I Grigioni si stanno preparando ad affrontare una nuova ondata di Covid e a distribuire una nuova iniezione di vaccino. Si pensa anche ai profughi e al vaiolo delle scimmie.
SwissTXT
31.05.2022, 21:46
31.05.2022, 22:46
Swisstxt / Red
Lo conferma alla RSI la medica cantonale Marina Jamnicki, spiegando che il servizio Covid si sta ristrutturando per essere in grado di operare sul lungo periodo, almeno per un anno.
Il personale dovrà preparare la somministrazione del secondo richiamo durante l'autunno e fare in modo che il servizio di tracciamento dei contatti funzioni in modo completamente automatizzato.
«Il coronavirus è sempre qui. Abbiamo sempre più o meno 50 casi al giorno. Negli ospedali la situazione è molto calma e nelle cure intense ci sono pochi casi. Ad ammalarsi oggi sono sempre più le persone che sono state vaccinate e che hanno avuto anche il richiamo. Sono segni che il coronavirus rimarrà con noi. Non se ne andrà», spiega Marina Jamnicki alla RSI.
Si pensa anche ai profughi e al vaiolo delle scimmie
L’Ufficio del medico cantonale retico sta anche lavorando per garantire ai profughi ucraini l'accesso alle cure di cui possono avere bisogno.
Inoltre, il Cantone sta anche studiando la diffusione del vaiolo delle scimmie. Marina Jamnicki ritiene la questione importante: «Non abbiamo ancora avuto un caso nei Grigioni, ma sono sicura che ne avremo uno».
«Ci stiamo preparando e potremo sfruttare tutto quello che abbiamo imparato con il Covid. Sarà il contact tracing che se ne occuperà», afferma all'emittente di Comano.