CovidMerlani: «Le prime ondate impallidiscono rispetto a quella attuale»
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7.1.2022
Il medico cantonale ticinese Giorgio Merlani si dice sinceramente preoccupato dalla situazione pandemica, visti i numeri molto alti di nuovi casi registrati giornalmente: «Il 40% dei 4'500 test è positivo». Il 95% dei casi è Omicron. In 15'000 in isolamento. Zanini: «Il vaccino funziona. Se siete positivi oggi il booster non dovete farlo». Al via le vaccinazioni per i bimbi dai 5 ai 11 anni.
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07.01.2022, 12:30
07.01.2022, 17:57
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Nella conferenza stampa hanno preso la parola il Medico cantonale Giorgio Merlani e il Farmacista cantonale Giovan Maria Zanini, rispettivamente per parlare della situazione epidemiologica e della progressione della campagna vaccinale.
Merlani, in apertura, dopo gli auguri di buon anno, ha dato alcune informazioni sulla situazione attuale: «Praticamente da prima di Natale in Ticino siamo abbondantemente sopra i mille nuovi casi al giorno".
«Per quasi tutta l’estate e per tutto l’autunno per quel che riguarda il tasso d’incidenza siamo stati a livello svizzero i primi della classe poiché era il più basso. Purtroppo con l’arrivo di Omicron, anche nel Nord Italia, la situazione è cambiata molto rapidamente. Siamo saliti in pochissimo tempo al primo posto, distanziando nettamente tutti gli altri cantoni. Oggi, purtroppo, la situazione è un po’ uguale in tutta la Svizzera, con tassi d’incidenza molto alti dappertutto» ha proseguito il medico cantonale.
«Tasso di positività dei test al 40%»
«Il tasso di test positivi effettuati secondo l’Organizzazione mondiale della sanità deve rimanere sotto il 5% per avere un discreto controllo dell’evoluzione della pandemia. In Ticino siamo invece a livelli altissimi». ha spiegato Merlani.
«Nella prima ondata in tutto il cantone non facevamo più di 500 test al giorno. Nella seconda erano circa 1'500. Adesso siamo saliti molto velocemente a dicembre fino a 4'500. E questo per rispondere alla richiesta cresciuta in maniera importante. Il tasso di positività dei test è salita vertiginosamente e siamo attorno al 40%.»
«Le prime ondate impallidiscono rispetto all'attuale»
«Fare oltre 4'000 test al giorno non è una sfida evidente a livello logistico» ha sottolineato Merlani.
«Abbiamo superato addirittura i mille casi e le prime ondate impallidiscono numericamente parlando di fronte a quella che stiamo affrontando ora. I numeri sono di tutta un'altra dimensione. La rapidità di diffusione del virus è sorprendente».
«Siamo passati dai 100 test positivi a settimana agli oltre 9'000 di adesso. Meno del 10% delle positività sono riscontrate nella fascia di popolazione over 60. Questo spiega in parte perché, per ora, non abbiamo così tante ospedalizzazioni. Ma non per questo dobbiamo "cantar vittoria". Dobbiamo continuare a seguire le norme d'igiene per limitare i danni».
«Mole di lavoro aumentata in modo colossale»
Il contact tracing è in difficoltà di fronte all’enormità del numero dei casi, sottolinea Merlani, che alla popolazione chiede pazienza.
«Dal 12 dicembre abbiamo un raddoppio dei casi ogni due giorni. Siamo passati cioè dai 200 ai 2'000 casi. Questo ha avuto un impatto importante sulla popolazione ma anche sul funzionamento di tutto l'apparato dei test. Mi scuso per i grandi ritardi nelle comunicazioni da parte di chi deve informare della positività dei test. Posso capire che ci sia gente arrabbiata.»
«L'aumento della mole di lavoro è stato talmente colossale che in nessun caso saremmo riusciti a gestire le cose diversamente. Se mi permettete un paragone: avete ragione ad arrabbiarvi se arrivano 50m centimetri di neve e le strade non sono praticabili il giorno dopo. Ma credo che si accettabile se la quantità che ne è arrivata è 10 volte tanto».
Merlani ha poi spiegato come da lunedì saranno impiegati degli studenti della SUPSI per far fronte all'importante mole di lavoro amministrativo causato dall'impennata vertiginosa dei casi. Si cercherà di recuperare il ritardo nel trattamento dei dossier. Da lunedì quindi il contact tracing si occuperà esclusivamente di contattare le persone positive e non più, per esempio, di redigere e fornire i documenti che le persone messe in isolamento devono fornire ai datori di lavoro.
«Abbiate pazienza, mi appello al vostro buon senso»
"Mi appello al buon senso: rimanete a casa quando siete in isolamento. Contattate i contatti stretti che avete avuto nelle 48 ore prima dell'apparizione die sintomi o 48 ore prima del test positivo. Ricordo che ci sono tutte le informazioni necessarie sul sito del cantone.
Merlani chiarisce ancora una volta la differenza fra isolamento e quarantena. Il primo dura 10 giorni dall'apparizione dei primi sintomi o dal test positivo. Dopo questo lasso di tempo si può uscire dall'isolamento se non si hanno più avuti sintomi nelle ultime 48 ore.
La quarantena invece tocca i contatti stretti di chi finisce in isolamento e dura ora 7 giorni. Il medico cantonale ha inoltre ricordato che se si è in quarantena anche in caso di test negativo la si deve rispettare fino all'ultimo giorno.
Almeno 15'000 in isolamento e 22'000 in quarantena
Merlani ha precisato che non vengono più fornite le cifre delle persone in isolamento e di quelle in quarantena poiché, visto l'altissimo numero di nuove infezioni giornaliere non tutti vengono avvisati subito. Di conseguenza non si hanno cifre esatte.
