certa quotidianità e rielaborare con degli specialisti, se necessario, delle esperienze particolarmente critiche dovute al COVID-19.

«Abbiamo rispettato le esigenze politiche e sanitarie»

Il funzionario del DECS ha poi ripercorso la cronistoria della riapertura delle scuole. Percorso che ha tenuto sempre conto delle decisioni politiche e sanitarie. Berger ha sottolineato come in soli 13 giorni, cioè da quando il Consiglio federale il 16 aprile ha deciso che gli alunni dovevano tornare sui banchi di scuola, si sia organizzato il tutto.

In sei giorni, dopo aver ricevuto le indicazioni sanitarie necessarie, «abbiamo sentito tutte le parti coinvolte, dai comuni ai docenti, dalle varie associazioni ai genitori. Abbiamo preso le decisioni, non tutte nel dettaglio all’inizio, ma abbiamo dato a tutti una risposta».

Il piano più sicuro di tutta la Svizzera

«Il nostro piano non è stato accolto bene da tutti, ma lo abbiamo fatto tenendo conto delle esigenze degli allievi, dei docenti e delle famiglie. Le esperienze positive che faremo con la riapertura ci permetteranno di affrontare meglio la terza fase che inizierà, per noi, a settembre».

A livello nazionale, ha ricordato Emanuele Berger, il sistema di ritorno sui banchi di scuola ticinese è quello più prudente della Svizzera. Nella maggioranza dei cantoni, tutti svizzerotedeschi, da lunedì le scuole riapriranno a classi intere «come se fosse l’inizio di un nuovo anno scolastico».

I Cantoni romandi e due svizzerotedeschi apriranno in due fasi. Nella prima ci sarà solo la metà delle classi e poi, a fine maggio o inizio giugno, si passerà a un regime a classi complete. Il Ticino è l’unico cantone che da subito ha deciso di dimezzare le classi fino alla fine dell’anno scolastico.

Asili: attesi il 70% dei bambini

Rezio Sisini, capo sezione della Sezione delle scuole comunali, dal canto suo, in apertura del suo discorso, ha ricordato che da subito si è decisa la presenza facoltativa per la scuola dell'infanzia e per almeno due giorni di presenza con metà classe per le elementari.

«La scuola si è subito attivata per garantire l'accudimento per gli allievi che, nelle giornate che potrebbero rimanere a casa, non hanno la possibilità di farlo», ha proseguito Sisini. 

Scuole comunali: una sola deroga

In generale tutte le scuole si sono adattate alle misure, ma c'è un istituto scolastico che ha chiesto e ottenuto una deroga. Tutti gli altri riapriranno lunedì e «questo è un gran risultato», anche perché i problemi logistici e di risorse umane non son stati indifferenti.

Per quanto riguarda la frequenza facoltativa alla scuola dell’infanzia, Sisini ha affermato che il 70% dei bambini tornerà in classe lunedì.

Scuole medie: nessuna verifica al rientro

Dal canto suo, Tiziana Zaninelli, caposezione dell’insegnamento medio, ha specificato che «tutte le 36 sedi riapriranno lunedì. Abbiamo dovuto trovare soluzioni per tutti perché le esigenze sono diverse, dando libertà alle direzioni, entro certe linee guida».

Dalla più piccola, con 121 allievi, a quella più grande, con 622, riapriranno. I 12'200 ragazzi e i circa 1500 docenti riprenderanno quindi le attività. 

«L’anno scolastico ha valore pieno, la valutazione verrà fatta tenendo conto del giudizio di metà anno, delle indicazioni raccolte fino al 13 marzo e dell’impegno durante la scuola a distanza. Non ci saranno verifiche né prove cantonali al rientro», ha specificato ancora Zaninelli.

Video informativo sull'apertura delle scuole dell'obbligo

Il Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport (DECS), in vista della riapertura delle scuole dell'obbligo, ha prodotto un breve filmato informativo di sensibilizzazione.

Il video è indirizzato ad allievi, genitori e docenti delle scuole dell'obbligo e illustra in 3 minuti i principali comportamenti corretti da adottare a scuola per evitare contagi da COVID-19.

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