«Ma possiamo fornire una cifra abbastanza attendibile. Sappiamo che in media un isolamento origina 1,5 quarantene. Attualmente in Ticino ci sono circa 15'000 persone in isolamento e quindi circa 22'000 in quarantena».
In Ticino il 95% dei casi è Omicron, sintomi un po' diversi
«Le ospedalizzazioni stanno comunque aumentando. Stiamo cercando di raccogliere i dati per distinguere i paziento Delta e quelli Omicron per vedere le differenze».
«Sapete che alcuni studi internazionali che indicano una potenziale minore gravità ma una capacità più generale del virus di infettare tutte le cellule dell'apparato respiratorio, gola e naso compresi. Si può per esempio avere raffreddore e mal di gola. I sintomi respiratori sembrano essere invece meno frequenti e meno importanti. Però di nuovo: dobbiamo stare attenti: le persone infettate sono davvero molte. E il numero di ospedalizzati aumenta comunque.». In Ticino il 95% dei casi è di Omicron.
«Meno della metà delle persone ospedalizzate sono vaccinate» ma, ha ricordato Melrani la quota di popolazione vaccinata è molto più grande di quella non vaccinata. «Delle 11 persone in terapia intensiva nei nosocomi dell’Ente ospedaliero ticinesi, solo 2 sono vaccinate» ha rivelato Merlani.
Merlani: «Sono sinceramente preoccupato»
«Sinceramente sono preoccupato. Ora, con praticamente la società ancora in vacanza, con molte attività e le scuole chiuse, abbiamo già 1'500 casi al giorno. La situazione potrebbe rapidamente peggiorare con la fine delle vacanze quando riprenderà la mobilità delle persone e ci sarà una forte mescolanza della popolazione».
«Per questo chiedo di essere prudenti. Fate attenzione a voi e ai vostri cari. Mi appello alla responsabilità individuale ma anche a quella delle varie persone che hanno posizioni dirigenziali, ai datori di lavoro perché proteggano i loro collaboratori: in molti settori il gran numero di contagi sta portando e potrebbe continuare a portare a numerose assenze fra il personale. Pensate già ora a come poter garantire le vostre attività anche con meno collaboratori» ha concluso Merlani.
Zanini: «Il vaccino funziona»
La parola passa al farmacista cantonale Giovan Maria Zanini, che aggiorna sulla campagna vaccinale: «Sono state superate le 600’000 iniezioni in Ticino».
«Lo sforzo è servito» ha detto Zanini: «conosciamo tutti qualcuno che ha sviluppato la malattia nonostante due o persino tre dosi di vaccino. Abbiamo dovuto anticipare il richiamo ai 4 mesi dopo la seconda dose, eravamo tutti convinti che il vaccino tenesse di più.», sottolinea Zanini.
«Per arrivare a capire l’effetto di Omicron sulle ospedalizzazioni ci vorranno ancora due settimane», afferma, ma sulla base dei ricoveri nelle due settimane a cavallo dell’Anno Nuovo si vedono intanto «un numero rilevante di persone anche giovani» e che in proporzione alla popolazione i non vaccinati sono molto più numerosi «in tutte le fasce di età».
In parole povere, nelle due settimane in questione «chi non è vaccinato ha corso un rischio di 15-20 volte superiore di finire in ospedale». Senza vaccinazione avremmo avuto un numero di ricoveri «almeno 5 volte superiore».
Chi è positivo ora deve fare il booster?
Chi ha un appuntamento per il richiamo, il booster, ed è positivo ora deve disdire l’appuntamento e lasciare posto ad altri. «Bastano 10 secondi sul telefonino», dice Zanini. La malattia vale quale «richiamo naturale».
Chi è in quarantena ma non contagiato lo deve invece mantenere o, se la vaccinazione è prevista durante la quarantena, lo deve rinviare.
La vaccinazione per i bambini
Zanini ha parlato anche del vaccino per i bambini dai 5 agli 11 anni, per il quale l’iscrizione sarà aperta da lunedì, 10 gennaio: la prima fornitura è arrivata in Ticino il 29 dicembre. Si tratta di un farmaco diverso da quello somministrato agli adulti, che va somministrato in due dosi a distanza di tre settimane.
Due sono i gruppi a cui il vaccino è destinato in particolar modo: i bambini con malattie croniche che li mettono a rischio o quelli che vivono con persone particolarmente a rischio. È comunque possibile vaccinare chiunque, con l’eccezione dei bambini che hanno già fatto la malattia a meno che rientrino nei primi due casi.
Il vaccino sarà somministrato innanzitutto negli studi di 35 pediatri che hanno aderito alla campagna. Ogni pediatra vaccina i suoi pazienti. Chi ha un medico non nella lista può andare al centro cantonale di Giubiasco in giornate dedicate ai bambini, le prime domenica 16 e domenica 23 gennaio. In questi casi l’iscrizione va fatta tramite la piattaforma sul sito del cantone e non telefonicamente.
La situazione in cifre
Intanto sono 1'528 i nuovi casi positivi al SARS-CoV-2 annunciati venerdì un centinaio in meno di giovedì, ma si registrano 3 nuovi decessi dovuti al Covid e un aumento da 13 a 14 dei ricoverati in terapia intensiva.
In tutto gli ospedali del cantone ospitano 153 pazienti colpiti dal coronavirus (+4 rispetto a giovedì).
Nelle case anziani del cantone si registrano 4 nuove positività al test, per un totale di 27 contagiati distribuiti fra 14 dei 68 istituti esistenti. Venticinque dei malati sono vaccinati, nessuno è in gravi condizioni.